Messina ha un "suo" Pums: fuoco e fiamme in Consiglio ma arriva il sì

Messina ha un “suo” Pums: fuoco e fiamme in Consiglio ma arriva il sì

Giuseppe Fontana

Messina ha un “suo” Pums: fuoco e fiamme in Consiglio ma arriva il sì

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lunedì 17 Giugno 2024 - 18:16

La discussione dura oltre 4 ore e lo scontro politico è feroce. Alla fine il voto favorevole, con i gruppi di Basile sostenuti da Pd e Ora Sicilia

MESSINA – Il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, è stato approvato. Con un Consiglio comunale durato oltre 4 ore, tra dibattiti dai toni forti, attacchi e contrattacchi e diverse sospensioni, l’amministrazione del sindaco Federico Basile ha incassato il voto favorevole alla delibera proposta dal vicesindaco Salvatore Mondello e di cui si parla non da mesi ma da anni. Il piano, com’è stato spiegato più volte, ha valenza decennale e già tra due anni avrà una prima “revisione”, oltre al fatto che non tutto ciò che è inserito al suo interno sarà realizzato, essendo uno strumento meramente programmatico.

Dal Pums passa la visione decennale delle amministrazioni De Luca e Basile, ma anche un duro scontro politico che ha visto protagonisti nuovamente il Pd da una parte e Fratelli d’Italia dall’altra. Ma anche ex membri appartenenti ai gruppi vicini alla Giunta, ora passati al gruppo misto (Buonocuore si è astenuta, contraria e non senza polemiche Di Ciuccio). Quattro, nel corso della giornata, gli emendamenti approvati, tutti proposti dal Pd. Tra questi anche l’impegno chiesto all’amministrazione di non procedere alla pedonalizzazione dell’area dal viale Europa a Villa Dante, se non dopo la prima revisione del piano tra due anni.

La cronaca del pomeriggio è lunghissima. Pronti via ed è subito sospensione, su richiesta della consigliera Cettina Buonocuore, che ha chiesto lo stop per confrontarsi con tutti i partiti d’opposizione. La stessa Buonocuore, dopo un’altra sospensione, è stata la prima consigliera a parlare leggendo un documento scritto anche per altri consiglieri ma letto a titolo personale. Al centro della lettera, appunto, il Pums, definito uno “strumento programmatorio necessario”, ma che avendo un impatto decennale, in considerazione anche della possibile costruzione del Ponte sullo Stretto, va studiato nel miglior modo possibile. E infatti Buonocuore ha chiesto una sospensione di una settimana per un dialogo ad ampio spettro con tutti i partiti per analizzare meglio il piano. Una richiesta che rimarrà soltanto agli atti senza essere di fatto accettata.

Gli emendamenti del Pd

Dopo un’altra sospensione, spazio agli emendamenti. Il primo è del Pd con Antonella Russo a spiegare che viene chiesto di sentire le associazioni ambientaliste ma anche i rappresentanti dei commercianti e i comitati che ne facciano richiesta: “Il dibattito non si fa sui social, su Facebook o strumentalmente. Si fa nei posti deputati, dando voce in capitolo. Questo fa un’amministrazione democratica e un civico consesso che vuole recepire le istanze dei cittadini”. E l’emendamento è stato approvato con i voti dei gruppi legati all’amministrazione, dei tre consiglieri del Pd e dei due presenti di Ora Sicilia.

Poi il secondo emendamento che riguarda le scuole e gli istituti comprensivi, con l’attivazione delle Ztl negli orari di ingresso e uscita, “così da non avere rischi per l’incolumità dei bambini. Siamo d’accordo, ma sono ulteriori restrizioni per i cittadini e gli automobilisti che ovviamente non possiamo penalizzare in maniera eccessiva. Quindi è necessario che vengano trovati dei percorsi alternativi. Riteniamo che la ztl non sia necessaria in ogni caso per le scuole medie, creerebbe troppo peso sugli automobilisti, mentre i ragazzi dai 12 anni in su spesso si muovono in autonomia. La tutela maggiore è per i bambini piccoli”. Insomma, il Pd chiede un equilibrio tra le ztl scolastiche e il passaggio delle auto, tutelando maggiormente i più piccoli e con una maggiore elasticità, invece, nella fascia d’età degli studenti delle scuole medie. Anche questo approvato con 18 sì.

E il terzo emendamento del Pd riguarda l’isola pedonale di viale San Martino: “Chiediamo che non sia ampliata oltre il Viale Europa, prima della revisione biennale del Pums stesso. Riteniamo sia inutile, perché in quella parte del viale i marciapiedi sono già ampi e non esistono esercizi commerciali tali da incidere sul percorso degli automobilisti. Crediamo che sarà il primo monitoraggio a stabilire se la città lo vuole, quindi chiediamo all’amministrazione di prendere l’impegno di non farlo fino ai prossimi due anni”. Antonella Russo lo ha definito un “processo democratico” e ha raccolto ancora una volta i sì dei gruppi Basile, ma anche di Fratelli d’Italia e Ora Sicilia (21 i sì, 9 gli astenuti).

Poi il quarto, sempre targato Pd ed esposto da Antonella Russo, stavolta sui percorsi ciclabili e sulla sicurezza dei pedoni: “Ci interessano la sicurezza e la fruibilità dei marciapiedi, soprattutto per i disabili. Riteniamo che le castellane, cioè il rialzamento delle strisce pedonali vada implementata in ogni strada, perché garantiscono sicurezza nell’attraversamento. Mentre per quanto riguarda i marciapiedi, vediamo che ci sono troppe insidie, quindi dobbiamo cominciare da subito a garantire la loro sicurezza e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Chiediamo maggiori risorse e di implementare questi strumenti per la sicurezza di tutti”. Passa anche questo con 18 sì.

Il dibattito

Archiviati i sì agli emendamenti, si è passati al dibattito. Il primo a parlare è stato Cosimo Oteri del gruppo misto, che ha commentato l’emendamento sull’isola pedonale di Viale San Martino spiegando che secondo lui “nemmeno il tratto tra via Santa Cecilia e il Viale Europa va pedonalizzato. Il centro storico della città qual è? Per me è Corso Cavour, via Tommaso Cannizzaro, via Cesare Battisti, Piazza Duomo e le zone limitrofe con i loro palazzi storici. Ma sul viale San Martino questa caratteristica non la vedo. Dopo il terremoto Messina è stata ricostruita, e così è stato anche dopo la guerra. A me questo accanimento contro il centro città non sta bene, dobbiamo pensare ai disagi che la città affronta o ai disagi degli esercenti. Mi sento di dire che sto con loro, con i proprietari di gioiellerie, bar, panifici, perché già oggi vediamo che dal lunedì al venerdì l’isola pedonale è deserta”.

Oteri ha parlato anche di tutela ambientale ed esigenze economiche, chiedendo alla Giunta un maggior equilibrio: “Oggi per com’è Messina non lo vedo. Mi piange il cuore a vedere le saracinesche chiuse per la troppa pedonalizzazione o per l’eccessivo utilizzo di strumenti come il Pgtu e il Pums”. E infine ha preannunciato il suo voto contrario.

Da Sud chiama Nord, invece, preannunciato il sì dalla capogruppo Nicoletta D’Angelo: “Il Pums porterà ad una maggiore efficacia dei servizi di trasporto, alla riduzione dell’inquinamento anche acustico e al miglioramento della città”. Poi ha sottolineato come sia “indispensabile approvare il Pums per accedere ai finanziamenti statali. Non approvarlo sarebbe distorcere la realtà. L’economia è debole per altri fattori, non per l’uso dell’auto o meno. E perché noi approveremo il Pums? Perché è oggetto di verifica costante, anche a lungo periodo. Attenzioni che portano la delibera a dover essere sostenuta e vista come un rilancio per Messina”.

Dall’area legata all’amministrazione ha parlato poi Francesco Cipolla, capogruppo di Basile sindaco: “Per decenni gli urbanisti si sono concentrati sulla costruzione di città a misure di auto, oggi finalmente c’è ampio consenso e volontà politica al cambiamento per città vivibili. Il tutto per combattere il cambiamento climatico, ridurre gli incidenti e l’inquinamento acustico. Serve un cambiamento e un impegno sulla mobilità urbana e questi piani affrontano questi problemi con approccio a lungo termine”. E ha parlato di “cambiamento di cultura” nella società e nella città.

Il lungo attacco di Carbone

Attacco frontale, invece, da Fratelli d’Italia con le parole di Dario Carbone: “Mi chiedo come mai a nessuno sia balenata l’idea di guardare alcuni dati. Li leggo: le indagini di traffico propedeudiche al Pums sono state fatte dal 16 febbraio al 26 febbraio 2021. Chi si ricorda cosa c’era? C’era il Covid. Fino al 15 febbraio la Sicilia e Messina sono state zone arancioni. Ricordate tutti cosa significava il balletto di non uscire di casa, l’autocertificazione e le minacce del sindaco di allora. Abbiamo ben pensato di fare i rilievi del traffico quando ancora c’era la dad, didattica a distanza, e gli studenti non andavano a scuola. Stiamo portando avanti un piano fondato su questi rilievi. Le indagini a campione in alcune zone della città, svolte dal 16 al 26 marzo 2021, hanno avuto 121 interviste: di queste 121, alcune persone hanno dichiarato di spostarsi per lavoro abituale, altre per motivi personali. Com’è possibile che non siano mai stati intervistati studenti o genitori di studenti? Perché non potevano andare: c’era la dad”.

Tra le critiche di Carbone, anche il quantitativo di piste ciclabili inserite nel piano: “Abbiamo Larderia, Santo Stefano Briga, Gravitelli, Policlinico, Tremestieri, Zafferia, Santa Lucia sopra Contesse, passeggiata a mare. Che siano programmate o proposte, è uno schiaffo ai cittadini che aspettano strade fruibili a prescindere dalle piste ciclabili. Chiunque voterà dei consiglieri comunali, se ne assumerà la responsabilità di fronte ai cittadini: chi voterà favorevolmente per me sarà considerato amministrazione. L’amministrazione Basile c’ha messo la faccia e chi li sostiene in una battaglia in cui non hanno i voti, per me, può mettersi la casacca della giunta. Questo piano non tiene conto di quelle che sono le peculiarità e le esigenze dei cittadini messinesi”.

L’attacco di Carbone è passato anche dall’amarcord di una decisione di Cateno De Luca nel 2019 che “aveva proposto la riapertura al traffico di Piazza Cairoli, altro che isole pedonali”, poi fermato da un collettivo di cittadini e politici di ogni partito: “Su certe cose la politiche non c’entra”. Poi ha concluso sulle piste ciclabili: “La prova l’abbiamo fatta. Ditemi quanti sono i ciclisti che rispettano la segnaletica e quanti quelli che rispettano gli spazi a loro associati. Io ne avrò contati pochissimi. La prova è stata già fatta ed è stata una severa bocciatura”.

La dura risposta del Pd

Il Pd, con Alessandro Russo, ha immediatamente replicato: “Finalmente si vota dopo mesi di gestazione. La scorsa settimana alcuni consiglieri parlavano di stare attenti alla conformazioni. Hanno ragione. Il Comune di Genova ha un Pums dal 2019 e ha finanziamenti per servizi di trasporto pubblico dal 2020. Da quattro anni, e ricordo che è di centrodestra il governo della città, hanno finanziamenti. Oggi, nel giorno in cui si parla dei fondi Fsc e di Messina che ha un decimo delle risorse di Palermo e Catania, parliamo del Pums ma soprattutto del fatto che a Messina non arriva niente. E noi ci vergogniamo a prendere risorse dal Pums? Ci sono strumenti e progetti previsti, sulla manutenzione delle strade e dei marciapiedi, sulla sicurezza stradale, l’abbattimento delle barriere architettoniche e molto altro. Ma senza questo piano non possiamo entrare in questi canali di finanziamento”.

Ha continuato Alessandro Russo: “Quindi da una parte vediamo che ci vengono negate le risorse e dall’altra facciamo gli schizzinosi su quali fondi prendere? Dicono che ci sommergeranno di risorse per il ponte ma non ci chiediamo le conseguenze per la viabilità e invece su questo piano ci immaginiamo lo sconvolgimento dell’intera città? Non vediamo la trave e vediamo una pagliuzza”. E ancora: “Le piste ciclabili sono percorsi blu, misti, promiscui, che non restringono carreggiate. La pista nord-sud in sede protetta lo sapete di chi è? Di una pianificazione regionale che ci obbliga a mettere la sede protetta. Rientra in un piano di ciclovie nazionali obbligatorie, con finanziamenti che derivano da Roma o da Bruxelles, non possiamo dire niente noi su queste piste a sede protetta”.

“Il tema vero è affrontare la questione della mobilità a Messina”

Poi ha concluso: “Il tema è un altro, affrontare una volta per tutte la mobilità della città. L’idea, la vocazione di Messina. Il Pd in questi giorni è stato tirato dalla giacchetta più volte da cittadini, elettori, commercianti, non siamo in nessuna bolla chiusa. Viviamo immersi in questa città, ma la politica e l’amministrazione è anche coraggio, assumersi responsabilità e l’abbiamo sempre sostenuto. Non ci sottrarremo oggi. Abbiamo una visione che ci impone una scelta oggi: bisogna scegliere se dare un percorso migliorando la città, modificandolo quando sarà possibile modificarlo, o sottrarci al confronto e dire che è un no e basta. Possiamo dire: perché non c’è un piano commerciale? Allora impegniamoci noi, come Consiglio e loro come amministrazione, a presentarne uno, con sgravi contributivi, sostegni nell’accompagnamento alla pedonalizzazione. Ci sono tanti strumenti per aiutare i commercianti e le zone del centro. Sta a noi accettare la sfida di farlo o chiuderci a riccio e dire che per noi non va bene. Non possiamo dire no alla sicurezza stradale, al potenziamento del trasporto pubblico, alla marea di finanziamenti che si sbloccheranno con quest’approvazione”.

“Dal Pd opposizione vera e pulita, altro che stampella dell’amministrazione”

Da un Russo a un’altra, perché poco dopo a parlare è stata Antonella Russo: “Da settimane si parla di Pd stampella dell’amministrazione, quindi parliamo di un’amministrazione zoppa. Questo significa, lo dico al vicesindaco, che la maggioranza non ce l’avete. Prendetene atto che non ce l’avete e non ce l’avrete manco dopo. Ma la stampella è davvero il Pd? Queste tre persone non sono mai entrate nemmeno nella stanza di gabinetto del sindaco o nelle stanze degli assessori. Noi siamo un’opposizione vera e pulita: stampella chi, come, quando?”. Poi altre considerazioni: “Il Pums è un obbligo di legge. Una città moderna non può non averlo, si poteva aggiustare e modificare e noi abbiamo fatto ciò che abbiamo potuto. Ma non si può strumentalizzare uno strumento che serve, con beghe politiche e interessi di bottega. L’interesse vero della città arriva prima di ogni cosa, anche davanti a chi legge le notizie soltanto nella prima riga o a chi criticherà a prescindere. Speriamo che ci sarà chi chiederà spiegazioni alle persone giuste. Non strumentalizziamo dicendo e pensando che tutto sarà ciclabile, non strumentalizziamo dicendo che il piano sarà incompatibile con i lavori del ponte sullo Stretto. Andiamo in qualsiasi città da Roma in su, in Europa, nei Paesi civilizzati e andiamo a spiegare che Messina non vuole il piano perché deve preferire la costruzione del Ponte: è il ponte che non va costruito, non il Pums, che invece serve per migliorare la città”.

Dopo un forte attacco al centrodestra e alle altre compagini politiche che hanno criticato il Pd, Antonella Russo ha detto a Mondello che “la transizione ecologica era nel nostro programma nel 2022. Questa è la nostra politica. Il nostro programma favorisce il passaggio dal gommato al ferro e all’acqua, una mobilità sostenibile, pedonale, ciclabile, con tanto di trasporto pubblico gratuito per giovani e anziani. Ci sono queste e tante altre cose nel programma del Pd, ed è ovvio che non possiamo né vogliamo votare contro il Pums. Abbiamo emendato e abbiamo modificato ciò che andava modificato. Ma non è una delibera su cui si può fare becera strumentalizzazione”.

Al contrattacco va Villari: “Non strumentalizzare? Siete voi che state facendo campagna con il Pums contro il ponte”.

Mondello: “L’analisi dei numeri dopo la progettazione esecutiva”

Prima di una nuova sospensione, a parlare è stato il vicesindaco e assessore Mondello. “Evidentemente siamo bravi a copiare, consentitemi una battuta – ha ironizzato -. Relativamente a tutte le discussioni sentite oggi in aula, mi permetto di dire sommessamente che quando si tratta di discutere di atti così importanti, tanto tecnici quanto politici, è necessario leggere tutto dalla prima all’ultima pagina senza estrapolare pezzi perché se no si rischia di avere una lettura parzializzata. Ribadisco ancora una volta che il Pums è di natura strategica e va interpretato così. Se entriamo ancora in questioni specialistiche non abbiamo colto l’essenza del piano. L’analisi è importante più sul Pgtu, Piano generale sul traffico urbano, che sul Pums. L’analisi ha una sua rilevanza nell’attività strategica. Faccio un esempio: domani mattina quando andrò a fare le Ztl, che sono state già approvate nel Pgtu, saranno oggetto di verifica e confronto a seguito di progettazione esecutiva della stessa. Quindi ribadisco che l’analisi va rifatta di nuovo sui numeri della Zona a traffico limitata progettata, con gli ingressi, le uscite, domanda e offerta: i numeri si fanno in quella fase. E ripeto un’altra questione importantissima: il piano è pluriennale e si spalma su più anni. Tutto ciò che faremo non si fa domani mattina. Dobbiamo osservare il Pums nella sua vera natura”.

E ancora: “Inutile dire che siamo andati in altre città e vediamo tutto bello perché quei percorsi sono iniziati anni prima. Fino a oggi a Messina nessuno ha affrontato questa questione in maniera sistemica, ma sempre in maniera timida e con molti passi indietro per poi non fare nulla. Giusto o sbagliato, stiamo portando avanti un discorso i cui risultati si vedranno tra dieci anni e saranno netti e indiscutibili. Pensare che domattina ci sarà la catastrofe è riduttivo, offensivo e miope”. Poi l’aspetto politico: “Ritengo che quando si vota per il bene della collettività non esistono stampelle, maggioranze, minoranze, ma solo persone che si muovono per il bene superiore della città. Maggioranza? Abbiamo lavorato anche senza consiglieri comunali e le cose non mi pare siano andate male. Ritengo che posso, come assessore, confidare in un Consiglio comunale onesto intellettualmente, che continuerà a fare la sua attività laddove sarà necessario farla in maniera positiva e nell’interesse del bene comune. Per me non ci sono problemi di maggioranza o opposizione. Ognuno di noi, con il proprio background politico e bagaglio culturale, porta avanti le sue questioni, ma sempre per il bene collettivo di Messina”.

Le dichiarazioni di voto

Poi una nuova sospensione e il via alle dichiarazioni di voto. Il primo è stato Pippo Trischitta, capogruppo di Con De Luca per Basile: “Questa seduta mi ricorda la battaglia per l’isola pedonale, quando ho bloccato l’approvazione della delibera. Mi ricordo le telefonate dei commercianti e mi ricordo anche che sei mesi dopo, da candidato a sindaco, nessuno di loro si schierò con me. Lo dico per far comprendere come a volte i consiglieri comunali vengono utilizzati. Quella battaglia per me è stata fatta per senso di giustizia, ma nella politica queste vengono ricompensate”. Poi una breve analisi del Pums e l’ammissione di essere stato anche “molto critico con l’ingegnere Marino, pur non entrando mai nel merito del concetto di piste ciclabili, ma attaccando solo quelle pericolose sotto i miei uffici. Il mio gruppo ritiene che i commercianti del centro soffrono in maniera notevole, ma è anche vero che le chiusure ci sono ovunque e che c’è stato un incremento delle attività commerciali in zona sud. Ciò che proporremo, nei prossimi giorni, è di attuare dei benefici, per almeno i primi due anni, alle attività commerciali che si ritrovano interessate da isole pedonale o da piste ciclabili. Ritengo che sia giustissimo dare loro un sostegno”.

Tocca poi alla Lega, con Giulia Restuccia, con esempi legati all’isola pedonale nella parte più distante da piazza Cairoli e al danno per le attività commerciali. Poco dopo Villari di Prima l’Italia si è associato a Restuccia ma ha aggiunto che “manca il parere della sesta commissione”. E per questo, secondo lui, è annullabile l’intera votazione.

Cettina Buonocuore ha parlato poi per sé, e non per l’intero gruppo misto, sottolineando che il Pums le è “piaciuto” e che forse “non siamo stati bravi a spiegare alla gente, ai commercianti, la bontà del progetto. Ma tengo in conto anche le lamentele che ho ricevuto. Non cambierà mai l’esigenza di ascoltare la gente. Per questo mi asterrò”.

Poi il nuovo “no” di Libero Gioveni che ha spiegato di essere ancora più convinto nel bocciare il Pums: “Abbiamo assistito, soprattutto con gli emendamenti presentati dal Pd, a una sorta di fumo negli occhi gettato ai cittadini. Forse perché volevano giustificare questo voto favorevole al Pums come se il piano sia stato sistemato da loro. L’amministrazione vi ha accontentato, vi ha dato la caramellina e siamo tutti contenti”. L’attacco del capogruppo di FdI è frontale al Pd, anche sull’esempio utilizzato di Genova. E alla fine: “Non contestiamo il Pums ma questo specifico Pums”.

Botta e risposta tra Di Ciuccio e Cipolla

A parlare in aula sono praticamente tutte le compagini. Anche Rosaria Di Ciuccio, passata al gruppo misto dai partiti legati a Basile, ha spiegato: “Non si può, in nome di un’esclusiva visione green, accettare tutte le iniziative che andranno inevitabilmente a impattare negativamente sulla vita dei cittadini. Voterò negativamente il Pums, perché il voto non è sulla base del rispetto personale e non accetto i messaggi che mi sono stati inviati in cui mi si dice che manco di rispetto se voto no, visto che sono stata eletta con i gruppi di Basile. Io tengo in considerazione tutti i cittadini di tutte le categorie. E concludo, dicendo a chi mi ha attaccata, che nel tempo non è stato manifestato alcun rispetto per la mia persona e questo è il motivo per cui sono oggi nel gruppo misto”.

Ad attaccarla subito è stato Cipolla: “Prima per lei, un mese e mezzo fa, era il piano più bello del mondo. Quindi cos’è cambiato?”. E il contrattacco di Di Ciuccio: “Lei mente, pur sapendo di mentire. Non ho mai trattato con lei quest’argomento”. Altro “no”, poco dopo, anche da Cosimo Oteri, terzo membro del gruppo misto.

E ancora Giandomenico La Fauci di Ora Sicilia: “Rispondo io al consigliere Cipolla, dicendo che soltanto gli stolti non cambiano idea, pensi al suo leader che sul ponte ha cambiato molte volte. Questa delibera non è perfetta, ma può essere perfezionata. Sappiamo benissimo che nel Pgtu sono state inserite le Ztl. Le isole pedonali le abbiamo sempre votate favorevolmente, tanto in centro quanto a Torre Faro. Andare a votare contro un progetto che ci consente di avere finanziamenti per la città non è fattibile per noi. Ci sono cose da migliorare ed è opportuno dotarsi di un piano commerciale. Voteremo favorevolmente e specifico che abbiamo solo una casacca, la casacca della città”.

“La città non è pronta”

Dopo di lui, Felice Calabrò capogruppo del Pd: “Noi siamo favorevoli, ma devo ringraziare la collega Antonella Russo, che ha garantito al partito di mantenere la barra dritta”. E infine Giovanni Caruso della Dc: “Faccio i complimenti all’assessore Mondello per aver difeso con le unghie e con i denti questa delibera e la visione che c’è dietro. Questo Pums è tecnico ma anche molto politico, perché si immagina una città. Il tema però è un altro. Ho letto il piano e l’ho approfondito, notando lati positivi e negativi dal punto di vista tecnico. Poi ho girato in sordina, senza dare troppo nell’occhio, tra commercianti e imprenditori. Tra di loro ho sentito un grido d’allarme e mi sono chiesto se la città sia pronta a questo atto, che è importantissimo. Sicuramente il progetto è validissimo ma forse Messina non è pronta a subirlo. Il rischio è altissimo. Non è detto che le attività abbiano ossigeno per vivere due, tre o quattro anni, in attesa dei benefici. Bisogna ascoltare il grido d’allarme di ogni famiglia. Il mio voto è contrario, perché per me la città non è pronta a sopportare questo stravolgimento”.

Finalmente il voto

Il suo è stato l’ultimo intervento, poi la votazione: con 18 sì, 11 no e un astenuto, la proposta viene approvata a maggioranza.

7 commenti

  1. Sollo per riempire le tasche all’ATM. Vergognatevi!

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  2. Ecco finalmente chiarito il reale motivo di questo accanimento! A lor signori interessa solo poter sbloccare i finanziamenti, anche se questo andrà a discapito di chissà quante persone costrette a chiudere e a licenziare. Intere famiglie sul lastrico e la città sarà una gigantesca area pedonale deserta, con disoccupazione ai massimi livelli, ma loro avranno ottenuto il finanziamento.

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  3. …ho letto in fretta, non ce la faccio … ma mi ha colpito questa dichiarazione : “Sicuramente il progetto è validissimo ma forse Messina non è pronta a subirlo. Il rischio è altissimo. Non è detto che le attività abbiano ossigeno per vivere due, tre o quattro anni, in attesa dei benefici. Bisogna ascoltare il grido d’allarme di ogni famiglia. Il mio voto è contrario, perché per me la città non è pronta a sopportare questo stravolgimento”. ECCO, Messina ha il suo PUMS come era scritto nel destino di ogni Comune d’Italia … cioè la maggioranza NON POTEVA NON VOTARLO … ATTENZIONE parlo di qualsiasi maggioranza … deluso dal comportamento di FdI, molto deluso !!!

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  4. In questo PUMS si potevano fare molte modifiche per renderlo più applicabile ai cittadini. Il 60% dei messinesi è di persone anziane e molti per raggiungere il tram devono farlo con la propria auto poiché abitano nelle contrade più a nord; molti giovani che desiderano trovare un lavoro vanno via da Messina ed in città restano moltissimi pensionati ed i lavoratori di enti pubblici, insegnati etc. Moltissimi commercianti hanno dovuto chiudere la propria attività e le chiusure commerciali continueranno. Molti messinesi che abitano nelle zone nord e nelle zone sud evitano di andare in centro infatti la maggior parte dei negozi restano spesso deserti. Con questo PUMS questa situazione peggiorerà, molti anziani non possono andare in bici -specialmente se abitano nelle zone a monte dei centri commerciali e storici o nelle zone tipo la Panoramica dello Stretto o nei vari villaggi a monte. Nessuno ha tenuto conto delle realtà dei messinesi anche se il Pd sostiene che ascolta i vari cittadini ma io non ci credo!

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  5. ……..persone avanti con gli anni esistono in tutte le città anche in quelle CIVILMENTE avanzate,dove da ANNI i centri sono stati trasformati in ISOLE PEDONALI e……si vive BENISSIMO

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  6. Correttissimo l’ultimo emendamento del PD sugli attraversamenti pedonali rialzati.
    Sono assolutamente necessari e vanno posti lungo tutte le arterie principali perché oltre a rendere più visibile il pedone impediscono alle auto di sfrecciare, specie se posti a breve distanza gli uni dagli altri.
    Agli anziani penalizzati dalla pedonalizzazione non credo affatto.
    Tutto il mondo è paese e gli anziani messinesi non sono diversi dagli altri.
    Io vedo molte persone in là con l’età godersi Piazza Cairoli ogni sabato.

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  7. francesco garreffa 18 Giugno 2024 09:04

    MI RIVOLGO AI COMMERCIANTI DEL VIALE. LASCIATE LE BOTTEGHE DEL VIALE ANDATE IN ALTRE STRADA PAGHERETE MENO DI AFFITTO E FATE DIVENTARE IL VIALE UN DESERTO PEDONALE

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