Otto i volti attesi dalla corsa all'Ars, presentati durante una lunga mattinata. Ecco gli obiettivi con Caterina Chinnici
MESSINA – A 15 giorni dalla chiamata alle urne, il Partito democratico presenta i candidati all’Ars di Messina e lo fa con Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione siciliana e in piena corsa elettorale. Sono Nino Bartolotta, Francesco Capria, Valentina Chinnici, Calogero Leanza, Palmira Mancuso, Giovanni Mastoeni, Laura Pulejo e Giuseppe Vitarelli e tutti hanno le idee chiare nell’appoggiare Chinnici, che per molti opionisti deve recuperare una distanza di consensi rispetto al candidato di centrodestra Renato Schifani e all’ex sindaco di Messina Cateno De Luca. Ma la partita è ancora aperta.
Maria Teresa Parisi: “Campagna non priva di colpi di scena”
A presentarli è stata la vicesegretaria provinciale Maria Teresa Parisi, che ha parlato di “una campagna non priva di colpi di scena. In salita ma molto stimolante. I nostri candidati hanno tutte le carte in regola per affrontare una campagna difficile ma siamo certi che i siciliani sapranno decidere cos’è meglio per la Sicilia. Non possiamo accettare che ci vengano calati dall’alto candidati che non hanno nulla a che vedere col territorio. Caterina Chinnici ha tutto ciò che serve, conosce la Sicilia e sa cosa fare”.
Diritti Lgbtq+, giovani, lavoro, trasporti e sanità
Tra i candidati, la prima a parlare è Palmira Mancuso, che sottolinea la necessità di una “sinistra aperta, inclusiva, laica, e che mette i diritti civili in primo piano”. Una sinistra “dalla parte delle donne” e Mancuso ribadisce alcune battaglie, come quelle dei diritti civili, “dei diritti Lgbtq+ e il matrimonio egualitario”. Lo fa anche Laura Pulejo, la seconda a parlare, che tra i temi portanti del programma mette “giovani, lavoro, trasporti e sanità”. Calogero Leanza parla di “impegno e programmazione”, con una politica che “deve dare voce al territorio e alla gente, ma anche pensare al futuro, grazie ai fondi europei e al Pnrr”.
Progettualità e fondi per 50 miliardi
Parla di “svolta”, invece, l’ex segretario della Cgil Messina Giovanni Mastroeni, sceso in campo al fianco del Pd: “Da un lato il governo di centrodestra uscente in Sicilia ha portato a una situazione allarmante. Dall’altro lato c’è un populismo che viene avanti sempre di più, come successo proprio a Messina con uno stile di politica che è lontano dal nostro”. La strada della Sicilia, per lui, è quella della “progettualità con i fondi a disposizione che ammontano a 50 miliardi di euro”. E se Mastroeni parla della fuga eventuale dei tanti siciliani, lo fa anche Francesco Capria: “Ho girato il mondo e ho deciso di tornare qui. Ma la Sicilia ad oggi ci sta rifiutando, ci sta cacciando. E negli ultimi 21 anni, per 16 ha governato il centrodestra”. I temi cardine riguardano “i giovani, gli asili, le scuole, la formazione e il lavoro”.
Vitarelli: “Fiducia a centrodestra è impossibile”. Bartolotta: “Tornare a politica pensata”
Tra i candidati messinesi chiudono Giuseppe Vitarelli e Nino Bartolotta. Il primo sottolinea come non si “può dar fiducia a un centrodestra che ha portato a una gestione disastrosa. Basti pensare ai 30 progetti bocciati per il Pnrr o alla sanità”. Il secondo, segretario provinciale del Partito democratico, non nasconde “gli errori del Pd, a Roma, a Palermo e a Messina”, ma spiega che adesso c’è una grande “opportunità per ripartire. Dobbiamo ritornare alla politica pensata, immaginata, ai programma e alla pianificazione, perché la politica non è solo mettere e ricevere like sui social. Ora sta al Pd superare le correnti e le sue stesse componenti, per andare tutti verso la stessa direzione”.
Il programma di Chinnici: l’occasione unica del Pnrr
Atteso e ricco l’intervento di Caterina Chinnici. Dopo aver sottolineato l’amore che prova per la Sicilia, pur amareggiata dal “gap consistente che sconta con il resto d’Italia e d’Europa”, è passata ai temi caldi del suo programma. “Questa è un’occasione unica, grazie al Pnrr e ai finanziamenti europei, fondi rispetto ai quali siamo indietro: siamo la Regione che ne spende meno, con più progetti rigettati. Voglio accompagnare questa Regione verso uno sviluppo concreto”. Chinnici ha parlato di “rifiuti, sanità, infrastrutture, donne, welfare, giovani. C’è il tema degli asili nido per tutte le famiglie, poi bisogna intervenire sull’evasione scolastica e sulla formazione, che deve essere mirata all’inserimento nel mondo del lavoro con co-working in cui le imprese sono protagoniste della formazione stessa. E ancora il sostegno alle Startup giovanili, con supporti concreti ed economici, e un nuovo sportello di garanzia giovani”.
Rifiuti: “Trasformare in risorsa ciò che oggi è un costo”
Ampio anche il discorso sullo smaltimento dei rifiuti, con la polemica sul termovalorizzatore: “Non c’è soltanto il discorso del termovalorizzatore. Serve un piano generale, nuovo, sulla raccolta differenziata che va aumentata e migliorata. I rifiuti possono diventare fonte di entrata e l’idea è di aiutare i Comuni per incentivare la raccolta, creando anche impianti di raccolta di prossimità, smaltire poi ciò che può essere riconvertito e ciò che non può essere trattato andrà smaltito attraverso impianti di nuova generazione, con tecniche chimiche che sono meno impattanti sull’ambiente. Bisogna trasformare ciò che oggi è un costo in una risorsa, senza distruggere l’ambiente”.
Sanità: “Serve servizio radicato sul territorio”
Capitolo sanità: “Anche qui serve un piano preciso per fare accedere tutti i cittadini allo stesso modo, sia chi abita nelle grandi città sia chi abita nei piccoli comuni: serve un servizio radicato sul territorio, con una revisione delle figure mediche specifiche stabilizzando ad esempio i medici che si occupano di salute mentale, oltre a posti letto e telemedicina, fascicoli sanitari digitali”. Chinnici chiude parlando dell’importanza di cultura e turismo, che vanno di pari passo, e di un programma che è intrecciato, in cui “tutto si tiene”, e con l’obiettivo di garantire a “tutti il diritto a vivere in una terra moderna che non deve essere sempre fanalino di coda. Pnrr e finanziamenti non vanno sprecati proprio in quest’ottica”.