Messina. "Il caso Cardiochirurgia? Ci sono anche eccellenze al Papardo"

Messina. “Il caso Cardiochirurgia? Ci sono anche eccellenze al Papardo”

Redazione

Messina. “Il caso Cardiochirurgia? Ci sono anche eccellenze al Papardo”

lunedì 25 Novembre 2024 - 22:21

La Uil Fpl critica la convenzione con l'Università, tra "tripli incarichi" al professore Patanè e la necessità di un concorso pubblico per il direttore

MESSINA – “Caso Cardiochirurgia Papardo: vicinanza alle famiglie per le morti sospette ma bisogna stare attenti a non generalizzare. Al Papardo ci sono anche delle eccellenze”. Il segretario generale della Uil Fpl Messina, Livio Andronico, interviene sul tema al centro della cronaca. E scrive in una nota: “La Uil Federazione poteri locali, nella qualità di sindacato delle persone, esprime vicinanza solidale alle famiglie colpite dal lutto ma, non può esimersi dal fare alcune considerazioni sull’importanza che, l’ospedale Papardo riveste insieme agli altri ospedali, quale punto di riferimento della sanità messinese. Nessuno deve dimenticare, che presso il presidio ospedaliero Papardo, insistono alcune Unità operative specialistiche ad elevata complessità: Ematologia, Unità di terapia intensiva cardiologica ed emodinamica, Oncologia, Neurochirurgia, Chirurgia vascolare, Chirurgia plastica, Chirurgia generale a indirizzo oncologico, Medicina. Neurologia, Ortopedia, Pneumologia con Utir, Unità di terapia intensiva neonatale, Urologia, Dermatologia, Malattie Infettive, Rianimazione, Ostetricia e Ginecologia”.

E ancora: “Cosi come ci sono diversi servizi quali Radiologia, Medicina nucleare, Patologia clinica, Anatomia patologica, Medicina trasfusionale, che in tantissime occasioni hanno prodotto sanità eccellente, riconosciuta anche da altre regioni. Nessuno, deve dimenticare che l’azienda Papardo da Dea (Dipartimento emergenza accettazione) di II livello, per scellerate scelte di politica sanitaria, è stata declassata a Dea di I livello. Così privando la città e la provincia di Messina di alcune Unità operative di eccellenza, che da strutture complesse sono state declassate a strutture semplici. Per quanto attiene la triste recente vicenda della cardiochirurgia messinese, prima di esprimere giudizi definitivi bisogna attendere gli sviluppi dell’autorità giudiziaria che di fatto sta operando nel migliore dei modi. Sulla cardiochirurgia dell’azienda ospedaliera Papardo, a prescindere da questi ultimi episodi, la Uil Fpl di Messina, nel momento in cui è stata stipulata la Convenzione tra Università degli studi di Messina e Azienda ospedaliera Papardo, si è espressa con giudizio negativo in merito alla stessa convenzione”.

“Da rivedere la convenzione con l’Università e il triplo incarico al professore Patanè ha comportato un eccessivo carico di lavoro”

Continua il segretario generale della Uil Fpl: “Occorre ricordare, che dopo le dimissioni del direttore della struttura complessa di Cardiochirurgia, e successiva assunzione presso l’Università di Messina, è stata stipulata una convenzione tra Università di Messina e Papardo, attraverso la quale, il dirigente, oltre a mantenere la posizione giuridica acquisita presso l’Università, è rientrato quale direttore di struttura complessa e capo Dipartimento nuovamente presso l’azienda ospedaliera Papardo. Come è ben noto, il vigente Ccnl prevede informazione obbligatoria preventiva alle organizzazioni sindacali nei casi di stipula di Convenzione tra aziende sanitarie”.

“Sì al concorso pubblico per la direzione della struttura complessa”

Sostiene Andronico: “In considerazione della mancanza di informazione preventiva, la Uil Fpl ha presentato ricorso per attività antisindacale al giudice del Lavoro e a tutt’oggi si è ancora in attesa di determinazioni in merito. La Uil Fpl ritiene che ricoprire l’incarico di responsabile e contestualmente anche l’incarico di capo Dipartimento, così come la posizione giuridica di professore associato, quindi, triplo incarico (per il cardiologo Francesco Patanè, n.d.r.), possa risultare quale eccessivo carico di lavoro in quanto opera di eccessive competenze e di responsabilità il dirigente in parola. Infatti, il direttore di struttura complessa risulta essere l’esecutore finale dei protocolli e delle linee guida con il dovere di sorvegliare e vigilare sul puntuale rispetto dell’esecuzione procedure. Pertanto, riteniamo necessario che sia preferibile rivedere i termini della convenzione e che per la figura di direttore di struttura complessa si proceda ad avviare un concorso pubblico, così come previsto dalla normativa vigente evitando per il futuro di stipulare convenzioni”.

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