Anche a Messina si è tenuta la protesta contro un clima di precariato e d'incertezze che sta facendo pagare ai lavoratori le conseguenze della pandemia
Anche a Messina come in decine di piazze di tutta Italia, i lavoratori, i precari e i disoccupati, si sono dati appuntamento nei giorni scorsi davanti al Comune per prendere parte alla mobilitazione nazionale del “Fronte Unico di classe ” e ribadire contrarietà alle politiche messe in campo dal Governo Nazionale a difesa degli interessi di Confindustria.
Sulle spalle dei lavoratori
Si sta reagendo a questa crisi pandemica trasformandola in crisi ancora una volta sulle spalle dei lavoratori, con espulsione silenziosa di tutti i precari che hanno visto scadere i contratti, con Confindustria che reclama una nuova strage di licenziamenti e che non ha mai consentito la chiusura di una fabbrica, col consenso del Governo e dei sindacati complici, alla faccia dell’epidemia e sulla pelle dei lavoratori. Questo virus da solo ha già messo in luce il danno di decenni di tagli ed esternalizzazioni per sanità pubblica, scuola, trasporti e servizi pubblici in genere, e certo la strada adesso non può essere quella di nuovi licenziamenti e tagli delle condizioni lavorative e salariali, in un quadro che è già di disoccupazione e sofferenza salariale di massa.
Le richieste
Quindi era doveroso ribadire che alla chiusura di attività lavorative il governo deve fronteggiare con cassa integrazione al 100% e indennità.La fine delle esternalizzazioni e la ripresa dei servizi pubblici, a cominciare da scuola, sanità e trasporti pubblici, un no deciso al precariato, meno profitti, più lavoro e più salario. In Sicilia, poi, la fase di emergenza è superata da un pezzo ma si continua a tagliare e licenziare. Davanti ad un nuovo ulteriore attacco alle condizioni di massa, oggi lavoratori e sindacati combattivi hanno cominciato ad organizzarsi in tutta Italia, anche a Messina, e hanno dato il via a quella strategia di fronte comune necessaria per riconquistare diritti e condizioni, mettendo già nel mirino la costruzione di un vero sciopero generale. In piazza quindi sono scesi: Fronte Popolare Autorganizzato – SICobas Messina, SGB – Messina, Fronte della Gioventù Comunista – Sicilia