Per la coordinatrice di Più Europa, Palmira Mancuso, in quanto prete ortodosso, va sollevato dall'incarico dalla segretaria generale del Comune
MESSINA – “Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Messina incompatibile e ineleggibile in quanto ministro di culto? Basta immobilismo. Intervenga la segretaria generale, Rossana Carrubba, ed eserciti il suo dovere, sollevando Giovanni Amante dall’incarico in base alle facoltà previste dalla legge Severino”. Lo sostiene Palmira Mancuso, coordinatrice regionale di +Eu, Più Europa. Amante è prete ortodosso e sarebbe ineleggibile come consigliere, ad esempio. E ora Mancuso sostiene che anche “l’intervento del presidente del Consiglio, Sebastiano Pergolizzi, ha messo in luce l’evidente incompatibilità tra il ruolo di Garante e quello di ministro di culto, in base al regolamento comunale”.
“Sui giovani l’amministrazione fa solo eventi celebrativi”
Giovanni Amante è stato eletto nel marzo 2024 dal Consiglio. Ma la coordinatrice regionale di Più Europa insiste: “La vicenda assume contorni sempre più surreali, con un’amministrazione che sembra vivere in una realtà parallela. Proprio durante la Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza organizzata dal Comune, il Garante è stato citato tra i promotori dell’evento come se nulla fosse, ignorando del tutto le gravi questioni di ineleggibilità e incompatibilità che lo riguardano e che, da mesi, tengono bloccata la sua funzione istituzionale. Il disagio giovanile cresce, la dispersione scolastica dilaga, e questa amministrazione si limita a organizzare eventi celebrativi, privi di ricadute concrete e senza alcun riferimento a politiche strutturali”.
Amante: “Il mio è un incarico gratuito al servizio dei giovani”
Mancuso evidenzia pure polemicamente “il silenzio sulle iniziative concrete che il Garante dovrebbe portare avanti. L’unica idea di cui si è avuta notizia è quella della ‘tessera del pane’, di cui non esistono numeri, riscontri o valutazioni d’impatto. Occorre interrompere il gioco di scaricabarile che perpetua solo immobilismo e disillusione”. Da parte sua, il diretto interessato ha più volte evidenziato che il suo è un incarico gratuito e con un ruolo di garanzia. E non una carica politica. “Questo per me è un servizio, nient’altro. Non è un trampolino per qualcos’altro, la gratuità dice tutto: metto a disposizione tutto me stesso”, ha dichiarato in occasione dell’elezione in Consiglio.