Eleonora Urzì Mondo si riferisce all'avviso pubblico del Comune per la posa dei giochi nell'area: "Bisogna realizzare spazi ludici per ogni bambino"
MESSINA – Villa Mazzini torna ad accendere il dibattito in città. Dopo la conclusione del restyling l’area resta chiusa, in attesa che siano disposti i giochi per i bambini, con una spesa di 40mila euro e un bando pubblicato nei giorni scorsi. In attesa che Villa Mazzini torni all’antico splendore, con interventi (e progetti) che nei prossimi mesi dovrebbero essere rivolti anche ai bagni e all’acquario, da troppo tempo chiuso, è il “think tank Messène” con Eleonora Urzì Mondo ad accendere i riflettori si una problematica legata ai giochi.
L’avviso pubblico del Comune
“È stato pubblicato un avviso di affidamento per la fornitura e la posa in opera di giochi per bambini, da collocare a Villa Mazzini – spiega Eleonora Urzì Mondo -. Non abbiamo potuto non notare che le richieste espresse non riguardano strutture adeguate alle esigenze di ogni bimbo allo stesso modo. Per contrastare l’emarginazione e la ghettizzazione, la realizzazione di spazi ludici completamente inclusivi, nei quali ogni
bambino possa sentirsi a suo agio, è certamente un passaggio importantissimo dotare un parco di strutture idonee a tutte le esigenze”.
Urzì Mondo: “Intendere l’area gioco in modo diverso”
“Se oggi si ha l’opportunità di investire su spazi ludico ricreativi – prosegue Urzì Mondo – è assurdo non prevedere che rispondano alle capacità di fruizione di tutti. Questo però, si badi, non significa, dal nostro punto di vista, dotare il playground anche di giochi adatti a bambini con disabilità, bensì immaginare che l’intero parco sia dotato di strutture superaccessibili, prive di qualsivoglia barriera nonché adeguate alle necessità di stimoli che sono fondamentali per tutti i piccoli. Si tratta semplicemente di un modo diverso e decisamente più civile di intendere l’area gioco. Percorsi sensoriali, ad esempio, sono infatti importanti non solo per quei bimbi con disturbi o deficit, ma per ogni minore che, attraverso il gioco, viene stimolato in modo funzionale”.
“Chiediamo che si investa per aree gioco inclusive”
Urzì Mondo poi conclude: “Questa riflessione vale per una moltitudine di attrezzature che siamo così abituati a vedere al punto da non renderci conto di quanto possano essere ghettizzanti ed esclusive, giacché precluse a quei piccoli che hanno disabilità motorie, cognitive o sensoriali. Non solo, dunque, chiediamo che vengano riviste le richieste dell’appalto espresse dal Comune, sostituendo le forniture presenti nell’avviso del Dipartimento servizi ambientali, servizio verde pubblico e decoro urbano, con più adeguate e totalmente inclusive strutture, ma altresì che d’ora in avanti si prenda in considerazione
ogni iniziativa possibile (investimenti pubblici, partecipazione di privati, adesione a progetti finanziati) per rendere pienamente inclusiva ogni area gioco attrezzata in città. Dall’avviso pubblico non emergono infatti rischierate specifiche che virino in questa direzione. I bambini non possono categoricamente subire alcuna forma di discriminazione e la miopia con cui nei decenni si sono affrontate certe tematiche è certamente da cancellare una volta per tutte”.