Messina: il Pd post-renziano serra le fila "Inizia una nuova fase"

Messina: il Pd post-renziano serra le fila “Inizia una nuova fase”

Rosaria Brancato

Messina: il Pd post-renziano serra le fila “Inizia una nuova fase”

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lunedì 18 Novembre 2019 - 07:05

A breve il Congresso, si procede col tesseramento "Via i pochi accecati dall'ambizione. Noi ricominciamo puntando al rinnovamento"

Il fascino di Renzi deve evidentemente essere potente, se i soli 8 minuti alla Leopolda, quanti ha dichiarato l’ormai ex segretario provinciale del Pd Paolo Starvaggi di essere stato alla convention, gli sono bastati per lasciare quel partito che ha contribuito a costruire nel territorio.

Gli addii

Era nell’aria sin dalla nascita di Italia Viva, ma la scissione dell’area renziana, ha causato movimenti nel Pd. L’addio del sindaco di Brolo Giuseppe Laccoto e del segretario provinciale Paolo Starvaggi, nonché di esponenti della stessa area, potrebbe essere solo l’inizio. I renziani in Sicilia stanno continuando ad aumentare (al Comune di Palermo il gruppo IV è il più numeroso), a svantaggio del fronte zingarettiano.

“Ricostruiamo!!!”

A Messina però i Dem hanno accolto gli ultimi addii come l’opportunità di avviare finalmente quella ricostruzione del partito che dal post Genovese in poi non ha mai funzionato. Dal dicembre 2014, quando l’ex sindaco di Messina è passato a Forza Italia insieme ai suoi, il Pd non è riuscito ad avviare in modo concreto la ricostruzione.

Senza segretario dal 2013

I commissariamenti e la situazione nazionale non hanno contribuito al clima ed anche l’elezione all’unanimità di Starvaggi a segretario provinciale non ha dato i frutti sperati. Dal 2013, ormai 6 anni, Messina non ha un segretario cittadino, e nel frattempo si sono avvicendate 2 amministrazioni comunali nei confronti delle quali il Pd non ha mai dato una linea chiara, univoca, coerente e duratura.

La scissione dei renziani quindi è vista come l’ultima occasione per costruire. Ed è proprio quello che pensa Giuppi Siracusano, che dopo le dimissioni di Starvaggi è il “più alto” in grado nel partito, nella qualità di presidente provinciale dell’Assemblea.

Siracusano: Congresso al più presto

Le dimissioni di Starvaggi pongono fine ad un periodo di grave ambiguità– commenta Siracusano– E’ ora di avviare una fase nuova, con il rinnovamento di una classe dirigente capace di mettere in circolo le tante energie presenti nel territorio e mortificate dalla gestione del Pd negli ultimi due anni, assolutamente inadeguata. Convocherò a breve l’Assemblea per chiedere al più presto il Congresso e ricreare gli organismi nel territorio”.

Entro fine novembre quindi si terrà l’Assemblea provinciale con l’obiettivo di organizzare al più presto un Congresso che metta il punto su una situazione che si è protratta ai limiti del tollerabile. Il commissario regionale Losacco aveva annunciato la fase congressuale ma non pensava ad un “terremoto” a stretto giro di posta.

La scissione era nell’aria

Certo è che le dimissioni degli esponenti del gruppo Laccoto erano nell’aria, comprese quelle di Starvaggi, al di là delle dichiarazioni di facciata. Lo stesso De Domenico, nelle ore successive alla polemica sulla Leopolda dichiarò “non si possono tenere i piedi in due staffe”.

A serrare le fila sarà sicuramente la corrente accademica, dal momento che tutte le carte adesso sono in mano a Navarra, rimasto saldamente nel Pd.

“Pochi accecati da ambizioni”

Non temiamo altre uscite- continua Siracusano– Sono certo che il Pd terrà al netto delle gravi responsabilità di pochi accecati da ambizioni personali. Resto basito dal comportamento di Starvaggi che sabato mattina è segretario provinciale, poche ore dopo si dimette e nel pomeriggio è a Catania da Renzi. Non è questo il partito che vogliamo. La verità è che il Pd è nato male, da una fusione fredda, non è nato dal basso. A Messina poi abbiamo avuto l’anomalia Genovese. Ora sono certo che possiamo finalmente ripartite. Il tesseramento è in corso su basi trasparenti. Avremo numeri forse più bassi ma sicuramente reali. Avremo un Pd nel quale conti per quello che vali non per quanto paghi”.

Ad accelerare le mosse di Laccoto è stata anche la sentenza del Tribunale di Palermo che ha dichiarato ineleggibile De Domenico. L’ex dg dell’Università ha annunciato ricorso in Appello, fatto questo che farà slittare di molti mesi la sentenza definitiva.

Cosa accadrà in Consiglio?

Il braccio di ferro in corso tra l’area Laccoto e quella di Navarra, insieme alla chiamata alle armi di Faraone nell’isola, ha solo accelerato un percorso in atto. Bisognerà vedere cosa accadrà in Consiglio comunale tra gli eletti nelle liste di area dem (Pd e LiberaMe).

Le posizioni finora sono state disarticolate proprio per l’assenza di una linea unitaria dettata da un segretario cittadino e da un partito strutturato- conclude Siracusano– Tutte le posizioni sono legittime ma deve esserci un partito che detti una linea nel rapportarsi con l’amministrazione”.

La Sicilia Viva

In Sicilia le truppe di Italia Viva possono contare non solo su renziani vecchi e nuovissimi di zecca, ma anche su chi di Sicilia Futura, come Beppe Picciolo, ha rotto i ponti con il Pd già in primavera (ben prima della crisi di governo) e adesso è entrato in casa Renzi dalla porta principale. Altro capitolo sarà poi la diaspora da Forza Italia…….

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Un commento

  1. È forse giunto il momento di una rinascita? Forza giovani.

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