Tutti i risvolti delle tre inchieste sui bilanci del Comune e le cause di Cucinotta, dalle circolari della Carrubba alla Corte dei Conti, che sui debiti fuori bilancio dice che....
Messina – Non va avanti l’indagine sui bilanci del Comune di Messina relativa agli anni recenti della sindacatura di Federico Basile. La giudice per le indagini preliminari accoglie la richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Adornato e archivia l’ipotesi di falso in bilancio per l’attuale primo cittadino e la Giunta. Si tratta dell’indagine nata dalle denunce dell‘avvocato Rosario Cucinotta, maxi creditore di Palazzo Zanca per degli incarichi risalenti alla fine degli anni ’90. I crediti maturati dalle parcelle sono state iscritte alla voce debiti fuori bilancio dalle amministrazioni che si sono succedute a palazzo Zanca nei decenni. E Cucinotta non è ancora stato pagato.
Le circolari della Carrubba
Per la giudice Leanza in questo caso l’Amministrazione Basile ha ragione: non ci ravvisano profili penali nei provvedimenti della Giunta e della segretaria Liliana Carrubba, che hanno iscritto correttamente i debiti nei confronti del legale alla voce debiti fuori bilancio. Quindi questo accertamento va in soffitta e non è appellabile, capitolo chiuso definitivamente.
La battaglia di Cucinotta
Per l’avvocato Enrico Ricevuto, che assiste Cucinotta, il quadro è ben diverso. L’avvocato Ricevuto ha infatti presentato alla Gip Leanza i provvedimenti della Corte dei Conti che nel 2023 ha prescritto al Comune l’obbligo di istituire dei “fondo cassa” per pagare i debiti pregressi, anzi due fondi diversi per le diverse “categorie” di debiti.
La Corte dei Conti sui debiti fuori bilancio del Comune di Messina
Sempre nel 2023 la Corte ha imposto anche al Comune l’obbligo della rendicontazione semestrale su quanto ha espletato per azzerare i debiti fuori bilancio. Nel 2020 la segretaria Rossana Carruba aveva emanato una circolare per sollecitare gli uffici alla classificazione e quantificazione di questi debiti. Ma negli anni, quanto meno a proposito dei crediti dell’avvocato Cucinotta, nulla è stato fatto. Dal canto suo la Giudice Leanza si è però rifatta alla giurisprudenza consolidata quanto meno per la rendicontazione delle parcelle dei professionisti dal 2012, sancendo la correttezza delle procedure di Palazzo Zanca. Ancora una volta, quindi, l’avvocato Cucinotta resta a bocca asciutta.
Le altre due indagini
Ma non è ancora finita. Perché le inchieste penali sono tre e se quello relativo alla sindacatura Basile è stato archiviato, restano in piedi quelle relative alla giunta Accorinti e alla giunta De Luca. Nel caso di Accorinti il vaglio preliminare è affidato al giudice Salvatore Pogliese che, al contrario che nel caso Basile, ha accolto parte delle istanze dell’avvocato Cucinotta e chiesto al Pubblico Ministero Adornato di acquisire tutta una serie di documenti e approfondire la questione. Il PM non ha ancora terminato di espletare questi adempimenti e non ha ancora deciso se tornare a chiedere l’archiviazione anche per Accorinti e la Giunta o chiedere l’imputazione per loro. Ancora in piedi anche l’inchiesta relativa agli anni di sindacatura di Cateno De Luca. In questo caso il vaglio preliminare è affidato alla giudice Arianna Raffa che non ha ancora convocato le parti.