Messina. La pista ciclabile sarà allungata. Si uniranno i due tratti separati dai crolli

Messina. La pista ciclabile sarà allungata. Si uniranno i due tratti separati dai crolli

Redazione

Messina. La pista ciclabile sarà allungata. Si uniranno i due tratti separati dai crolli

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domenica 21 Agosto 2022 - 07:29

Il Comune di Messina, nonostante le proteste di cittadini e politici, porta avanti il pogetto di prolungamento della pista ciclabile a S.Agata

MESSINA – Ad esito della gara d’appalto espletata a fine luglio, il Comune di Messina, il 5 agosto scorso, ha affidato alla Ing. Due Srl di Agrigento i lavori di allungamento e sistemazione della pista ciclabile della riviera nord. L’importo dei lavori a base d’asta era di € 720.180,50 iva esclusa. La ditta aggiudicataria ha prevalso sugli altri 143 partecipanti con un ribasso del 30,437% per un importo contrattuale di € 508.900,00 oltre IVA. A partire dalla data di consegna dei lavori ci sono 306 giorni di tempo per completarli.

Le risorse per finanziare le opere sono state individuate nell’ambito dell’Azione 4.6.4. dell’Agenda urbana Città di Messina. Il progetto è stato redatto dagli architetti Giovanni Lazzari e Domenico Zumbo e contempla due interventi.

La sistemazione del tratto di pista ciclabile interrotto dai crolli

La prima attività porrà rimedio all’interruzione che si è determinata da tempo all’altezza dell’ex Trocadero. Qui, com’è noto, i crolli causati dai marosi hanno generato una situazione di degrado e di abbandono, più volte denunciata anche dal nostro giornale. Per sanare questa frattura, un nuovo tratto di pista ciclabile collegherà con un rettifilo la parte interrotta con quella che si sviluppa a partire da Grotte, all’altezza della Lega Navale.

Il nuovo percorso riservato alle bici, sarà realizzato in sede propria e protetto dalla carreggiata stradale da un nuovo marciapiede della larghezza di 150 cm presente anche sul ciglio a valle. Quindi pedoni e ciclisti avranno spazi di movimento differenziati.

I parcheggi esistenti sulla carreggiata stradale rimarranno

In corrispondenza della fermata bus esistente è previsto un arretramento del percorso ciclabile in modo tale da consentire lo spazio di sosta per i pedoni in attesa del mezzo pubblico. Questa disposizione consente di evitare l’attraversamento della ciclabile da parte dei pedoni in attesa dell’autobus, eliminando possibili situazioni di conflitto. Importante sottolineare che permarranno i parcheggi attualmente esistenti a fianco della carreggiata riservata allle auto. Di seguito il grafico dei lavori previsti.

Il grafico dei lavori di ricongiungimento della pista ciclabile tratto dalla Relazione tecica al progetto

Il prolungamento della pista ciclabile dalla contrada Principe a S.Agata

La seconda tranche dei lavori interesserà il villaggio di S.Agata. Qui si procederà al prolungamento della pista ciclabile, a partire dall’incrocio della strada di accesso al mini-autodromo con la via Consolare Pompea. Il tratto in questione si svilupperà per 400 metri sino alla rivendita i Ttabacchi e si connetterà al Sistema Integrato di Mobilità Dolce Ganzirri-Torre Faro, quando quest’ultimo si concretizzerà.

Il percorso sarà promiscuo, ovvero pedonale e ciclabile, con un marciapiede complanare lato mare e la presenza di balaustre metalliche di protezione nel lato a fianco della carreggiata riservata alle auto.

Prolungamento della pista ciclabile
La parte finale dell’attuale pista ciclabile

Facilitato l’accesso alle residenze

La fascia pedonale, dunque, si svilupperà a valle mentre la pista ciclabile sarà adiacente alla carreggiata stradale. Questa soluzione è stata individuata dai progettisti per agevolare l’accesso alle residenze. La pista ciclo-pedonale avrà, a parte brevi tratti, “una larghezza minima di 4,00 m (marciapiede lato mare m 1,50 + pista ciclo-pedonale m 2,50), che consentirà il doppio senso di marcia per le biciclette.” Al netto dei passi carrabili consentiti, la realizzazione della pista ciclo-pedonale determinerà la perdita di 65 parcheggi.

I tratti di marciapiede previsti – precisano Lazzari e Zumbo – garantiranno uno spazio di manovra privo di ostacoli per persone su sedia a rotelle, dato che la fascia pedonale non presenterà alcuna barriera architettonica lungo il percorso.”

Di seguito il grafico dei lavori tratto dalla Relazione Tecnica al progetto.

Il grafico dei lavori di prolungamento della pista ciclopedonale a S.Agata tratto dalla Relazione tecnica al progetto


Le resistenze di cittadini e negozianti di S. Agata

Nei mesi scorsi cittadini e negozianti del villaggio S.Agata hanno manifestato forti resistenze al prolungamento della pista ciclabile. Il loro timore è che essa possa recare difficoltà di accesso a case e negozi e che il traffico diventi ancora più caotico di quanto non sia adesso. Da segretario cittadino del Pd, l’ex candidato a sindaco Franco De Domenico si era fatto interprete di queste perplessità. Lo stesso aveva fatto il consigliere comunale Libero Gioveni. Entrambi i politici, avevano insistito, ognuno per parte sua, per spostare il prolungamento della pista ciclabile nel tratto di litorale che parte subito dopo la pista di automodellismo a S. Agata. Franco De Domenico in particolare aveva rilanciato la proposta del comandante Marcello Puglisi. L’idea, prospettata anche nella campagna per l’elezione del sindaco, prevede che il percorso ciclopedonale sul mare arrivi sino alla foce del torrente Papardo collegandosi a Ganzirri.

La Giunta De Luca prima e poi quella Basile hanno, invece, ritenuto opportuno portare avanti la soluzione progettuale originaria, soprattutto per timore di perdere i finanziamenti ottenuti. Ci sarebbero, poi, perplessità da parte del Demanio marittimo e del Genio Civile, con ogni probabilità riconducibili a situazioni geomorfologiche della spiaggia di S.Agata ormai superate.

Il prolungamento lungo il litorale è ancora possibile

In realtà le due soluzioni in campo non si devono considerare necessariamente alternative. Il progetto per cui dovrebbero adesso partire i lavori risponde a un intento di mobilità dolce su un tratto urbanizzato. La pista ciclopedonale, che si realizzerebbe nel litorale, risponde innanzitutto a una logica di valorizzazione naturalistica di un’area di grande pregio attualmente lasciata all’abbandono e al degrado.

Con tale soluzione, poi, si incentiverebbe l’uso delle bici per andare al mare, limitando l’ingresso delle macchine. Infine anche i pedoni ne trarrebbero gran beneficio, potendo passeggiare in tranquillità in un luogo davvero incantevole. Per non parlare, infine, dello sviluppo turistico ecologicamente compatibile che si potrebbe determinare. Quindi è auspicabile che prenda corpo un confronto costruttivo tra cittadini e istituzioni nell’interesse di una gestione davvero eco-compatibile del territorio.

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8 commenti

  1. COGITO ERGO SUM 21 Agosto 2022 07:42

    E COME LOGICA CONSEGUENZA, non sara’ possibile parcheggiare accanto alla recinzione dei campetti di calcetto del Trocadero. Sarebbe stato piu’ giusto, invece, mantenere l’originale percorso, oltretutto piu’ panoramico e bello. DOMANDE :1) perchè era cosi’ difficile ricostruire. rinforzandolo strutturalmente, l’originale percorso panoramico della pista ciclabile ? ; 2) e quanti, in motorino o in macchina devono parcheggiare per poter andare a giocare in quella struttura , come faranno ???

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  2. Sempreindignato 21 Agosto 2022 09:23

    Ma chi volete che vada a mare in bicicletta con 40 gradi all’ombra? Sembra solo il solito progetto per incentivare l’uso delle bestemmie da parte degli automobilisti. Messina ha bisogno di parcheggi non di inutili piste ciclabili. Tutta la litoranea priva di parcheggi ha spinto i messinesi sempre più a nord, i residenti da paradiso a Sant’Agata hanno il problema del posteggio residenziale non della pista ciclabile. Sono pochissime le case costruite con annesso parcheggio. E poi smettiamola di pensare sempre a cementificare la costa con strutture che il mare distruggerebbe nel giro di una sciroccata o le fogne, quelle si da ricalcolare, durante un temporale trasformerebbero in una piscina per colibatteri

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  3. Bisogna partire dal concetto che sostenibilità, svolta ecologica, attenzione all’ambiente, limitazione del riscaldamento globale non sono solo parole di documentaristi o scienziati che suscitano il nostro interesse e la nostra preoccupazione solo per il tempo dell’ascolto. E poi? ….Sono concetti, anzi azioni, da mettere in pratica senza nascondersi dietro la solita scappatoia “noi non possiamo fare niente, sono i politici, i potenti a dover fare qualcosa”. Nossignore, come ha detto “qualcuno” -se vuoi cambiare il mondo comincia a cambiare te stesso (la cit. più o meno suonava così, se ben ricordo ). E allora? Usciamo le nostre biciclette, le nostre scarpette da camminata, qualsiasi mezzo per spostarsi che abbia il minor impatto possibile sull’ambiente. Ben vengano i lavori di allungamento e riparazione del tratto di pista ciclabile già esistente, anche se restiamo tra le ultime città d’Italia per chilometri di piste ciclabili. Ma almeno, seppur poco, facciamolo un gesto in questa direzione. Non soffermiamoci sulle interessate (e meschine!) perplessità dei residenti e dei commercianti per ipotetici svantaggi nei loro confronti derivanti da tale opera. Se il messinese è abituato a spostarsi in macchina che cambi le sue becere abitudini. E’ iniziata da qualche anno, anche a Messina (finalmente!), la raccolta differenziata ma, ancora oggi si continuano a trovare rifiuti abbandonati ovunque da chi non intende sottomettersi alle nuove regole. Che facciamo torniamo a fare l’indifferenziata con i cassonetti e gli inceneritori? Non credo che chiunque abbia un minimo di buon senso possa auspicare tale passo indietro. Andiamo avanti, no? Non ci lasciamo condizionare da pochi (o molti) incivili irresponsabili, no?! Lo stesso vale per le piste ciclabili, andiamo avanti, alla fine possiamo solo migliorare lo stato delle cose se perseveriamo in questa direzione. Per quanto riguarda la condivisione della pista tra pedoni e bici faccio solo un esempio, anche se potrei farne un’infinità.Per restare… a Torino, dove vado spesso perché lì ci studia mio figlio, le piste ciclabili sono spesso ricavate sul marciapiede e sono delimitate soltanto da una semplice segnaletica orizzontale. Ebbene se, passeggiando mi capita, distrattamente (perché non ne ho preso ancora l’abitudine) di oltrepassare la striscia bianca ed invadere la pista ciclabile mio figlio mi tira immediatamente per un braccio e mi dice di fare attenzione. Mio figlio vive a Torino solo da quattro anni, ma ha adottato quasi subito la precauzione di non invadere quello spazio……A Messina, mi auguro, succeda lo stesso. Cosa hanno di meno i messinesi dai torinesi per non riuscire a capire questa semplice regola? Non sono mica tardi di comprendonio? O si.

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  4. Giovanni cucinotta 21 Agosto 2022 10:57

    In effetti il progetto sulla strada da Principe e Sant’Agata è problematico. Pensate al supermercato ed alla mancanza di ulteriori parcheggi. Non essendo un percorso panoramico, perché non optare per quello alternativo sulla spiaggia? Una volta tanto si adotti il buon senso e non la logica delle bandierine su chi ha proposto cosa.

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  5. …c’è un passaggio per niente chiaro, ovvero “si incentiverebbe l’uso delle bici per andare al mare, limitando l’ingresso delle macchine” …. a prescindere dalla realizzazione di piste ciclabili lungo il mare, occorre rendersi conto che la commistione di auto e bici in città è estremamente pericolosa e non c’è disciplina che possa far diminuire questo pericolo …. ironizzando si può dire che già i Messinesi guidano male e non rispettano i minimi elementi di sicurezza… se poi gli stessi passano alla bicicletta … giusto ieri una ciclista pedalava in Corso Garibaldi (altezza Chiesa dei catalani) nella corsia di sinistra lungo le aiuole spartitraffico … credo che occorra da parte dell’Amm. Com. una profonda analisi prima di imbarcarsi su progetti immaginari… per il resto mi piacerebbe conoscere cosa recita il PIANO URBANO DEL TRAFFICO …

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  6. Ben venga la pista ciclabile, ma se viene fatta anche per preservare il litorale ed incentivare l’uso della bici, perché permettiamo alle auto di invadere le spiagge e trasformarle in immensi parcheggi?

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  7. Antonio Celona 21 Agosto 2022 20:43

    Massa di assoluti incompetenti….dovreste stare fuori dalla riviera nord e rimanere circoscritti al torrente Annunziata!
    Da paradiso a torre faro comune autonomo e FUORI i messinesi!

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  8. C’è un grande differenza fra chi vive il mare quotidianamente e chi viene a farsi il bagnetto due mesi l’anno. Costruire la pista ciclabile solo per non perdere fondi europei è una cosa pazzesca. Quanta gente conoscete che va a mare o al lavoro usufruendo della pista ciclabile? Il commento un po’ folkloristico di Antonio va interpretato in questo senso, credo.

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