La Procura di Messina invoca pesanti condanne al processo per i nuovi boss di Provinciale che garantivano la pax mafiosa in città
E’ il giorno dell’Accusa al processo abbreviato scaturito dall’operazione Provinciale, l’inchiesta della DDA sui nuovi equilibri mafiosi nella zona del centro sud di Messina.
I PM Liliana Todaro e Roberto Conte oggi hanno invocato pesanti condanne per tutti, a cominciare da quelli che sono considerati ormai da diverso tempo i nuovi veri boss cittadini; Giovanni De Luca, Giovanni Lo Duca, Salvatore Sparacio. Il GUP Valeria Curatola ha poi cominciato a sentire gli avvocati, che proseguiranno le loro difese alle prossime udienze.
Ecco le richieste di condanna: 24 anni per Giovanni De Luca, 20 anni per Salvatore Sparacio, 18 anni per Giovanni De Luca, 24 anni e 10 mesi (in continuazione) per Vincenzo Gangemi, 10 anni per Mario Alibrandi, 12 anni e 8 mesi per Emanuele Balsamo, 12 anni e mezzo per Ugo Ciampi e Anna Lo Duca, 2 anni per Carlo Cafarella e Antonio Soffli, 3 anni per Antonia Cariolo, Letterio Cuscinà, 13 anni e 4 mesi per Tyron De Francesco, 8 mesi per Rossella De Luca e Graziella La Maestra, 8 anni per Emanuele Laganà, 8 anni per Giuseppe Marra, Giuseppe Surace, Domenico Mazzitello, Ernesto Paone, Francesco Puleo, Maria Puleo, 12 anni per Domenico Romano, 10 anni per Antonio Scavuzzo e Kevin Schepis, 4 anni per Francesco Sollima 4 anni, 14 anni e mezzo per Giovanni Tortorella, 6 anni e otto mesi per Mario Orlando.
La retata, portata avanti da Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza congiuntamente, venne eseguita ad aprile scorso e confermò che a Messina vige ancora la pax mafiosa tra famiglie che così si spartiscono i vari rioni e gli affari di competenza. Documentati anche i rapporti con esponenti politici
A questo link gli approfondimenti all’OPERAZIONE PROVINCIALE
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