Il presidente dell'Associazione Diporto & Pesca sportiva critica i lavori del Consiglio Comunale di Messina: "Poca o quasi nulla l'attenzione alle aree di ricovero natanti"
MESSINA – “L’attenzione rivolta alle aree di ricovero natanti, all’interno della discussione in Consiglio Comunale sul Piano di utilizzo del demanio marittimo, è stata poca o quasi nulla”. Lo dice il presidente dell’Associazione Diporto & Pesca sportiva, Giacomo Alberto Irrera, secondo cui la questione meritava “in mancanza di un’apposita regolamentazione, un’attenzione maggiore ripensando anche soltanto al dibattito cittadino che si crea in estate sull’argomento”.
Per Irrera il provvedimento, “salvo chi il mare lo vive solo come set cinematografico per le storie di instagram”, ha scontentato un po’ tutti.
Le aree ricovero natanti
“Le aree ricovero natanti – scrive Irrera – sebbene sottostimate alla luce dell’effettivo numero di unità da diporto presenti lungo il litorale nord, dovrebbero essere aree non in regime di concessione, destinate all’utilizzo gratuito da parte dei proprietari dei natanti fino a 12 metri secondo quanto previsto dal Codice della nautica da diporto, e non destinate allo spostamento delle concessioni private che svolgono legittimamente attività di varo e alaggio a scopo di lucro, come sostenuto in qualche occasione dai tecnici del Comune”.
La soluzione dell’associazione Diporto & Pesca sportiva, proposta in più sedi, era quella di “mantenere, legittimare e regolamentare come aree ricovero natanti, quelle già adibite storicamente a stazionamento delle unità grazie alla presenza di barriere frangiflutti”. Tutto questo fino a che non sarebbero state realizzate adeguate strutture destinate a garantire la sicurezza della navigazione ed al rifugio.
Le altre criticità sollevate
In conclusione il presidente Irrera fa notare come neanche il tema della disabilità e dell’accesso non solo al demanio marittimo, da parte dei soggetti portatori di handicap, sia stato preso in considerazione. Secondo lui “si è persa un’occasione per regolamentare in maniera seria e ponderata l’utilizzo del demanio marittimo messinese, nell’interesse di tutti gli utenti del mare, pubblici e privati che a seconda delle categorie, hanno necessità differenti e meritevoli di adeguata tutela”.