Mentre imperversa il caso sull'incompatibilità, il capogruppo Calabrò e la consigliera Russo interverranno sulle troppe assenze
MESSINA – In attesa che il Consiglio comunale intervenga sul caso incompatibilità, il Partito democratico prende di mira il consigliere Maurizio Croce a causa delle sue assenze. Super impegnato come “soggetto attuatore” per la realizzazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione siciliana, l’ex candidato sindaco del centrodestra invia le pec (posta elettronica certificata) per motivare la lontananza dal Consiglio comunale. Ma, come sosterranno in una conferenza stampa nei prossimi giorni, il capogruppo del Pd Felice Calabrò e la consigliera Antonella Russo ritengono che si tratti di un’assenza sistematica, ordinaria e non straordinaria.
Da qui un appello al senso di responsabilità del consigliere, oggi in Forza Italia, e una valutazione da parte dei due consiglieri, che sono anche avvocati. Sulle assenze, con 8 presenze su 134 sedute (dato del novembre 2023), è intervenuto in passato pure il capogruppo di “Con De Luca per Basile”, Pippo Trischitta. Ed era stata ipotizzata una delibera sulla decadenza.
Il caso incompatibilità in Consiglio
Nel frattempo, una volta acquisito il parere dell’Avvocatura dello Stato da parte del presidente del Consiglio Pergolizzi, il dibattito consiliare in tema d’incompatibilità e ineleggibilità presto potrebbe essere in programma. Per l’Avvocatura dello Stato di Palermo, l’ex candidato sindaco è incompatibile, in base alle norme per la prevenzione della corruzione, dato il suo ruolo apicale come “soggetto attuatore”. E, di conseguenza, è nei fatti ineleggibile secondo il testo unico degli enti locali.
Croce: “Il mio è un incarico fiduciario”
Da parte sua, Croce tiene a precisare: “Una cosa è il caso politico e la mia eventuale incompatibilità sopravvenuta sul piano giuridico. Su questo c’è una valutazione in corso. Ma vorrei chiarire che il mio è un incarico fiduciario, con compenso equiparato a quello di un dirigente. Si tratta di un aspetto economico. Non non c’è scritto da nessuna parte che io sia un dirigente. Ho una delega, per questo incarico, sulla base di un rapporto di fiducia”.