Un video che racconta le storie tra le tante anche della messinese Letteria Montoro che durante i moti del '48 decise di andare in esilio volontario per seguire i fratelli combattenti
MESSINA – Durante i moti del ’48-’49 la messinese Letteria Montoro sceglie di andare in volontario esilio per seguire i fratelli combattenti. Rosina Muzio Salvo, di Termini Imerese, attraversa il bosco a cavallo per prendere lezioni di metrica e sarà segretaria della Legione delle pie sorelle nella Palermo rivoluzionaria. Concettina Ramondetta Fileti giovanissima fugge di casa per andare a combattere sulle barricate contro i Borbone.
Questo ed altro è stato raccontato in un video, intitolato Amore, passione, anelito alla libertà: Rosina Muzio Salvo, Letteria Montoro, Concettina Ramondetta Fileti. Letterate ribelli nella Sicilia ottocentesca, elaborato da docenti e alunni del liceo Bisazza, in collaborazione con la scuola di musica AvantGarde di Rosalba Lazzarotto. Il video è stato diffuso sulla pagina Facebook del Liceo Bisazza il 25 marzo.
Il progetto del liceo Bisazza
Il progetto, che ha anche previsto un percorso di alternanza scuola-lavoro, è stato svolto all’interno del festival La Sicilia delle donne. Il complesso progetto ha preso le mosse da una serie di ricerche ed articoli pubblicati da Daniela Bombara, integrando diverse professionalità che hanno collaborato sinergicamente per riproporre autrici ingiustamente dimenticate, le cui opere sono state, come afferma la studiosa Rita Verdirame, “sepolte dalla coltre del tempo e disperse negli sconvolgimenti della storia”, e che oggi è doveroso riscoprire e fare conoscere al vasto pubblico.
Daniela Bombara e Barbara Sisalli, docenti al liceo Bisazza, hanno presentato le figure delle tre impavide intellettuali, oggi misconosciute, che si sono consapevolmente opposte alla regole restrittive della società chiusa e patriarcale dominante nella Sicilia di primo Ottocento. Rosina Muzio Salvo, attivista della rivoluzione palermitana del ’48, ci consegna la dolente figura di Adelina (1846) protagonista dell’omonimo romanzo, che vive sul suo corpo, distrutto dalla malattia, la fragilità e sofferenza di un amour fou; Letteria Montoro racconta in Maria Landini (1850) la vicenda di una ragazza che rifiuta strenuamente, anche a rischio della propria vita, un matrimonio di convenienza; la palermitana Concettina Ramondetta Fileti è stata autrice di poesie ferocemente antiborboniche o profondamente ammirate di fronte alle imprese garibaldine, nonchè di espressivi e componimenti filellenici, che ribaltano l’immagine della donna debole e passiva.
Gli alunni del Bisazza, insieme a Damiano Venuto, attore presso l’Inda, hanno letto i brani più significativi delle opere delle autrici; il pianista Giuseppe Ferraloro e il batterista Federico Saccà hanno fornito un’adeguata e suggestiva dimensione musicale al percorso, ulteriormente arricchita dall’esecuzione di una romanza di Rosina Muzio Salvo, Dimmi che m’ami, su musiche di Giuseppe Burgio di Villafiorita: voce Rosalba Lazzarotto, al pianoforte Claudio Palana.