L’allarme del consigliere della II municipalità, Paolo Scivolone: «Il problema non si risolve apponendo dei cartelli di divieto alla balneazione»
MESSINA. «Il problema non si risolve semplicemente apponendo dei cartelli di divieto alla balneazione, ma con interventi risolutivi che consentano a decine di migliaia di cittadini di riappropriarsi del proprio mare». Parole del vicepresidente della II Municipalità, Paolo Scivolone, che mette sotto la lente lo stato di degrado degli arenili messinesi nella zona sud, con particolare riferimento agli sversamenti in atto di liquami fognari nelle acque del secondo quartiere.
«Nel corso dei vari sopralluoghi effettuati insieme ad altri consiglieri – spiega l’esponente del M5s – abbiamo potuto constatare che alla foce del torrente Gazzi fuoriesce un grosso sversamento di liquami che si riversa in maniera costante ed omogenea a mare, determinando un grave stato di inquinamento ambientale. Situazione analoga a circa 150 metri di distanza, con un’altra copiosa fuoriuscita di liquami», prosegue Scivolone, che denuncia inoltre le condizioni precarie dei sottopassi che conducono in spiaggia, fra erbacce, strade dissestate e immondizia.
«È inconcepibile – conclude il consigliere – che in una città affacciata sul mare parte della costa sia preclusa agli abitanti a causa delle condizioni igieniche delle acque, ridotte a delle discariche a cielo aperto. Ben vengano le isole ecologiche in spiaggia e le docce installate in alcuni tratti dell’arenile, ma la priorità assoluta è mettere fine all’inquinamento ambientale, a tutela di tutti i cittadini».