Tutti i seggi sono operativi, nonostante le rinunce di tanti presidenti, ma i problemi non mancano
MESSINA – Giornata di elezioni e disagi ai seggi oggi a Messina, dove la città è chiamata a scegliere il nuovo sindaco. Tutti i seggi sono operativi, nonostante le rinunce di tanti presidenti. Si registrano lunghe code e c’è chi rinuncia a votare. Ma si registrano disagi anche in merito al numero della sezione in cui si è iscritti che sarebbe diversa da quella che risulta nella tessera elettorale. E’ il caso degli elettori che si recano alle urne alla Vittorini (sezioni 196 e 197), dove sono state redistribuite le sezioni (la 197 è di fatto nuova). Ma simili disagi si registrano anche in altre zone della città. Alcuni degli elettori non figurerebbero nella “lista” degli elettori della sezione ed hanno preferito andare via anziché informarsi in quale sezione risultino iscritti. Di buon mattino si sono recati alle urne i candidati a sindaco Federico Basile (Sicilia Vera), Franco De Domenico (centrosinistra) e Luigi Sturniolo (Messina in Comune). Il timore è che i disagi possano aumentare nel corso della giornata.
Come molti avevano previsto si sono verificate lunghe file e problemi vari , questo perché i ministri e gli assessori regionali di competenza non hanno voluto prolungare a lunedì la possibilità di voto. Ciò significa che per colpa loro molti hanno dovuto rinunciare al proprio diritto con grave lesione della democrazia.
Tanta confusione e disorganizzazione….gente a farsi la fila davanti alla sezione giusta per poi scoprire che non lo era non si sa bene per quale motivo .. chi parlava di un tagliandino adesivo di aggiornamento che doveva arrivare per posta e attaccarlo alla scheda tra l’altro mai arrivato ,chi non sapeva cosa dirti o cosa fare,gente ammassata lungo i corridoi ….insomma il caos oggi regnava sovrano 😳🙄😤!!!!!!
Al disagio delle file, bisogna anche aggiungere a mio parere anche la poca professionalità dei presidenti di sezione stessi ( non di tutti ovviamente). Mi reco c/o la mia sezione, il presidente mi chiede se volessi anche le schede inerenti il referendum, rispondo che lei dovrebbe darmele a prescindere e che è mia volontà in caso non volerne accettare( capisco ora il perché della percentuale bassissima dello stesso) inoltre voleva darmele piegate e chiesi che le stesse fossero consegnate spiegate come da procedura e come da mio diritto al che lo stesso in primis si rifiuta per poi aggredirmi sia verbalmente che fisicamente dandomi una poderosa pacca col dorso della mano sul petto inviandomi a prendere visione del “manuale”. Io risposi: “mi faccia vedere dov’è scritto il contrario, si allontani e non si permetta più di mettermi le mani addosso.” La sua risposta: “io la faccio arrestare…!” “Quindi lei mi fa arrestare perché non vuole consegnarmi le schede come da mio diritto ed inoltre dopo che mi ha messo le mani addosso? Chiami chi di dovere!” Alla presenza delle forze dell’ ordine il caro presidente ha ritratto testualmente “io non gli ho mai messo le mani addosso”, io ovviamente ho ribadito il contrario ed espresso il mio diritto di consegna delle schede aperte (premetto che tornando poi verso casa mi sono accorto che non mi è stata consegna la scheda per il Maremonti, chiamiamolo dettaglio), la scrutatrice per ovviare a quanto fatto dal suo presidente e visto il clima surreale che si era creato, mi ha finalmente consegnato le schede aperte e sotto continui migugni del presidente mi sono apprestato a fare il mio dovere di cittadino. Resto veramente basito di quanto successo, si può discutere anche animatamente per difendere le proprie tesi, ma arrivare a mettere le mani addosso da parte di chi in quel momento sta rappresentando “lo stato” mi lascia veramente perplesso. Se dovessi riscontrarlo nuovamente in futuro nella mia sezione spiegherò, all’ ill.ssimo, ove presente specificato la consegna delle schede e chiederò pubblicamente le sue scuse. Perché la conoscenza porta anche all’educazione
In alcune sezioni della sede ettorale della scuola di S. Francesco di Paola (S. Licandro) come la 179 e la 181 vi sono code durate circa 45 minuti, mentre la sezione 180 era completamente libera (tempi di attesa ZERO e anche lunghi periodi di inattività, con invidia sia dei cittadini ma anche degli scrutatori), mentre nelle altre sezioni le code erano limitate a 3-4 persone.
Il fatto veramente increscioso è stato anche che i presidenti di seggio ove vi erano le code più lunghe hanno “consigliato” di consultare un elenco degli elettori della sezione posto appositamente su un tavolino fuori dal seggio, in modo da essere sicuri che la propria sezione fosse proprio quella scritta sulla cartella elettorale (???), a questo punto ci siamo resi conto che il livello organizzativo preparatorio non fosse proprio il massimo!
Chi non si trovava nell’elenco è stato così costretto a consultare gli elenchi delle altre sezioni per individuare la sua, sperando in cuor suo di essere stato trasferito in una sezione senza fila.
In tanti ci siamo chiesti del perché di tale metodo di ripartizione (probabilmente “a riempimento”: quando una sezione raggiungeva il numero massimo si veniva iscritti nella nuova, quindi una piena ed una ancora vuota), e se non fosse arrivato da tempo il momento di riordinare l’assegnazione dei cittadini alle sezioni in modo più equilibrato con criteri non solo numerici ma che tengano conto delle reali conseguenze pratiche.
Ha dato veramente molto fastidio a tutti essere in fila per 45 minuti (per alleviare i disagi gli addetti hanno anche distribuito le poche sedie del seggio rimaste vuote) e, nello stesso periodo, vedere la sezione accanto completamente e costantemente vuota (hanno votato non più di 5-6 persone).
Non è solo uno sfogo, gli addetti ai lavori pensino seriamente alla soluzione!