Cub Immigrazione e Unione Inquilini hanno dato appuntamento davanti la prefettura, adesione di Rifondazione Comunista che chiede sanatoria subito per tutti
In occasione della festa dei lavoratori del 1 maggio è stata organizzata una manifestazione a Messina. L’appuntamento per chi vorrà partecipare è alle ore 11 alla passeggiata a mare di fronte la Prefettura.
A sostenere la mobilitazione Cub Immigrazione, Unione Inquilini Messina e si registra l’adesione di Rifondazione Comunista e del Circolo Peppino Impastato di Messina.
I manifestanti chiedono di “rompere l’isolamento” in primis sulla situazione dei migranti che vengono ricattati con le promesse del permesso di soggiorno. Proprio per questo tutti i soggetti che partecipano chiedono alle istituzioni una sanatoria per tutti quei lavoratori che vivono nel limbo.
Chiedono il permesso di soggiorno permanente ma che non passi da condizioni propedeutiche all’ottenimento. Svincolato dal contratto di lavoro e dall’alloggio e dalla famiglia. Il loro slogan è: “una vita senza permesso è una vita senza diritti”.
L’adesione di Rifondazione Comunista
“È urgente che le lavoratrici e i lavoratori che hanno fatto la domanda di sanatoria l’estate scorsa vengano subito convocati in prefettura e regolarizzati, nessuno escluso.
Aderiamo alla mobilitazione lanciata dalla Cub Immigrazione e l’Unione Inquilini Messina per domani primo maggio con la quale si vuole dare voce a tutte quelle persone che da quasi un anno sono in attesa di sanare la loro posizione e continuano a vivere in un limbo”.
Le badanti
L’Italia continua ad essere il Paese che permette la diffusione del lavoro nero soprattutto nelle campagne; durante questa pandemia tante colf, badanti che assistono i nostri anziani rimangono “recluse” nelle stesse case in cui prestano servizio: sovente i parenti delle persone assistite temono che uscendo ed entrando sistematicamente dall’abitazione il lavoratore, la lavoratrice possa essere veicolo di contagio. Contestare questa imposizione può comportare la perdita del lavoro.
I migranti
Tra sfruttamento lavorativo e ricatti a cui deve sottostare per la propria posizione giuridica precaria, il lavoratore migrante continua ad essere uno dei soggetti più fragili ed esposto a molteplici rischi e pericoli sociali, legali ed economici. Spesso soli e senza familiari assistono in silenzio e diligentemente i nostri cari accompagnati da una costante angoscia procurata dalle oramai sistematiche notizie delle stragi in mare in cui a perdere la vita sono spesso familiari meno fortunati che, a causa delle frontiere blindate, si sono messi in viaggio sui barconi per raggiungere l’Italia.