Le due società si erano rivolte al Tar ritenendo che l’Autorità portuale avrebbe dovuto acconsentire alla loro richiesta di estensione automatica della validità delle concessioni fino al 2033
Il Tar di Catania, con sentenze pubblicate lo scorso 15 febbraio, ha confermato le ragioni dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto di Messina che aveva rigettato le richieste di due titolari di concessioni demaniali marittime, Comet srl e L’Ancora srl, per delle strutture turistico ricreative. Si tratta del porticciolo “Marina del Nettuno”, alla Passeggiata a mare, e del bar ristorante “L’Ancora”, alla rada San Francesco, sul viale della Libertà.
Richiesta di estensione fino al 2033
Le due società si erano rivolte al Tar ritenendo che l’Autorità portuale avrebbe dovuto acconsentire alla loro richiesta di estensione automatica della validità delle concessioni fino al 2033, ai sensi della legge 145 del 30 dicembre 2018.
Mega: “Nostra azione corretta”
“Il Tar di Catania ha contribuito a fare ulteriore chiarezza su una problematica che è di portata nazionale” dichiara Mario Mega, presidente dell’Adsp dello Stretto. “Siamo soddisfatti dell’esito giudiziario perché conferma la correttezza della nostra azione amministrativa, in linea con le indicazioni formulate alle Adsp dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, improntata al pieno rispetto dei dettati normativi e dei principi, riconosciuti in particolare dalla legislazione europea, di concorrenza e pari opportunità fra le imprese. Siamo consapevoli che su questo tema ci sia una grande diversità di interpretazione delle norme da parte degli addetti ai lavori e che l’applicazione sia difforme passando da un ente all’altro ma, come sempre, ispirarsi ai principi delle norme comunitarie è una scelta semplice, corretta e di buon senso anche se, per qualcuno, poco piacevole”.
Perchè decretare la fine di due realtà imprenditoriali di successo, facendo perdere i relativi posti di lavoro? Che cosa si vuole, in realtà: dell’altro ? E cosa sarebbe questo altro? Favorire i venditori ambulanti, attirati come mosche dalla fila di macchine e camion in attesa dell’imbarco, nel caso del “Ancora”, oppure far sparire il porto di Messina dal novero degli approdi per il piccolo cabotaggio a vela o a motore, esistenti nel Mediterraneo, com’e’ invece per “Marina Nettuno” ? Cosa dovremmo pensare ? Che si vogliono le grandi Navi , le grandi comitive di turisti ? E questo ciò che si vuole ? E dopo Marina Nettuno, sarà la volta dei Canottieri Thalatta, e di chissà cos’altro ancora …. PERCHE’ ? ESISTE FORSE UNA VERITA’ CHE NON CONOSCIAMO E CHE SI VUOLE MANTENERE OCCULTA ? Fino a quando dovremo sopportare il sistematico depauperamento di realtà commerciali vincenti e che danno un lustro all’immagine della città, con i loro prodotti o servizi ?
Ma pensi veramente che in questa Città si debba continuare a vivere con le “rendite di posizione” che durano intere generazioni????
Pensi che i nostri giovani professionisti e giovani imprenditori debbano continuare ad andarsene via da questa città per per trovare spazio altrove?????
Pensi che sia ancora pensabile di gestire ogni cosa in questa città in “famiglia”???
Sei completamente fuori strada!!!!!!!
In realtà il TAR non ha sentenziato come il titolo fuorviante di Tempostretto vorrebbe far credere. Il TAR non ha detto “no al rinnovo delle concessioni”, ma ha dichiarato illegittima la pretesa di rinnovo automatico (e fino al 2033!).
Dura lex, sed lex.
Le realtà imprenditoriali di cui si parla potranno continuare a lavorare, nel rispetto delle leggi vigenti. E hai visto mai che con la concorrenza nascano anche nuove realtà imprenditoriali ?
A Messina certamente, no!!!!!!!