I Carabinieri hanno ricordato il maresciallo Alfio Ragazzi, scomparso nella strage di Nassiriya 18 anni fa
Nel giorno dell’anniversario della strage di Nassiriya i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno commemorato il Maresciallo Alfio Ragazzi, vittima di quella strage.
Nel cimitero di Briga Marina si è tenuta la cerimonia a cui hanno preso parte una delegazione di Carabinieri della Compagnia di Messina Sud ed i famigliari del caduto tra cui la vedova Tiziana Montalto, il fratello e la sorella del sottufficiale. Nel corso della cerimonia, il Comandante Provinciale, Colonnello Marco Carletti, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Messina Sud Capitano Ettore Pagnano ed i famigliari del militare caduto, hanno deposto un cuscino di fiori alla lapide commemorativa dedicata al carabiniere.
IL RICORDO DI ALFIO RAGAZZI
A sottolineare l’importanza della cerimonia erano presenti inoltre gli esponenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Messina, nonché quella di Scaletta Zanclea, intitolata proprio al Maresciallo Aiutante sostituto di pubblica sicurezza Alfio Ragazzi, con la tradizionale uniforme dell’associazione e le bandiere, a conferma dello straordinario impegno anche dell’Arma in congedo per mantenere vivo il ricordo dei caduti della nostra Nazione.
Nel ricordare quanto accaduto a Nassiriya, le Autorità intervenute hanno sottolineato quanto quel tragico evento abbia scosso il nostro Paese e l’Arma dei Carabinieri, il cui ricordo, ancora oggi a distanza di diciotto anni, risveglia un profondo senso di commozione e, allo stesso tempo, di appartenenza. Commozione per i colleghi che sono caduti in quel tragico evento, lasciando a casa vedove e orfani che non potranno più riabbracciare; senso di appartenenza perché quei caduti rappresentano tutti coloro che quotidianamente, in silenzio e con spirito di sacrificio, prestano servizio nell’Arma dei Carabinieri, rischiando quotidianamente la loro vita per servire lo Stato e la Nazione.
In particolare gli intervenuti hanno sottolineato come la base Maestrale che fu oggetto dell’attentato, era ubicata nel pieno centro di Nassiriya, in quanto era intendimento dell’Arma posizionarsi nell’abitato per avere un maggiore contatto con la popolazione. Esattamente quello che fa l’Arma nel quotidiano, da oltre 200 anni: “essere tra la gente e operare per la gente, anche nei centri più remoti e difficilmente raggiungibili”. La cerimonia si è conclusa presso la Chiesa di San Paolo a Briga Marina, dove è stata celebrata una messa in suffragio del Maresciallo Ragazzi.
Venerdì scorso ricorreva la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”, concisa con il diciottesimo anniversario della strage di Nassiriya, una delle pagine più tristi della storia recente italiana.
LA STRAGE DI NASSIRIYA
Il 12 novembre del 2003, alle ore 10.40 nella città a sud dell’Iraq, un camion-bomba esplose dentro il recinto della caserma Maestrale, una delle basi del contingente italianoMSU a cui era demandato il controllo di quella zona del paese. A bordo del veicolo c’erano due terroristi. un autista ed un uomo armato che si sporse verso l’esterno e cominciò a sparare contro il posto di guardia all’ingresso della base.
Il camion proseguì, sfondando la barra di metallo all’ingresso e si bloccò pochi metri dopo, scontrandosi contro le strutture di protezione che delimitavano il parcheggio della base, esplodendo. Crollò gran parte dell’edificio principale, molti mezzi militari presero fuoco ed andò in fiamme anche il deposito delle munizioni. Il bilancio fu devastante 28 morti: 12 Carabinieri, 5 soldati dell’Esercito Italiano, due civili italiani e nove civili iracheni. Inoltre, una ventina di italiani, tra militari e civili, rimasero feriti.