Una manifestazione che si propone di festeggiare non i libri, nè gli autori, ma i veri protagonisti della lettura
Quest’anno giunge all’ VIII edizione la “Festa del Lettore”, manifestazione che dal 2004 accomuna tutti i lettori su territorio nazionale e li riconosce come veri protagonisti della lettura. Questa iniziativa è nata dall’idea di Rocco Pinto, un libraio piemontese, che ha pensato di dedicare ai lettori di ogni età una giornata di promozione e diffusione della lettura, in cui i libri vengono “scoperti” nei luoghi ‘comuni’, nei luoghi più improbabili, nelle piazze, negli aeroporti, nei ristoranti, nei bar, nei palazzi storici, nelle scuole, nelle biblioteche, nei musei, nei giardini pubblici, nei porti. Un’occasione di incontro e di scambio «per chi legge, per chi non legge e per chi leggerà», ma anche un modo per introdurre una buona abitudine in una città.
Negli anni questa manifestazione si è diffusa sempre più, coinvolgendo fino a 15 Regioni italiane e 120 Presidi, grazie al supporto dell’Associazione Presìdi del Libro, di varie associazioni e enti su territorio, e di centinaia di volontari che di anno in anno si sono impegnati a proporre attività ed incontri su vari aspetti della lettura.
Ogni ente può scegliere di “giocare” con i lettori come meglio crede nella promozione della lettura, in modo da rendere allettante le proposta, proponendo ad esempio un book-crossing, che consiste nello scegliere un libro tra alcuni testi esposti e portarlo con sé, lasciandone un altro in cambio, o organizzando le maratone di lettura, gli incontri-aperitivo al bar con gli scrittori, le letture dai balconi, negli androni degli antichi palazzi, le letture animate in ambulatori pediatrici, le degustazioni di vino e olio con letture, i Murales e le letture in un ospizio, fumetti, video e musica in piazza e sotto i Portici e letture nei supermercati, durante mostre di fotografia, o di filastrocche durante un laboratorio creativo.
Messina da sempre cerca di stare al passo con eventi e iniziative, per mantenere in vita la propria tradizione artistica e culturale: eventi come questo, governati solo da autonoma creatività degli enti possono contribuire a un’ampia diffusione culturale. Ma con dispiacere è possibile notare tra i vari presidi partecipanti all’evento, l’assenza del nome della città. Sarebbe utile, e piacevole che la città, si rendesse disponibile nella realizzazione di questi incontri, invitando i lettori a ‘festeggiare’ la loro passione e comunicarla ad altri. Perché no?
LETIZIA SALVO