Il consigliere di Fratelli d'Italia chiede spiegazioni all'amministrazione comunale
“Ho letto molti articoli di giornale che annunciano per le prossime ore l’emissione dell’ennesima ordinanza anti movida varata dall’Amministrazione Comunale e chiedo urgentemente che vengano posti dei correttivi alle disposizioni elaborate. In particolare, non comprendendone la motivazione, chiedo che venga eliminata la previsione per cui i locali della riviera possano avviare attività legate alla musica soltanto a partire dalle ore 21 e non più anche nelle ore pomeridiane come avviene da anni in maniera consuetudinaria tanto a Messina quanto in centinaia di altre località turistiche e balneari anche della nostra stessa provincia”. Lo dice Dario Carbone, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
“Non lamentiamoci e piangiamoci addosso se la nostra città non viene considerata una città per giovani e se nel periodo estivo vengono predilette altre mete visto che vengono varati provvedimenti anacronistici come l’ordinanza anti-movida annunciata in queste ore. Spero che l’Amministrazione possa evitare di compiere un errore così marchiano e tendere la mano ai tantissimi gestori di attività che con importanti sforzi ed investimenti hanno programmato una stagione di ripresa dopo gli anni bui della pandemia. Non dimentichiamo che le attività commerciali e ricreative rappresentano una fetta importantissima di economia cittadina che va salvaguardata” continua Carbone.
“Auspico un repentino cambio di rotta e qualora ciò non dovesse avvenire chiederò la convocazione in Consiglio comunale degli assessori proponenti al fine di esplicare le motivazioni di una scelta così controcorrente” conclude.
Le consuetudini……se sono contro la legge…….si devono eliminare.
Le votazioni ci sono state…..basta adulare questa o quella parte.
Facciamo rispettare le leggi e i regolamenti…….se si è capaci le si faccia modificare.
Questa è democrazia……mi sembra.
ma smettila ridicolo…………u buddellu a go go va bene ????????
Io invece non capisco perché questi gestori dei lidi si debbano sempre difendere a prescindere.
Mortificante per i giovani, i giovani vanno altrove perchè nessuno ha saputo creare lavoro in questa città morta non perchè non sanno dove spendere la paghetta che ancora ricevono dai genitori a 25 e più anni di età
Se i giovani vanno altrove ce ne faremo una ragione, ma un cittadino che, con immensi sacrifici, ha comprato casa ha tutto il diritto di vivere dignitosamente. Se i locali vogliono investire in musica ad alto livello che investano per rendere il luogo adatto a fare musica magari modificando la baracca dove al momento fanno €uri a discapito della quiete dei residenti con l’insonorizzazione del locale. Esistono le regole del vivere e del rispetto reciproco.
Carbone!!!!! Vorrei vedere se rompessero le p. sotto il tuo balcone se parleresti così…
Caro Carbone , questa è la pochezza della tua visione. Bisogna solamente normare le attività dei lidi e offrire giustamente serate di musica per i giovani. Ci mancherebbe eccome! Poi dovresti spiegare ai lettori quel “ controcorrente “l
Il consigliere scrive del nulla visto che ancora nn si conoscono i contenuti dell’ordinanza. Non si tratterà ritengo di un provvedimento anti movida ma di un’ordinanza che rispetti le migliaia di residenti che vivono nelle zone interessate e la cui salute mentale è a rischio visto che da mesi non dormono , vivono tappati in casa e al mattino si alzano per andare a lavorare. Sulla riviera romagnola, x definizione votata al turismo, NON ESISTE nulla di simile
Le discoteche sono fuori dal centro abitato e la musica d’intrattenimento nei locali TERMINA ALLE 24 come PREVEDE LA LEGGE NAZIONALE.
È così difficile mettere un po’ di ordine e RISPETTARE tutti?!
Vi DOVRESTE VERGOGNAREEEE!
QUESTI PROBLEMI NASCONO PER L’IGNORANZA DELLA GENTE !!!
I giovani chiudendo i locali dove andranno ? A Catania a lasciare soldi ? Nelle provincie dove poi gli incidenti mortali aumenteranno?
Cosa faranno ?
Appunto l’economia di questa città si andrà a perdere !!
ED È UN GROSSISSIMO ERRORE!
La città di Messina è questa e nessuno deve scappare altrove per cercare divertimento e lavoro per COLPA DI 4 imbecilli Politici o compari che pur di disturbare a qualcuno farebbero la qualsiasi! Ma amara dormire la notte ! Scopare di più ! Ma sopratutto andatevene Voi da questa città che non siete in grado di gestirla !
Questo è il punto che accomuna ogni esponente politico ossia esporre e difendere le motivazioni del proprio bacino di voti a discapito della legalità e civiltà. L’esimio e solerte consigliere cosa farebbe se abitasse nei luoghi della movida?
Ma di quali poveri gestori parliamo? Quelli che ogni estate incassano milioni di euro alla faccia di tanti altri pseudo dipendenti? Nessuno comunque dice di chiuderle ma di spostarle fuori centro abitato. D’altronde stiamo parlando di strutture mobili e non fisse (per non dire baracche in legno). Ciao cari.
A mio avviso , il problema sta a monte. Chi ha dato le concessioni? Era prevedibile che dando le concessioni in una zona densamente abitata si sarebbero create delle incompatibilità (bisogna pensare che chi ci abita ha un pieno diritto a non essere disturbato da rumori indesiderati). La soluzione sarebbe il lungo mare di Mortelle dove esistono gli spazi per poter esercitare queste attività senza intralciare alcuno. Ma la mia è solo una idea
Al Lido di Camaiore, i lidi alle 19,00 chiudevano e la sera si andava in discoteca, non vedo perché a Messina dobbiamo fare diversamente a discapito delle persone che vivono nelle vicinanze. Facciamo la colletta per quei poveracci dei lidi che non guadagnano e a quelli che li difendono.
E ancora vi chiedete perchè vi hanno asfaltato alle elezioni?
E’ giusto che sia tutto in regola ma addirittura eliminare le discoteche pomeriggio giovani e far partire tutto dalle 21 è del tutto esagerato, come se esistesser solo i ragazzi di età maggiore. Già sono stati anni critici…
Carbone ha ragione! Si alla promozione turistica del nostro mare e delle nostre spiagge! Si agli aperitivi anche alle 5 di pomeriggio
No agli nsivati cittadini Messinesi!
Anche se i miei commenti non vengono quasi mai pubblicati, insisto nella speranza della democrazia. Sembra che nella riviera messinese solo 5 lidi possono fare musica. Molti giovani si recheranno a ballare ” costretti” in altre località. Molti altri giovani probabilmente, credo, si organizzeranno da soli, con tanto di luci e sistemi audio in spiaggia. Non tutti i giovani sono disposti a fare molti km. e rinunciare alla spiaggia natia, per altri lidi. Vedremo cosa è meglio e cosa è peggio. A mio personale modo di vedere, non sarà facile trasformare la riviera di Messina nell’unica riviera dormitorio d’Italia.
…in città non ci sono solo i gestori dei locali della movida …ma centinaia di migliaia di lavoratori che si alzano all’alba per andare a lavorare…e che hanno diritto di riposare!…senza essere svegliati dal frastuono assordante della musica del locali lungo la spiaggia..dove i giovani vanno a dimenarsi sino alle 4 del mattino!…che se ne vadano presso quei locali lontani dai centri abitati…dove possono dare sfogo….alle loro necessità!…ora basta!…ne sappiamo qualcosa noi a Torre Faro…dove i …..turisti…a qualsiasi ora….passano con le auto muniti di radio ad un volume così alto che fanno tremare i muri!…senza rispetto per alcuno!….ED I CONTROLLI DOVE SONO?….
Carbone…voglio vedere se ti trovassi quell’inferno ogni sera sotto il tuo balcone. Spostate invece i locali in zona Mortelle, dove vi sono immense distese di nulla, che potrebbero essere sfruttate a dovere.
Quello che il signor Carbone e alcuni altri Messinesi non sembrano comprendere, è che la convivenza è necessaria ed è fondamentale un equilibrio tra gli interessi dei gestori della (a mio avviso zallissima!!) movida messinese e giustamente coloro a cui tocca sobbarcarsi anche il rumore, essendo gli sfortunati abitanti delle case vicine.
Caro gestore, vuoi sparare decibel come fossero raggi fotonici? Indennizza i tuoi vicini, i quali saranno magari più accondiscendenti; non vuoi spendere soldi, caro capitano d’industria? Abbassa il volume. Non lo abbassi? Beccati l’ordinanza.