Basile il 26 luglio ha pubblicato singoli avvisi, per procedere alla nomina di tre membri (un presidente e due consiglieri) per ciascuna delle società e un componente del Cda del Teatro
MESSINA – Si accende il dibattito politico sulle nomine nelle società partecipate. Sulla delicata questione i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia (Libero Gioveni, Pasquale Currò e Dario Carbone), hanno presentato una interrogazione urgente al sindaco, Federico Basile, evidenziando tra l’altro l’inapplicabilità dell’articolo 6 (comma 4) della legge regionale 30 del Duemila. Il primo cittadino il 26 luglio scorso aveva reso noto, attraverso singoli avvisi pubblici, di voler procedere alla nomina di tre membri (un presidente e due consiglieri) per ciascuna delle società partecipate: Atm, Messina Servizi Bene Comune, Messina Social City, Arisme, Amam e per un componente del Consiglio di amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele. Gli avvisi addirittura riguardano anche le figure dei Revisori e del collegio sindacale che è noto non decadano e non possono essere revocati salvo particolari circostanze previste dal Codice civile.
“I componenti da sostituire hanno continuato ben oltre il terimne di 45 giorni…”
“Ciascun avviso – evidenziano i firmatari dell’interrogazione – richiama l’art. 6 comma 3 della legge regionale 30/2000 che, a parere del sindaco, ‘dispone la decadenza automatica degli incarichi fiduciari effettuati dal sindaco precedente’. Eseguite le verifiche – chiosano Gioveni, Currò e Carbone – tutti i componenti che si intendono sostituire risulterebbero già decaduti almeno dal giorno della proclamazione del nuovo sindaco, insediatosi il 26 giungo 2022. Invece, al contrario, tutti i componenti delle richiamate “partecipate” hanno continuato a svolgere l’incarico a suo tempo affidato all’interno dei Consigli di amministrazione e dei collegi sindacali ben oltre il termine di 45 giorni previsto dalla legge sulla prorogatio degli organi scaduti.
“Dimissioni non risultano comunicate”
Per quanto ci è dato sapere – aggiungono i firmatari – non risultavano comunicate al momento della pubblicazione degli avvisi le dimissioni, tranne quelle del presidente dell’Agenzia del Risanamento (Arisme) e della società Patrimonio Messina S.p.A., dei componenti che si pretende di sostituire perché decaduti. Se decaduti, non si comprende come gli stessi abbiano potuto continuare ad esercitare l’incarico. Nel caso di avvenuta decadenza come dichiarato dal sindaco, lo stesso avrebbe già dovuto provvedere con la massima urgenza alla nomina dei nuovi amministratori senza attendere la conclusione delle elezioni regionali”.
Le domande al sindaco Basile
In virtù di ciò, Gioveni, Currò e Carbone hanno interrogato il sindaco Basile per conoscere “quali disposizioni vigenti consentano che i componenti dei CdA delle società partecipate possano continuare a svolgere l’incarico oltre il quarantacinquesimo giorno se devono considerarsi decaduti dal giorno dell’insediamento, come previsto dall’art. 6 della legge regionale 3 del 2000, richiamato peraltro in ciascun avviso pubblico; se siano pervenute le dimissioni dei componenti che si intendono sostituire o, in difetto, se intenda provvedere alla revoca e, se non siano pervenute le dimissioni, bisogna spiegare le ragioni per cui si è provveduto a pubblicare gli avvisi”. Si chiede altresì al primo cittadino “se ritenga corretto sotto il profilo amministrativo la previsione di consentire la presentazione delle domande di partecipazione per ben 60 giorni e se non ritenga, immediatamente, di annullare in autotutela tutti gli avvisi non preceduti da comunicazione di dimissioni tenuto conto dell’inapplicabilità dell’art. 6 della legge regionale 30 del 2000”. Il gruppo di Fratelli d’Italia attende dal sindaco una risposta scritta.
Perché ha aspettato 45 giorni credo lo sanno tutti. Mi dispiace per lui che è un brav’uomo ma ne avrà di rogne grazie a chi sì è fidato.