La Giunta dell'Unione Camere Penali Italiane stigmatizza il caso messinese
MESSINA – L’Unione Camere Penali italiane prende posizione sul “caso” messinese della Camera Penale Pisani – Amendolia che si è auto esclusa per protesta dall’inaugurazione dell’Anno giudiziario. La Camera presieduta dall’avvocato Bonaventura Candido non aveva condiviso l’impostazione della cerimonia, che ha incluso tra gli interventi in presenza l’Anm e non le altre associazioni degli avvocati; pur essendo entrambe libere associazioni e non “rappresentanze istituzionali”, hanno spiegato i penalisti.
L’Unione fa riferimento ad un simile caso a Salerno, e spiega che quest’anno i penalisti aderenti all’organismo nazionale celebreranno autonomamente l’apertura dell’anno giudiziario, a metà febbraio a Ferrara.
Con una nota ufficiale la Giunta dell’Ucpi critica apertamente la cerimonia in sé, durante la quale vengono diffusi dati “raccolti unilateralmente”: “Registriamo una certa resistenza a dar voce alle Camere Penali Italiane, optandosi per la sola rappresentanza istituzionale e per la contestuale marginalizzazione della rappresentanza politica dell’avvocatura. Una scelta che non condividiamo, che diventa intollerabile ed offensiva quando essa discrimina solo la rappresentanza politica forense e non quella della Magistratura, come per esempio accaduto a Messina; o esclude da ogni invito, anche solo a presenziare, la Camera Penale come accaduto a Salerno. E’ questa la ragione per la quale i penalisti italiani da ben oltre un decennio ormai celebrano autonomamente l’inaugurazione dell’anno giudiziario, insieme a magistrati chiamati ad esprimersi liberamente e senza remore o riserve, in nome di un confronto aperto e vitale con avvocatura ed accademia, senza ospiti mal tollerati o costretti in tempi di intervento puramente formali, come accadrà quest’anno a Ferrara i prossimi 10 e 11 dicembre” .