Messina. Policlinico, il primo prelievo di organi dell'anno ridà speranza a 4 pazienti

Messina. Policlinico, il primo prelievo di organi dell’anno ridà speranza a 4 pazienti

Redazione

Messina. Policlinico, il primo prelievo di organi dell’anno ridà speranza a 4 pazienti

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mercoledì 19 Gennaio 2022 - 15:23

Il direttore sanitario Levita: "L'emergenza Covid non frena l'impegno in questo ambito. Il nostro grazie alla famiglia del donatore"

MESSINA – Anche a fronte dell’acuirsi della crisi sanitaria che sta mettendo fortemente sotto pressione tutte le strutture ospedaliere, il tema della donazione di organi resta una delle priorità del sistema salute. Grazie alla disponibilità e all’estrema sensibilità dimostrata dai familiari di una persona deceduta, infatti, al Policlinico “G. Martino” di Messina è stato eseguito il primo prelievo dell’anno. Ciò ha consentito di offrire una nuova speranza a quattro pazienti (tra cui uno pediatrico), che – al Policlinico di Catania, all’Ismett di Palermo e in Sardegna – hanno ricevuto un rene, i due emifegati e un polmone.

Il “Coordinamento per la Donazione ed il Trapianto Organi e Tessuti” dell’A.O.U., in questa occasione, ha potuto contare in particolare sulla preziosa attività della Terapia Intensiva Post Operatoria, attualmente diretta dalla prof.ssa M. De Pasquale.

“Mi preme evidenziare – afferma il dott. Antonino Levita, direttore sanitario dell’Azienda – lo sforzo di tutto il personale che, nonostante sia chiamato ormai da lungo tempo a grandi sacrifici per fronteggiare l’emergenza Covid, continua a dare esempio di dedizione e disponibilità. Un ringraziamento speciale va agli anestesisti. Si tratta della dimostrazione di come l’Azienda, pur gravata da carichi di lavoro straordinari, non intenda fare passi indietro, mantenendo quale obiettivo primario quello di garantire la salute di tutti i pazienti, Covid e non Covid. L’augurio è che anche quest’anno il tema delle donazioni possa avere la rilevanza che merita. Gesti come quelli della famiglia di questa persona tragicamente e prematuramente deceduta, ma che continuerà a vivere grazie alla possibilità data a chi ha ricevuto i suoi organi, sono l’ennesima testimonianza di quanto sia importante non abbassare la guardia su alcun fronte”.

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