La denuncia del Nursind: "Emergenza gravissima"
Gravissima emergenza personale al Policlinico di Messina e per garantire l’assistenza sono stati emanati in circa sei mesi oltre 550 ordini di servizio. Lo scrive il sindacato Nursind in una nota al commissario straordinario e al direttore sanitario chiedendo un incontro urgente. In tutto sono 756 gli infermieri in servizio che si trovano ad assistere 543 pazienti, creando una situazione di piena emergenza e che per altro impedisce ai lavoratori di assentarsi o andare in ferie. In alcuni reparti è allarme: in Chirurgia toracica un infermiere assiste anche 14 pazienti, in Terapia intensiva neonatale turnano a volte anche 4 unità infermieristiche e la sicurezza dei piccoli pazienti non può essere garantita. Gravi disagi vengono segnalati anche in Pneumologia, Medicina, Epatologia, Rianimazione, reparti che lamentano gravi carenze di organico e l’assistenza è ridotta al lumicino.
Il Nursind spiega che sono stati segnalati ricoveri spesso in corridoi, senza appropriati bocchettoni per l’ossigeno, “mentre il pronto soccorso è ricavato in un garage senza alcuna privacy – afferma Massimo Latella, referente aziendale Nursind Policlinico – con lo sciopero del 21 marzo e le successive stabilizzazioni grazie alla Direzione si è solo evitata una catastrofe assistenziale mai vista”.
Adesso il periodo estivo rischia di aggravare la situazione. Il segretario territoriale Nursind, Ivan Alonge, chiede alla direzione aziendale “l’urgentissima assunzione soprattutto per coprire il periodo delle ferie che si avvicina e che porterà seri problemi in tutta l’azienda”.
Tra le proposte del Nursind quella di fare turnare gli infermieri delle sale operatorie per garantire un’assistenza h24 e un risparmio economico per l’azienda che potrebbe essere utilizzato per pagare gli straordinari al personale e gli Oss nei turni notturni quasi totalmente assenti nei turni notturni tranne che in alcuni reparti, questo garantirebbe un assistenza migliore ad i pazienti ed eviterebbe ulteriori ricorsi contro il demansionamento infermieristico a carico dell’azienda.