E' accaduto in un negozio in centro a Messina. La Polizia Municipale è intervenuta sul posto. Il sindaco De Luca dalla sua pagina Fb fa delle raccomandazioni ai cittadini
Continuava a recarsi nel suo negozio, nonostante fosse positivo al Covid. Questa mattina la sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale è intervenuta presso un esercizio commerciale di Messina a seguito di una segnalazione. Dopo una serie di verifiche, la Polizia Municipale ha accertato che il titolare dell’attività, pur risultando positivo al contagio, era effettivamente presente in negozio e lavorava violando l’obbligo di quarantena in quanto soggetto positivo al Covid. La Polizia, dopo avere contestato al soggetto contagiato la condotta illecita, ha informato anche i dipendenti presenti in negozio, uno dei quali anche con la moglie incinta, che però hanno dichiarato di essere ignari della situazione. Immediata la chiusura del negozio.
Il titolare è stato scortato presso la sua abitazione mentre ai dipendenti è stata rivolta la raccomandazione di informare immediatamente il proprio medico curante e porsi in isolamento fiduciario.
La Polizia Giudiziaria sta provvedendo ad eseguire il contact tracing dei soggetti venuti a contatto con il caso Covid, per l’adozione di tutte le misure di sicurezza previste nel DPCM. Il Commissario Territoriale Covid dell’Asp di Messina, Carmelo Crisicelli, sta provvedendo ad eseguire i tamponi sui dipendenti che lavorano nel negozio. Informata anche la Procura della Repubblica per l’adozione dei provvedimenti del caso.
E’ il sindaco Cateno De Luca a raccontare la vicenda, rivelando anche il nome dell’attività attraverso la sua pagina Facebook. «Nonostante la tempestività dell’intervento e l’intensa attività che è già stata avviata per ricostruire i contatti, risulta necessario avvisare pubblicamente la cittadinanza del rischio di esposizione al contagio da Covid 19» scrive De Luca.
Il sindaco chiede a chiunque si sia recato in questa attività dal 25 novembre, cioè 48 ore prima all’accertamento della positività al contagio, di contattare il suo medico di famiglia denunciando di essere entrato in contatto con un caso di covid 19. Osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso. Oppure osservare un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.
Ma se non so di che negozio si tratta come faccio a sapere se ho avuto contatti.
Mannaggia, sempre ad attaccare questi poveri commercianti, ligi alle regole, rispettosi degli altri, obbligati a chiudere, vessati dallo stato e trattati come fossero veicolo di contagio…
Che ne pensi, gli diamo un premio per l’attaccamento al lavoro anzi fargli fare qualche anno in galera?
Sì, va bene ma se non conosciamo nome ed ubicazione della attività come cituteliamo?
Ma se non si conosce di quale negozio si sta parlando, come si può capire se si hanno avuti contatti
Il sindaco rivela il nome del negozio… ma voi lo omettete….mah non vi pare il caso di pubblicarlo per rendere un servizio alla cittadinanza e informare chi si è recato li??
Atteggiamento da IRRESPONSABILE e SCREANZATO, continuare a svolgere una attività con presenza di pubblico e dipendenti, nella piena consapevolezza di essere stato positivo al COVID-19.
Mi chiedo dov’è sta il senso CIVICO in certe persone? il rispetto verso il prossimo, ed in questo caso il non rispetto della propria Clientela, che ignara ha continuato ad acquistare presso l’esercente che magari conosce da anni e di cui si fidava.
Forse i milioni di Italiani e non solo che responsabilmente si pongono il quarantena fiduciaria sono stupidi secondo questo commerciante.
Spero solo che questo esercente sia profondamente pentito. Poi sanzioni o chiusura del negozio, lasciano il tempo che trovano in un’Italia che purtroppo non riesce a far rispettare le regole.
Ma nomi mai!
Ma i nomi sono secretati?perché? e se io fossi venuto a contatto con questo scellerato?
La solita omertà
uno strombolo