Convegno formativo all'Irccs Bonino Pulejo che aveva come argomento l'approvvigionamento di organi e tessuti e il ruolo, e competenze, degli infermieri
MESSINA – L’Auditorium dell’Irccs Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina è stato teatro, mercoledì 22 dicembre, del convegno formativo che aveva come argomento l’approvvigionamento di organi e tessuti. Rivolto in particolar modo agli infermieri dell’istituto, il convegno rientrava nelle attività organizzate in collaborazione con la Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso Onlus.
I lavori del convegno, durante il quale si sono susseguiti gli interventi dei relatori in presenza ed on line, sono stati moderati dal Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Messina Antonino Trino. A dare il via al corso, la dottoressa Diletta Trojan, direttore Fondazione Banca dei Tessuti del Veneto: «La lunga distanza tra le nostre due strutture – ha affermato – non rappresenta un ostacolo. La nostra collaborazione sarà sempre più solida. E saremmo orgogliosi di rappresentare un punto di riferimento per la Sicilia».
Convenzione tra Irccs e Fondazione Banca dei tessuti
«Mettere in pratica le attività che riguardano la donazione degli organi – ha sottolineato il dottor Diego Ponzin, direttore Fondazione Banca Occhi del Veneto – significa puntare all’eccellenza. Eccellenza che c’è già all’Irccs di Messina, con cui siamo lieti e orgogliosi di collaborare». La convenzione stipulata con l’Irccs prevede che la Fbtv si impegni a fornire all’Istituto convenzionato, su richiesta dello stesso, attraverso le proprie Unità Operative autorizzate, tessuti omologhi idonei al trapianto/impianto, nei limiti della disponibilità e come da tariffario vigente al momento della richiesta. Grazie a questa convenzione, sarà possibile donare tutti i tessuti ossei da vivente (in occasione di interventi di artroprotesi) e da cadavere.
Le competenze degli infermieri
Il Direttore Amministrativo dell’Irccs dottoressa avvocato Maria Felicita Crupi, quindi, ha parlato di “Competenze mix medici ed infermieri”: «Per migliorare la qualità delle cure e l’aspettativa di vita dei pazienti e, solo in secondo luogo, per risparmiare risorse economiche – ha affermato – è fondamentale mettere in atto adeguati cambiamenti favorendo la più efficiente collaborazione tra le professionalità all’interno dell’ambito sanitario. In particolare, il personale infermieristico, in alcune attività, può sostituire quello medico».
«Nel sistema di approvvigionamento – ha aggiunto il dottore Giorgio Battaglia, coordinatore Centro Regionale Trapianti (CRT) Sicilia – è fondamentale il contributo del personale infermieristico di alto livello». Ha parlato de “La Donazione in Sicilia”, la dottoressa Bruna Piazza, responsabile del Coordinamento operativo del CRT, ricordando in particolare che «è possibile donare anche da viventi il sangue, che in Sicilia è carente».
Donazione post mortem di organi
Su “la donazione da soggetto in morte encefalica”, ha relazionato la dottoressa Lorenza Mazzeo, dirigente medico anestesista dell’Irccs e referente locale per l’approvvigionamento degli organi e tessuto: «L’accertamento di morte cerebrale ai sensi di legge – ha sottolineato l’anestesista –, è obbligatorio a prescindere dalla volontà di donare gli organi del paziente. Lo stesso avviene al termine di una serie di esami in seguito ai quali, in caso di morte encefalica, è obbligatorio, in ogni caso, spegnere i ventilatori». De “La donazione a cuore fermo” e del “prelievo delle cornee” ha parlato il dottor Salvatore Leonardi, Direttore U.O.C. di Terapia Intensiva dell’Irccs e coordinatore locale approvvigionamento organi e tessuti. Leonardi, dopo aver raccontato l’esperienza degli operatori sanitari dell’Irccs che hanno fatto formazione anche a Treviso nell’ambito della convenzione avviata con la Fbtv, ha ricordato che le cornee possono essere donate da tutti fino ai 79 anni di età, ad eccezione di persone affette da particolari patologie per lo più di natura infettiva e che «il prelievo può essere effettuato post mortem, entro le 24 ore, anche al domicilio, senza che il volto del donatore resti in alcun modo sfigurato».
L’Irccs – Piemonte, che nei mesi scorsi ha eseguito diversi interventi di prelievo cornee anche post mortem, mette a disposizione della popolazione un team di medici prelevatori che, operando in collaborazione con la Banca Occhi, potrebbe intervenire anche al domicilio. Il dottor Pietro Morrò, responsabile della U.O.S. di Ortopedia dell’Irccs, ha relazionato su “La donazione di tessuto osseo” sottolineando l’importanza di prelevare, in caso di donazione, tessuto osseo sano, cioè non da donatore affetto da osteoporosi o altre malattie che interessino il tessuto in questione.
Quindi il dottor Gaetano Alessandro, presidente dell’associazione “Donare è Vita” onlus, raccontando anche la sua personale esperienza, ha parlato del “Ruolo delle associazioni di volontariato” nell’ambito delle attività di donazione organi: «Noi dobbiamo essere sempre presenti sul territorio – ha detto – e affiancare le strutture sanitarie per non lasciare mai da sole le persone che, dopo la perdita di un parente, fanno l’importante scelta di donare la vita». A seguire, durante la seconda sessione del convegno, i relatori hanno parlato delle varie fasi che riguardano le attività di prelievo e donazione organi, soffermandosi sull’importanza dell’”accoglienza” dei parenti in un momento drammatico come quello in cui si perde una persona cara. In particolare, la dottoressa Angela D’Angelo, collaboratore professionale sanitario infermiere dell’Irccs, ha parlato del “mantenimento del potenziale donatore”: «In caso di morte cerebrale – ha spiegato – si va incontro ad una serie di alterazioni dell’organismo. Ed è importante che l’infermiere supporti il rianimatore per il mantenimento dei parametri vitali in modo da impedire il deterioramento degli organi che possono essere donati. In questi casi, si passa dalla “terapia del paziente” alla “terapia degli organi del donatore” al fine di prelevare il maggior numero possibile di organi».
L’infermiere nelle relazioni con le famiglie
Il dottor Michele Gallo, collaboratore professionale infermiere, ha affrontato l’emozionante tema del “Ruolo dell’infermiere nelle relazioni con le famiglie” soffermandosi sull’importanza «di prendere in carico le famiglie dei possibili donatori accompagnandole, tramite un processo comunicativo trasparente e con un linguaggio il più chiaro possibile, verso una scelta consapevole, qualunque essa sia». La dottoressa Maria Donia, coordinatore infermieristico dell’Irccs – Piemonte, ha parlato dell’”attività di sensibilizzazione e ruolo del coordinatore infermieristico nella attività di approvvigionamento”, che risulta spesso determinante per supportare le famiglie nella scelta di donare.
Infine, la dottoressa Stefania Sorbetti, coordinatore infermieristico di sala operatoria dell’Irccs-Piemonte, ha relazionato sul delicato tema “l’infermiere e la donazione organi in corso di Pandemia Covid-19, esperienze e stato dell’arte”, soffermandosi, oltre che sulle varie fasi del processo relativo al prelievo degli organi, sul calo di trapianti che si è registrato in tutti i Paesi nell’ambito della pandemia e che in Italia si attesta intorno al 40% a causa della crisi senza precedenti che il sistema sanitario si trova ad affrontare.