L'ex vicesindaco ha commentato la recente sentenza del Tar: "Fallito l'ennesimo tentativo di distruggere De Luca"
MESSINA – “La sentenza del Tar di Catania sulla Patrimonio Spa conferma come il Consiglio (o meglio, una parte del Consiglio) ha scelto di svolgere il proprio mandato elettorale avviando una strumentale e infondata battaglia politica contro De Luca e non di agire in difesa dei diritti dei cittadini. Una guerra condotta senza avere mai i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche alla base (difetto assoluto di motivazione come confermato dal Tar) ma solo la volontà strumentale e nefasta di distruggere quanto creato da Cateno De Luca”, lo dichiara in una nota l’ex vicesindaco di Messina, Carlotta Previti.
“Il Tar ha confermato esattamente quanto da me affermato pubblicamente lo scorso mese di dicembre – ha proseguito Previti – ritenendo errate le motivazioni del Consiglio comunale in merito alla pretesa assenza di personale dipendente evidenziando e chiarendo che nel caso in questione la società risulta avere avuto in carica personale in servizio in regime di distacco fino al 30 giugno 2021, cinque dipendenti comunali e quattro dipendenti della società Messina Servizi Bene Comune Spa, per complessive nove unità”.
“Un nemico dietro la porta”
“Ecco perché ci siamo dimessi: avevamo un nemico dietro la porta che strumentalmente e per ordini eterodiretti agiva solo per tentare di distruggere quanto da noi costruito in questi 3 anni e mezzo. Ma quanto è costato alla collettività questo ennesimo tentativo di distruggere De Luca? Facciamo un rapido calcolo: 15 riunioni tra commissioni consiliari e aula sono costate oltre 50mila euro in gettoni di presenza. Anche questo tentativo si è dimostrato inutile, ma 50mila euro chi li risarcirà?”, ha concluso l’ex vicesindaco.