Tre scivoli in un terminal, due in un altro. E non potranno essere affidati alla stessa società
Porto di Tremestieri pronto a marzo 2021, scadenza della concessione della rada San Francesco il 17 settembre 2021. I tempi, sulla carta, coincidevano perfettamente ma, era prevedibile, il nuovo porto a sud è tutt’altro che completo e, nella migliore delle ipotesi, servirà ancora un anno e mezzo (vedi articolo a parte).
Ecco perché l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina ha pubblicato un nuovo bando triennale, anzi due, per la concessione della rada che, però, “potrà essere revocata in qualunque momento per motivi di interesse pubblico, ed in particolare per l’avvenuto completamento dei nuovi approdi di Tremestieri, con la conseguente riallocazione totale del traffico di traghettamento”.
Il piano regolatore portuale
E’ quanto previsto dal piano regolatore portuale: tutto il traffico leggero e pesante a Tremestieri, mentre la rada San Francesco sarà chiusa al traffico navale e rientrerà in un più ampio programma di riqualificazione dell’intera zona compresa tra Boccetta e Annunziata. Messina, nei piani, potrebbe finalmente avere il lungomare sognato da anni, magari dedicandone parte alla balneazione e puntando sullo sviluppo di quel tipo di economia.
In attesa di Tremestieri, due bandi alla rada San Francesco
Per questo, però, bisognerà ancora attendere e, a breve termine, tutto resterà come sempre. O forse no, visto che una piccola novità c’è. L’Autorità Portuale ha “sdoppiato” i bandi, uno per il terminal 1 (scivoli 1 e 2), l’altro per il terminal 2 (scivoli 3, 4 e 5). Ad oggi, invece, tutti e cinque sono a disposizione di Caronte e Tourist, che si è aggiudicata i recenti bandi.
Le domande a rialzo per il terminal 1, 7500 metri quadri di superficie terrestre e 4950 di specchio acqueo, valore 240mila euro iva esclusa, dovranno essere presentate direttamente (e non via pec) all’Ufficio Protocollo dell’Autorità entro le 13 del 21 settembre, mentre le offerte saranno aperte il 28 settembre alle 10. Dopo la Commissione verificherà i documenti in seduta pubblica e valuterà le offerte tecniche in sede riservata per poi comunicare gli esiti in seduta pubblica e aprire le offerte economiche, attribuendo i relativi punteggi.
Idem per il terminal 2, 9300 metri quadri di superficie terrestre e 9750 di specchio acqueo, ma in questo caso il valore è di 360mila euro e il termine è fissato alle 13 del 22 settembre, con apertura offerte il 29 settembre alle 10.
Verrà scelta l’offerta economicamente più vantaggiosa, con un peso di 30/100 attribuito all’aspetto economico (rialzo sull’importo a base di gara) e di 70/100 alla parte qualitativa. Nel frattempo, viene concessa alla Caronte la proroga fino al 31 dicembre, o comunque fino “al tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure di gara”.
Le società interessate, che devono avere svolto nel triennio 2018-2020 servizi analoghi a quello in gara, possono partecipare a entrambi i bandi ma, in caso di primo posto in entrambi, dovranno scegliere uno dei due terminal entro cinque giorni, viceversa sarà assegnato con sorteggio.
Se non ci saranno offerte per uno dei due terminal, resterà libero. Se invece verranno aggiudicati entrambi, “la suddivisione in due distinti terminal verrà materialmente realizzata mediante la ripartizione delle corsie di imbarco e degli scivoli di ormeggio e la rimodulazione delle aree a terra al fine di predisporre le corsie di accumulo e di imbarco e della riorganizzazione funzionale degli spazi sarà operata dai concessionari a propria cura e spese mediante la realizzazione, nelle aree di competenza, dell’adeguata segnaletica stradale (inclusi cordoli di delimitazione e la cartellonistica varia, previa approvazione dell’Autorità Portuale)”.
I numeri degli ultimi tre anni
Tra il 2018 e il 2019 alla rada San Francesco è lievemente diminuito il numero di corse e di tir (anche perché è aumentato a Tremestieri) ma è aumentato il numero di auto e di passeggeri. Nel 2020 il calo atteso, dovuto alla pandemia e alla riduzione degli spostamenti. Numeri che testimoniano la continua “invasione” di auto e tir nel centro di Messina e la necessità di completare al più presto il porto di Tremestieri, che è collegato direttamente alla tangenziale e all’autostrada, per liberare finalmente la città.
2018: 32.746 corse, con 282.869 tir, 1.662.690 auto, 7.834.842 passeggeri, 1.929.030 ton merci.
2019: 29.860 corse, con 265.565 tir, 1.679.831 auto, 8.056.530 passeggeri, 1.790.574 ton merci.
2020: 22.942 corse, con 173.416 tir, 1.248.249 auto, 4.748.334 passeggeri, 1.168.772 ton merci.
Il problema è villa san Giovanni perché ci sono solo tre invasature dove attraccano sia le navi della rada san Francesco che quelle provenienti da Tremestieri. Aumentando le navi si creerebbe un collo di bottiglia in quanto i traghetti per sbarcare a villa sarebbero costrette a lunghe attese in mezzo al mare aspettando che si liberi un’invasatuta. Quello che occorre è un nuovo terminal per il gommato sulla sponda calabra perché villa è inadeguato.
Il problema è a Messina. La rasa S. Francesco non è più idonea per il traghettamento. Non sono ambientalista ma ritengo che una città degna di tal nome non può e non deve essere invasa da camion e la viabilità in tilt per le code agli imbarchi.
Se avessero autorizzato il nuovo scalo a nord del porto di Reggio Calabria adesso la Rada San Francesco sarebbe inutile
L’interfaccia naturale di Tremestieri, è Reggio Calabria. Il suo porto è tra l’altro servito da uno svincolo diretto con l’autostrada