Sono tutti di valore, in particolare tre incunaboli. L'uomo era badante dei gesuiti tra il 2011 e il 2012 ma potrebbe aver avuto dei complici
MESSINA – 342 preziosi volumi antichi, riconducibili ad un periodo storico compreso tra i secoli XV e XIX, di proprietà della Biblioteca dell’Ignatianum di Messina. Sono stati recuperati dai militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) di Siracusa, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Messina.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Messina, nascono dal monitoraggio dei siti di commercio elettronico, in particolare Ebay.
Molti contengono annotazioni manoscritte, elementi decorativi miniati e note d’uso storicamente interessanti. Tre incunaboli, in particolare: due di Aristotele e uno di Tommaso d’Aquino, il “De unitate intellectus contra Averroem”, del 1476, di cui esistono solo 26 esemplari.
Un 64enne messinese, che tra il 2011 e il 2012 aveva lavorato come badante dei gesuiti all’Istituto che ospita la biblioteca, aveva di recente attivato un’asta on line per la vendita di alcuni dei 342 volumi. Gli è stato contestato il reato di ricettazione ma le indagini proseguono per capire come siano stati trafugati, se direttamente dall’uomo e se da solo o con l’aiuto di complici.