La senatrice si rivolge al ministro Ambiente e Sicurezza energetica ed al ministro della Salute
“Come avevo anticipato nei giorni scorsi, stante la perdurante assenza di risposte da parte dell’amministrazione locale, in data 1 aprile ho presentato un’interrogazione al ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica ed al ministro della salute sulla situazione che stiamo vivendo nel Comune di Messina al fine di conoscere se ritengano che vi siano violazioni in tema di salvaguardia della salute pubblica, tutela della salubrità dell’acqua, nonché di trasparenza dei dati sulla produzione e qualità dell’acqua potabile di Messina”. Lo dichiara Dafne Musolino, senatrice messinese di Italia Viva.
”Ricordo – prosegue Dafne Musolino – che dopo diversi mesi di emergenza idrica, con razionamenti e turnazioni nell’erogazione dell’acqua per i cittadini messinesi, nel mese di settembre del 2024 con ordinanza contingibile e urgente n. 151/2024, il sindaco della Città Metropolitana di Messina ha ordinato all’Azienda Meridionale Acque Messina S.p.A. (Amam), l’immissione a partire dal 6 settembre 2024 dell’acqua emungibile da quattro pozzi comunali: Briga n.1 e Briga, N. 2, pozzo Busà e pozzo Cucinotta e che, come comunicato dalla stessa Amam, in attesa del completamento della procedura per ottenere il rilascio del giudizio di idoneità da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp), il sindaco ha raccomandato, in via precauzionale, l’utilizzo ai soli fini igienico-sanitari delle acque della rete idrica comunale. Il sindaco aveva chiarito che tale raccomandazione fosse precauzionale, date le analisi preliminari condotte da un laboratorio privato su incarico del Comune di Messina, le quali non avevano rilevato alcun problema e avevano confermato, in via ufficiosa, la potabilità”.
“Nonostante l’emergenza idrica sia finita nel mese di ottobre 2024, – evidenzia la Musolino – l’acqua dei quattro pozzi comunali ha continuato ad essere immessa all’interno del servizio idrico della Città Metropolitana. Ciò comporta di fatto la mancanza di acqua dichiaratamente potabile nella città di Messina per un periodo di tempo inspiegabilmente prolungato, nonostante i cittadini abbiano continuato a pagarne il canone in fattura. Ad oggi l’Asp di Messina non ha ancora formalizzato i risultati dei controlli esterni dell’acqua destinata al consumo umano sulla rete di distribuzione, giudizio di idoneità che non risulta ancora rilasciato dopo oltre sette mesi dall’emanazione dell’ordinanza contingibile e urgente del Sindaco Basile il quale, sua volta, non ha revocato la propria ordinanza prorogando di fatto gli effetti del provvedimento pur in assenza di un formale controllo.
In riferimento a ciò, nella mia interrogazione ho chiesto, quindi, ai ministri in indirizzo se il gestore idrico, in considerazione della non-potabilità dell’acqua, abbia segnalato all’Arera, se previsto, l’immissione nel sistema idrico dell’acqua dei quattro pozzi, e se sia tenuto a modificare il canone per gli utenti eliminando la componente dovuta alla fornitura dell’acqua potabile”.
“Tutto ciò rilevato, ho chiesto ai ministri dell’Ambiente e della sicurezza energetica e della salute, se ritengano necessario l’invio di ispettori ministeriali per appurare l’eventuale pericolo per la salute dei cittadini dovuto all’immissione di acqua non certificata nel sistema idrico, immissione protratta per oltre sette mesi e che non sembra destinata a cessare entro breve termine” conclude la senatrice Dafne Musolino.

Bisogna vedere il senso di questa interrogazione. Se cioè sia un reale occuparsi del territorio in cui si è stati eletti oppure la solita azione contro gli ex amici dell’amministrazione comunale.
Credo che l’ispezione vada fatta alla USL che a distanza di sette mesi non ha certificato se l’acqua di quei pozzi è potabile o meno.
Credo che in una situazione di emergenza idrica le analisi e le certificazioni si sarebbero dovute fare in una settimana, ne son passate 30 di settimane
MUSOLINO SINDACO S U B I T O!
Cerchiamo di giudicare le persone dai fatti e non da altro anche perchè i partiti politici soprattutto quelli a valenza territoriale spesso deludono sotto questo aspetto.