Messina. Se nessuno vede la panchina e il tombino rotti sul lungolago di Ganzirri

Messina. Se nessuno vede la panchina e il tombino rotti sul lungolago di Ganzirri

Marco Ipsale

Messina. Se nessuno vede la panchina e il tombino rotti sul lungolago di Ganzirri

mercoledì 19 Ottobre 2022 - 07:01

Sono lì da mesi, forse anche da un anno. Mancano le piccole manutenzioni, anche nei luoghi più importanti

Una panchina rotta, come ce ne sono altre in città. Di particolare c’è il luogo, il lungolago di Ganzirri, che dovrebbe essere uno dei punti turistici di Messina. La passeggiata, almeno, è in condizioni decenti, migliori rispetto al passato, grazie a interventi di pulizia saltuaria, a volte anche dei volontari, che la rendono piacevole.

I rifiuti raccolti domenica scorsa dai volontari di MessinAttiva

Ma quella panchina rotta è sempre lì. Ed è il simbolo della gestione della cosa pubblica che non funziona a Messina. I grandi problemi sono altri ma una bella città la si riconosce anche dalle piccole cose, dalla cura del territorio. E’ normale che una panchina rotta resti in bella vista senza che nessuno faccia nulla? Non si pretende che si aggiusti, sarebbe troppa grazia, ma almeno che venga rimossa.

L’avevamo segnalato qualche mese fa e la situazione non è cambiata. A poca distanza, altri residui di panchine e poi un tombino rotto, segnalato da una vecchia sedia piazzata lì per non farci finire qualcuno dentro.

Forse occorre sperare nel decentramento, nella possibilità che le Municipalità possano intervenire con fondi propri. Perché se da Palazzo Zanca nessuno ha visto quella panchina e quel tombino, è impossibile che non abbiano visto dalla sede della Municipalità, che si trova a pochissima distanza.

“Bisognava dare priorità ai conti” – ha scritto il sindaco Federico Basile nella sua relazione di inizio mandato pubblicata a settembre.

La scorsa settimana Basile e l’assessore Massimiliano Minutoli hanno incontrato i consiglieri dell’ufficio di presidenza delle sei municipalità “per continuare il percorso finalizzato al decentramento”. Un percorso che, però, non ha una data di fine.

Nel frattempo, la vogliamo togliere quella panchina e vogliamo aggiustare quel tombino o è troppo complicato?

4 commenti

  1. Le partecipate a Messina sono ancora ben lontane dal garantire degli standard di accettabilità.
    Tanto lontane.

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  2. Ok, comprendo la ” lamentela ” espressa nell’articolo, sopratutto per il pericolo reale del tombino rotto. Ma personalmente nel vedere quella panchina e altre rotte, così come fioriere o altro mi domando come possano arrivare uno o più cittadini ad attuare tali atti di vandalismo, si perchè la panchina o altro non si rompono da soli, la mano dell’incivile ne è la causa. Ma nell’articolo questo non viene evidenziato, l’importante è ” sollecitare ” le istituzioni. Però quella panchina deve essere un monito al danno sia materiale che economico che si fa alla città; rimuoverla? no meglio lasciarla li affinchè tutti i passanti vedano l’atto vandalico.

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  3. Erano scarsi prima e lo sono anche adesso ma, le partecipate, non voleva eliminarle? (sic!). Le erbacce, anche nei marciapiedi, le piantano i messinesi?

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  4. Ganzirri a noi di Ganzirri….Comune autonomo, fuori Messina e passa la paura… La verità, che vi piaccia o no, è questa….non esiste in Sicilia un comune esteso come quello di Messina….e sapete perché? Per il semplice fatto che oltre ad abissali differenze storiche e socio economiche, tra un versante e l’altro di Messina, vi è l’impossibilità di gestire territori comunali così ampi ed eterogenei da ogni punto di vista.

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