La cantante messinese ha presentato il suo progetto legato alle liriche di Salvatore Quasimodo, il trombettista balcanico ha omaggiato le composizioni del maestro Clark Terry. Questa sera appuntamento con Franco Cerri e l’Enrico Intra Quartet.
Seconda giornata del Messina Sea Jazz Festival con due progetti artistici molto raffinati e tecnicamente complessi, seppur di straordinaria attrattiva: la serata all’ex Irrera a mare è aperta dalla cantante e compositrice messinese Rosalba Lazzarotto che presenta il suo “Quasimodale”, un’elegante esplorazione tra musica, arte, letteratura e gestualità incentrata sulle liriche del premio Nobel siracusano Salvatore Quasimodo. Già dal titolo un doppio richiamo: quello, appunto, al poeta siciliano e quello allo stile jazz del modale, la progressione degli accordi svincolata dalla tonalità che fece da reazione nella seconda metà del novecento al Be Bop e all’Hard Bop e venne portata all’attenzione degli appassionati da artisti del calibro di Miles Davis e John Coltrane. Rosalba Lazzarotto guida così un ensemble (Luciano Trojia: pianoforte; Giancarlo Mazzù: chitarra; Alberto Amato: contrabbasso; Carlo Cattaneo: sax tenore; Samuele Garofoli: tromba; Luca Letta: fisarmonica; Francesco Branciamore: batteria) composto da solisti pronti ad improvvisare sempre nuove soluzioni, mentre la forza eversiva del jazz si insinua tra il pubblico attraverso la gestualità di Giuseppe Orto, la cui esibizione ha strappato numerosi applausi tra gli appassionati presenti nell’arena del quartiere fieristico. Tra i pezzi proposti merita sicuramente di essere sottolineato quello legato alla lirica “Ora che sale il giorno”.
Dopo l’esibizione di Rosalba Lazzarotto è la volta del trombettista balcanico Stjepko Gut, monumento vivente della cultura serba, giramondo instancabile (vive infatti tra New York, l’Austria, l’Italia e la terra di origine) ed allievo di uno dei più grandi trombettisti della storia del jazz, Clark Terry, più volte omaggiato durante la serata (da ricordare soprattutto il brano “One Foot in the Gutter”, preceduto da una simpatica presentazione). Stjepko Gut, considerato da molti critici come uno dei più importanti trombettisti viventi, si trova perfettamente a suo agio con i musicisti che lo accompagnano (il formidabile Rino Cirinnà al sassofono, Alberto Bonacasa al pianoforte, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Marcello Pellitteri alla batteria), dedica un brano alla splendida accoglienza riservatagli a Villa Pace e si intrattiene più volte col pubblico in piacevoli riferimenti sull’origine dei brani proposti.
Questa sera nuovo appuntamento di prestigio: l’apertura è riservata a Daniela Spalletta e gli Urban Fabula (Seby Burgio: pianoforte; Alberto Fidone: contrabbasso; Giuseppe Tringali: batteria); a seguire, intorno alle 22.30, sarà la volta di Franco Cerri accompagnato dall’Enrico Intra Quartet.
Domenico Colosi