Il Tribunale di Palermo ha condannato le associazioni dei consumatori alla pubblicità ed al pagamento delle spese legali
Era l’ottobre del 2015 quando l’acquedotto Fiumefreddo si tranciava in due nei pressi di Calatabiano e lasciava senza acqua la città di Messina per un mese.
Nel 2019 il Comitato di Messina dell’Unione Nazionale dei Consumatori ed il Codacons hanno avviato una class action contro Amam per il disservizio arrecato ai cittadini ed alle imprese messinesi, chiedendo un rimborso di 200 euro a cittadino.
Il Tribunale di Palermo l’ha dichiarata inammissibile ed ha condannato le associazioni alla pubblicità ed al pagamento delle spese legali.
“Sarebbe stato un danno da oltre 1 milione di euro a carico della collettività – dice il sindaco Cateno De Luca -. In mancanza di liquidità, Amam avrebbe ritardato interventi di manutenzione a scapito del servizio fornito. Sarebbe stata una vittoria di Pirro per le associazioni, che non hanno voluto sentire ragioni prima di presentare la class action”.