Chi può puntare al risarcimento e come fare, dopo la vittoria delle sigle dei consumatori per i disagi dell'emergenza idrica
MESSINA – Non c’è soltanto la class action vinta. Tutti i cittadini che nel 2015 hanno sofferto per la crisi idrica creata dal guasto alla condotta di Fiumefreddo possono puntare al risarcimento dei danni.
Chi ha diritto al risarcimento
La sentenza del Tribunale di Palermo che riconosce 600 euro circa ai quasi 500 partecipanti alla class action, infatti, fa da apripista anche all’azione collettiva, che possono intentare tutti i titolari di una utenza idrica e che sono stati danneggiati da quella emergenza. Tutti quelli che abitavano nella zona servita dalla condotta di Fiumefreddo, quindi, cioè la maggior parte dei quartieri della città, i più popolosi da nord a sud, e che in quegli interminabili giorni di 7 anni fa hanno fatto la fila alle autobotti.
Risarcimenti anche per il 2022?
E c’è di più. Si intravedono risarcimenti anche per i disagi di questi giorni? Forse, anche se più no che sì. Perché è innegabile che in questo frangente l’emergenza è stata affrontata sistematicamente con un piano predefinito.
Lo spiega l’Unione dei Consumatori di Messina, che ha ottenuto la vittoria dal Tribunale di Palermo, insieme al Codacons. “Il Tribunale pone dei principi che aprono anche all’azione collettiva”, spiegano l’avvocato Mario Intilisano e la dottoressa Valentina Cardile della sigla dei consumatori (nella foto).
“E’ possibile quindi chiedere lo stesso risarcimento anche attraverso un giudizio ordinario, ovvero col ricorso al Tribunale o al giudice di Pace”. Perché, scrive il Tribunale (presidente Nozzetti), l’acqua è un bene pubblico, il diritto all’acqua tutelato a tutti i livelli, i cittadini rimasti a secco per giorni hanno diritto al risarcimento anche del danno non patrimoniale. “Siamo oltre il danno contrattuale”, specificano i legali “Ci sono altre possibilità oltre alla class action, la platea di chi può ottenere il risarcimento si può allargare”.
Una bomba sui conti dell’Amam? “Siamo pronti e sarebbe auspicabile ad aprire un tavolo con la società e il Comune per la liquidazione dei risarcimenti decisi in sentenza, ma anche per agevolare una eventuale risoluzione del problema senza andare dal giudice di pace”, dicono i legali dell’Unione.
La risposta di Amam e Comune di Messina
Amam e Comune dal canto loro hanno commentato la sentenza prendendone atto e facendone un motivo in più per potenziare i lavori di sistemazione delle condotte idriche cittadine dove, spiegano, si lavora all’efficientamento da 5 anni. E i lavori di questi giorni non sfoceranno in un altro 2015, promettono.
Tempo perso….
aderì anch’io alla classaction pagando una quota simbolica di 5 euro all’unione consumatori di messina , ma non ho mai ricevuto nessun risarcimento.