C'erano anche 10 kg di carne non tracciata. Illeciti anche in altri negozi e laboratori
MESSINA – Vendeva riso sfuso invaso da parassiti e tranci di carne non tracciabili. La Polizia Municipale, sezione guidata dal commissario Giovanni Giardina, ha sequestrato circa 70 kg di riso e 10 kg di carne, mentre il commerciante è stato denunciato.
In un altro esercizio commerciale, invece, sono stati accertati illeciti per la mancanza di indicazioni quali date di scadenza, modalità di conservazione, vendita oltre le date prefissate dal produttore. Il cibo, tolto dal commercio, dopo averne accertato la salubrità, è stato etichettato, ferme restando le sanzioni che possono arrivare fino a 10mila euro, in base alla gravità.
In laboratori di produzione, infine, riscontrate violazioni in materia igienico sanitaria attinente lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Questi esercizi commerciali li dovrebbero chiudere per sempre.
A questi soggetti deve essere ritirata come minimo la licenza. Un pò di galera non guasterebbe.
Intanto dovrebbero comunicare i nomi delle ditte., così per il futuro eventuali altre ditte si asterrebbero dal giocare con la salute delle persone.
Vogliamo i nomi
Il nome, please
E soprattutto bisogna che si pubblichino i nomi degli esercizi commerciali o dei locali di ristorazione. Il cittadino ha il diritto di sapere quali esercizi commerciali o di ristorazione non rispettano le regole. E quindi tutelarsi. Il silenzio suo nomi mette a repentaglio la salute dei cittadini in casi come quelli indicati nell’articolo. È un’omissione che non comprendo.
È normale che la merce nei locali chiusi espella i batteri i parassiti…. tanti commercianti imprenditori e ristoratori prima di Natale avevano fatto scorte di cibo a pedane pasta riso carne e farine è normale che il cibo scade…Come scadono le bollette della luce……
Quindi sono giustificati a venderla perché altrimenti ci vanno a perdere
I nomi!
Così non ci andiamo mai più!
Vogliamo i nomi !
La solita Italia che protegge i delinquenti. Nome e cognome