Opera iniziata, mai conclusa e abbandonata da 30 anni. Finalmente la consegna dei lavori è vicina
Nel 1990 il finanziamento per la realizzazione dei Serbatoi Montesanto 1 e 2. Il 2 è stato concluso mentre per l’1 sono state realizzate solo fondazioni e travi di delimitazione con le tubazioni di adduzione. Per 25 anni tutto è stato lasciato a marcire e, lì vicino, erano state realizzate anche stalle abusive per capre, pecore e cavalli.
“Messina senz’acqua” nel 2015
Solo dopo la crisi idrica del 2015, alla firma del Masterplan, il Comune di Messina ha proposto uno studio di fattibilità, da 3 milioni e 200mila euro, per il completamento dei lavori.
Ieri il sopralluogo da parte del presidente dell’Amam, Salvo Puccio, e del sindaco Cateno De Luca, che ricostruisce l’iter degli ultimi due anni e mezzo, cioè a partire dal suo insediamento, nel giugno 2018.
L’iter progettuale negli ultimi due anni e mezzo
“Era solo stata aggiudicata la gara per i servizi di ingegneria, così abbiamo continuamente sollecitato i progettisti a consegnare gli elaborati, cosa che è avvenuta nel 2019. Abbiamo anche previsto un aumento di 1 milione e 100mila euro nel Masterplan, da 3,2 a 4,3 milioni, per aumentare la capienza da 2.500 a 5.000 metri cubi. La gara per i lavori è stata pubblicata a novembre 2019 e aggiudicata a maggio 2020”, con un ribasso del 25.43 % su una base d’asta di 3 milioni 111mila euro per un importo di aggiudicazione di 2 milioni 331mila euro, al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Domenico Majolino srl (capogruppo, 67 %) e Vincenzo La Valle (mandante, 33 %) di Messina.
A luglio il pignoramento dei conti correnti Amam da parte di Hera, a ottobre lo sblocco, la settimana scorsa la transazione e il riconoscimento di un credito da 5.8 milioni da parte del Comune di Messina.
La richiesta delle aree e delle strutture, solo ieri una risposta
Nel frattempo, visto che non vi era stata ancora formale assegnazione dell’area e delle strutture al Comune di Messina, Palazzo Zanca aveva chiesto l’autorizzazione per fare i lavori all’Eas (Ente acquedotti siciliani), che però è in liquidazione e aveva rinviato ogni decisione alla Regione, che è socio unico. “Ieri – dice De Luca -, dopo ulteriore sollecito con manifestazione ad acquisizione delle aree in cessione o in concessione, si è avuto un contatto telefonico diretto con il funzionario che si dovrebbe occupare della pratica e che ci ha assicurato che a stretto giro ci avrebbe notificato l’autorizzazione. Visto il silenzio, comunque, eravamo già pronti ad una immissione in possesso dell’area e delle opere per pubblica utilità. Quindi finalmente si può procedere alla consegna dei lavori potendo riconoscere all’impresa l’anticipazione che corrisponde ad almeno il 20% dell’importo contrattuale”.
La consegna dei lavori a gennaio
Ma la consegna dei lavori non è stata ieri, è prevista tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Solo allora scatteranno i 540 giorni, cioè un anno e mezzo, di durata contrattuale. L’opera potrebbe quindi essere pronta a giugno 2022, “ma siamo certi che l’impresa la realizzerà anche in minor tempo” – conclude De Luca.