Con polemiche tra maggioranza e opposizione, via libera alla programmazione finanziaria della partecipata. Perplessità da parte del capogruppo Pd
MESSINA – Seppure nel segno della costante polemica tra maggioranza e opposizione, il Consiglio comunale ha approvato la delibera sul bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2023 di Messina Social City. Con l’uscita delle opposizioni, in solidarietà con l’espulso Carbone dal presidente Pergolizzi, si sono registrati 13 favorevoli e un astenuto. Già nella conferenza stampa di primo anno del sindaco Basile, la presidente Valeria Asquini (nella foto) ha insistito sul potenziamento dei servizi: asili nido e servizi integrativi all’infanzia; interventi sperimentali d’inclusione sociale; servizi socio-educativi per minori. Ieri la sera la discussione in aula. E c’è chi, come i consiglieri Oteri e Carbone, si è rammaricato per l’assenza dell’assessora alle Politiche sociali Calafiore.
La delibera comprendeva il budget pluriennale e il piano programma 2023-25 di Messina Social City, costituita nel 2018. I trasferimenti dal Comune di Messina ammontano a 23.826.835,49, tra organi statutari, costi del personale e di funzionamento. Per i servizi all’infanzia una novità è la pineta di Montepiselli. Per le azioni definite “sperimentali” d’inclusione sociale, la continuazione dei progetti “L’estate addosso” e “Percorsi nuovi dell’abitare”. Un altro punto rilevante sono i servizi per minori: dai Centri socio-educativi e dagli interventi domiciliari e territoriali all’assistenza scolastica e trasporto.
In particolare, la presidente Asquini ha parlato in Consiglio di “mobilità sociale, con un trasferimento di oltre 1300 persone.Pensoai trasporti delle persone con disabilità ai centri occupazionali e dei minori con disabilità a scuola. In generale, lo scuolabus trasporta oltre 800 bambini quotidianamente”.
Calabrò: “Mancano le risposte sulle graduatorie e sulla compartecipazione degli utenti”
Da parte sua, il consigliere Felice Calabrò, capogruppo del Partito democratico, ha rilevato: “Io attendo dal marzo 2023 la relazione della presidente Asquini. Sulle graduatorie avremmo voluto avere risposte. In generale, abbiamo una società che ha stabilizzato circa 570 persone dalle cooperative. Ma il nodo critico è come si arriva ai 23 milioni: il bilancio è poco chiaro. Lo chiedo ai revisori dei conti. Presumo che questa somma venga da fondi extra bilancio”.
Ha aggiunto Calabrò: “Le aspettative di carattere occupazionale, che si creano sulla scorta di fondi extra bilancio, quindi non costanti e strutturali, rimarrano anche se i fondi verranno meno. I circa undici milioni di fondi extra bilancio sono previsti nel bilancio? C’è un aumento di sei milioni, stiamo dando più servizi e si tratta di servizi importanti, ma siamo un ente in predissesto. E, come tale, occorre recuperare dal pubblico il 36 per cento del totale. Dal bilancio di Social City vedo zero come compartecipazione da parte di chi utilizza i nostri servizi”.
E ancora: “Dalla dottoressa Asquini ai tecnici e al direttore generale, nessuno ha risposto alle mie domande: dov’è la compartecipazione del 36 per cento per le prestazioni rese in materia di servizi a domanda individuale? Nel nostro caso di Comune in predissesto, la legge prevede la compartecipazione. In base alla normativa, va recuperato il 36 per cento dai fruitori del servizio. C’è qualche norma che non conosco o c’è qualche problema? Mi dispiace per l’assenza dell’assessora alle Politiche e del dirigente preposto al dipartimento: noi diamo soldi rispetto a un contratto e dovremmo essere certi che il servizio sia erogato al massimo. Lo deve dire il soggetto preposto al controllo. Dobbiamo essere garantiti dall’esecutivo. Si prendono soldi dal Comune e si danno alle partecipate ma il Comune che ci sta a fare?. Ci deve mettere in condizioni di svolgere la nostra vigilanza. Altrimenti siamo solo degli schiaccia bottoni”.
Asquini: “Il bilancio è aumentato perché sono cresciuti i servizi”
Nel rispondere in aula, Asquini ha confermato che alcuni servizi sono in compartecipazione: “Dall’assistenza domiciliare al servizio casa di riposo e scuolabus, ad esempio, la quota è stabilita dal regolamento comunale. La compartecipazione viene riscossa dall’azienda e riversata nelle casse comunali. E ci sono casi d’esenzione. Rispondo pure al consigliere Gioveni: il bilancio è aumentato perché sono cresciuti i servizi e non per il personale”.
Oteri: “A livello contrattuale siamo ancora al sistema delle cooperative”
Tra gli interventi, quello del consigliere Cosimo Oteri, di Forza Italia: “Ricordo le battaglie del sindaco De Luca che vedeva il sistema delle cooperative come bancomat della politica. Però a livello contrattuale siamo ancora al sistema cooperative. Per quanto riguarda i dipendenti, non c’è stata una vera e propria uscita da questo sistema. Diamo da mangiare a più di mille famiglie e questo è importante. Da parte mia, ricordo che feci una battaglia per la stabilizzazione di dodici dipendenti della Messina Social City, che non trovavano la continuità dei 24 mesi entro il 31 dicembre 2022”.
Ha continuato Oteri: “Calafiore e Asquini avevano risposto alla mia interrogazione che, non avendo concluso i 24 mesi, non sarebbero stati stabilizzati, nonostante un’altra proroga. La risposta arriva il 14 febbraio e il 16 febbraio 2023 invece vengono stabilizzati. Un atto probabilmente dovuto, ma non voluto, da parte dell’amministrazione. Sono felice di questo e c’è stata la passerella in Comune per l’assunzione. Ma era giusto evidenziare questa contraddizione”.
Alla fine di una lunga serata, il Consiglio ha approvato, dopo l’allontanamento del consigliere Carbone, che voleva porre una pregiudiziale e intervenire, e la decisione del presidente Pergolizzi di andare al voto.
Tempo fa volevano levare le partecipate, ora spuntano come i funghi,
Dice benissimo Pulizia Totale…..De Luca ha tolto le partecipate, no per risparmiare🤥 per come ha fatto credere, ma per crearle come voleva e con chi voleva 😤 perché a conti fatti sono più numerose e di certo più costose 😖.