Dopo la pausa estiva, il caldissimo tema dei servizi sociali sembra essere tra i primi punti all'ordine del giorno del consiglio comunale. E ovviamente non mancano gli scontri
I servizi sociali infiammano questi ultimi scampoli di estate a Palazzo Zanca. Dopo la pausa estiva, un ritorno tra i banchi del consiglio comunale scandito da una vertenza sempre aperta e sempre caldissima.
Non è bastata la Messina Social City e l’internalizzazione dei servizi per chiudere con i problemi che hanno sempre segnato il comparto dei servizi sociali. Sul tavolo resta ancora irrisolta la questione degli “esclusi”, cioè di tutti quei lavoratori rimasti fuori dalla Messina Social City. Nonostante anni di lavoro nei servizi sociali comunali.
La long list
Il loro destino è legato a doppia mandata all’ormai famigerata “long list”. Quel bacino creato poco dopo la nascita della Social City e destinato ad accogliere chi era rimasto tagliato fuori. Ci fu un bando pubblico a cui potenzialmente potevano partecipare tutti i cittadini in possesso di specifici requisiti. Non solo i fuoriusciti di Casa Serena o quegli operatori per esempio usati per anni nelle sostituzioni. Infatti sono state circa 3500 le domande presentate per rientrare nella long list. Dopo tanta attesa, lo scorso 10 agosto sono finalmente arrivate la graduatorie, stilate per le varie figure richieste. Graduatorie che però non solo hanno riacceso le polemiche, ma che stanno alimentando proprio in questi giorni scontri a distanza. Botta e risposta tra sindacati, consiglieri comunali, lavoratori stessi.
Si infuoca il dibattito
Non a caso ieri, proprio alla ripresa delle commissioni consiliari al Comune, il gruppo storico degli esclusi si è presentato a Palazzo Zanca per provare a capire cosa accadrà adesso con queste graduatorie della long list pubblicate. Come già era accaduto nei mesi scorsi, in prima linea il consigliere di LiberaMe Alessandro Russo. E’ tornato innanzitutto a ribadire la necessità di attivare subito i tavoli concertativi tra amministrazione e sindacati per avviare al più presto al lavoro quei lavoratori lasciati in stand-by per tutti questi mesi. Tutto questo naturalmente nella massima chiarezza e trasparenza e nel rispetto di quelle che sono state le precise linee tracciate dal consiglio comunale nei turbolenti giorni del Salva Messina. L’argomento sarà al centro delle prossime commissioni consiliari.
Commissione “chiarificatrice”
Russo ha annunciato che chiamerà in commissione anche il neo direttore generale della Messina Social City per chiedere in che modo intende muoversi rispetto a queste nuove iniezioni di personale che potranno essere garantite dalla long list. Adesso bisogna effettivamente capire quante e quali figure servono, se ci sono già spazi liberi per procedere a nuove assunzioni, se è pronto il lavoro propedeutico ai prepensionamenti. Insomma, la partita è aperta.
Fiadel all’attacco
C’è però chi continua a non essere d’accordo con la posizione di Alessandro Russo. E’ il sindacato Fiadel, che accusa Russo di dire “tutto e il contrario di tutto”.
«Se per un verso Russo demanda la risoluzione del problema alla concertazione sindacale e auspica che le sigle sindacali chiedano in tempi brevissimi la convocazione di un tavolo di concertazione con la Messina Social City e l’esecutivo De Luca per stabilire metodi e criteri di inserimento dei lavoratori che hanno fatto istanza di ammissione alla long list, dall’altro suggerisce al direttore generale di non demandare del tutto alla concertazione tra Amministrazione, sindacati e CdA la vicenda della long list.
Al consigliere Russo noi ricordiamo che non è compito suo suggerire cosa fare o cosa non fare ai sindacati -commentano i dirigenti sindacali Clara Crocè e Gianluca Gangemi. Noi abbiamo già inoltrato ben due richieste di incontro sullo stesso argomento e il presidente della Messina Social City ha già risposto che ai primi di settembre l’azienda attiverà le concertazioni con i sindacati».
La Fiadel chiede di evitare strumentalizzazioni, ma dal canto suo anche il consigliere respinge ogni tentativo di strumentalizzare battaglie e prese di posizione. Uno scontro a distanza che tira in ballo tutti quei lavoratori che in questo momento sono in attesa di capire cosa accadrà. Soprattutto gli “ex”, gli “esclusi”.
Per la Fiadel adesso ciò che deve contare soprattutto è la disponibilità delle risorse finanziarie: se ci sono, tutto è possibile. «Bene ha agito l’assessore Carlotta Previti, che ha intercettato risorse per il finanziamento di due micro asili, perché solo attraverso queste e un piano di riqualificazione e prepensionamento l’Azienda potrà risolvere la vertenza».
Francesca Stornante