Messina Social City, stabilizzati 133 dipendenti: "Valorizzate professionalità e competenze"

Messina Social City, stabilizzati 133 dipendenti: “Valorizzate professionalità e competenze”

Redazione

Messina Social City, stabilizzati 133 dipendenti: “Valorizzate professionalità e competenze”

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martedì 27 Agosto 2024 - 19:20

Venerdì a Palazzo Zanca un incontro per guardare al futuro dell'azienda. Basile: "Raggiunto il nostro obiettivo"

Messina Social City ha annunciato la stabilizzazione di 133 dipendenti. A tal proposito, è stato organizzato un incontro per venerdì 30 agosto, alle ore 15, nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, cui parteciperanno le autorità cittadine, le organizzazioni sindacali e rappresentanti della comunità.

“L’attuale stabilizzazione del personale – si legge in una nota – rappresenta un tassello fondamentale in questo processo di crescita che mira a garantire continuità e qualità nell’erogazione dei servizi. Il percorso di stabilizzazione avviato dall’azienda non è solo una risposta alle esigenze contrattuali previste dal Ccnl Cooperative Sociali, ma rappresenta anche un riconoscimento del valore professionale e umano dei dipendenti che hanno contribuito in modo significativo al successo della Messina Social City”.

Le 133 unità di personale stabilizzate, già coinvolte in precedenza in attività straordinarie e progetti ad alto impatto sociale, rafforzeranno la capacità di Messina Social City di offrire servizi integrati e personalizzati alle fasce più vulnerabili della popolazione. Il secondo contratto di servizio, sottoscritto nell’agosto 2022, ha ampliato ulteriormente il raggio d’azione dell’Azienda, includendo nuovi servizi socio-educativi e progetti speciali, volti a promuovere l’inclusione sociale e la valorizzazione del territorio. 

“Quando la Messina Social City è stata creata – ha affermato il sindaco Federico Basile – l’intento era sottrarre una categoria di lavoratori al precariato, liberandoli dalle dinamiche delle cooperative e, quindi, da certa politica. L’obiettivo del sindaco Cateno De Luca è stato quello di regolamentare il settore dei servizi sociali, offrendo stabilità e certezze. Il percorso avviato e portato avanti dalla mia amministrazione ha sempre avuto questo come obiettivo finale: internalizzare i servizi e valorizzare professionalità e competenze, garantendo dignità e sicurezza”.

“L’appuntamento del 30 agosto – spiega la presidente Valeria Asquini – rappresenta dunque non solo un momento di celebrazione per le 133 unità di personale stabilizzate, ma anche un’occasione per guardare al futuro della Messina Social City, con la consapevolezza che il suo successo è strettamente legato alla capacità di rispondere in maniera efficiente e tempestiva ai bisogni della comunità”.

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3 commenti

  1. L’intento di una partecipata o meno che sia non deve essere quello di “sottrarre i lavoratori dal precariato” ma quello di garantire i servizi e la loro qualità.
    Basile deve avere avuto un Lapsus.
    Ma tanto è come parlare da soli.
    Nessuno vuole sentire certe cose.
    Hanno fatto l’opera di bene, sistemaru un saccu i famigghi.
    Si al solito.

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  2. Professionalità e competenza da vendere.
    Basta parlare con alcuni ovviamente non tutti di loro per accorgersene.
    Chi dice il contrario è un millantatore.

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  3. Ma come nelle riunioni che vengono svolte con i tirocinanti della Messina servizi , non fanno altro che sottolineare che i tirocinanti non sono dipendenti e non verranno mai stabilizzati, più volte è stato loro sottolineato che la servizi fa un sacrificio nel tenerli , forse dimenticano che il sacrificio lo fanno i cittadini a dover sopportare la presenza di una società altamente incompetente, che fa acqua da tutte le parti in ogni campo sia pubblico ( raccolta porta a porta, spazzamento , etc etc) che privato ( assistenti, scuole et etc ) prima di tutto dovrebbero assumere tutti i ragazzi sotto i 40 per dar loro una possibilità di realizzare i propri sogni e non fuggire via, e infine se ne resta anche agli adulti .inoltre quest’estate da cittadina ho visto come questi poveri ragazzi venivano tenuti d’occhio se svolgevano bene le loro mansioni , fotografando là dove c’erano delle pecche , ma nessuno a provveduto loro a distribuire cappellini, acqua e ogni genere di confort sotto i 40°

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