Messina, svolta al processo sul duplice omicidio: fu legittima difesa?

Messina, svolta al processo sul duplice omicidio: fu legittima difesa?

Alessandra Serio

Messina, svolta al processo sul duplice omicidio: fu legittima difesa?

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lunedì 19 Giugno 2023 - 07:22

Al giro di boa il processo sul delitto di Camaro. Parola ai testimoni dell'imputato Claudio Costantino

MESSINA – E’ al giro di boa il processo per il doppio delitto di Camaro del 2 gennaio dello scorso anno, costato la vita a Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò, con alla sbarra il pregiudicato Claudio Costantino. All’udienza di mercoledì prossimo 21 giugno si apre infatti una nuova fase.

Da quel giorno infatti i giudici della Corte d’Assise (presidente Micali) sentiranno i testi della difesa. Sul banco dei testimoni, quindi, saliranno per rispondere alle domande dell’Accusa, dei legali e dei giudici, tutte quelle persone che secondo gli avvocati Carlo Taormina e Filippo Pagano, hanno visto, sentito, hanno effettuato accertamenti tecnici e scientifici, insomma sono in grado di riferire elementi utili a chiarire i contorni del fatto di sangue.

L’omicidio per legittima difesa

In particolare, trattandosi dei testi della difesa, di avvalorare la tesi di Costantino. L’uomo è stato catturato dalla Squadra Mobile in Calabria, dopo tre mesi di latitanza e da quel giorno ha sempre sostenuto di aver sparato per difendersi dall’agguato tesi dai due, che gli sarebbero piombati in casa armati. La tesi della legittima difesa però non ha mai convinto gli investigatori, tanto che la Procura gli contesta l’omicidio volontario “pieno”, senza attenuanti.

“Ha sparato una sola pistola”

Fino alla scorsa udienza i testimoni sono stati quelli citati dal Pubblico Ministero, chiamati a riferire la dinamica in particolare sulla base delle indagini. La parola è andata infatti in particolare agli esperti del Reparto Investigativo Scientifico dei Carabinieri, che hanno riferito sugli esami effettuati sui reperti trovati sul posto: le macchie di sangue dentro e fuori casa di Costantino, a Camaro San Luigi dove è avvenuta la sparatoria, gli esami sul corpo delle due vittime, sul motorino ritrovato nei pressi, sugli abiti, le tracce degli spari.

E, soprattutto all’ultima udienza, non sono mancate le scintille. I difensori contestano le indagini effettuate dai Ris e dagli altri esperti incaricati dalla Procura, mentre secondo l’Accusa e le parti civili le prove che gli investigatori hanno portato sono chiare: Costantino ha sparato “a freddo” e tutte le tracce farebbero intuire che non ci sono state “minacce” concrete da parte delle vittime – secondo la ricostruzione della Procura erano andati da Costantino per chiarire alcune faccende. Un esempio tra gli altri: non c’erano tracce di polvere da sparo sulle mani di Portogallo, che perciò non ha sparato, ma è stato ucciso.

Un commento

  1. Comunque siano andate le cose certamente le due vittime non erano andate a casa dell’imputato a portargli i pasticcini, eccesso di legittima difesa potrebbe essere consono.

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