Uxoricida non fermato, il governo impugna sentenza su magistrati condannati

Uxoricida non fermato, il governo impugna sentenza su magistrati condannati

Alessandra Serio

Uxoricida non fermato, il governo impugna sentenza su magistrati condannati

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martedì 01 Agosto 2017 - 20:54

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ricorre in appello contro la sentenza del Tribunale di Messina che a giugno condannò i magistrati di Caltagirone che non fermarono l'assassino di Marianna Manduca

Palazzo Chigi ha impugnato la sentenza emessa il 5 giugno scorso dal Tribunale di Messina che, con una decisione storica, aveva condannato i magistrati di Caltagirone che non fermarono Saverio Nolfo, assassino della moglie malgrado la donna, Marianna Manduca, lo avesse denunciato ben 12 volte. I giudici messinesi avevano riconosciuto il diritto al risarcimento nei confronti dei figli e in parte nei confronti di Carmelo Calì, il cugino della donna di Palagonia che ha adottato i ragazzi. Sarà ora la Corte d'Appello di Messina ad occuparsi del caso.

"Si tratta di una decisione grave ed inattesa, che tende a porre nel nulla un provvedimentogiudiziario che per la prima volta riconosce e punisce la responsabilità non della magistratura nel suo complesso, ma di singoli magistrati, colpevoli di una inerzia giudicata dai loro stessi colleghi ingiusticabile", dicono gli avvocati Alfredo Galasso e Licia D'Amico, legali di Calì. "C'era parso che una corretta ed imparziale applicazione della legge sulla responsabilità civile dei magistrati, recentemente riformata, avrebbe indotto il Presidente del Consiglio dei Ministri ad adottare una diversa e solidale decisione nei confronti di una famiglia notoriamente generosa e bisognosa come quella che ha accolto da anni i gli di Marianna Manduca.

"Ma ciò che è ancor più grave e che ci indigna- spiegano i legali – è che è nell'atto di appello è stata chiesta la sospensione dell'esecuzione della sentenza di primo grado, allo scopo di non pagare al padre adottivo Carmelo Calì il modesto risarcimento riconosciuto, in attesa dell'esito di un appello che riteniamo del tutto infondato e dilatorio".

Alessandra Serio

Leggi qui il caso di Marianna e la sentenza del Tribunale di Messina

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