Una sola corsia per le auto (che potrebbe sparire quando sarà approvato il Pgtu), pista ciclabile e marciapiede su un unico livello
Se ne parla da anni senza atti concreti e bisognerà aspettare ancora. Ma ora una (quasi) isola pedonale sul viale San Martino è prevista nel bando da 26 milioni della riqualificazione della linea tranviaria, con possibilità di inviare offerte entro il 18 marzo e previsione di inizio lavori entro fine anno.
Ci sarà una sola corsia per le auto (forse neanche quella, lo spieghiamo più avanti), affiancata da una pista ciclabile, opera che dovrebbe almeno eliminare il parcheggio selvaggio. E poi la pavimentazione sarà su un unico livello (un rendimento in foto principale), da piazza Cairoli a viale Europa, circa 800 metri. Un percorso da allungare, nelle previsioni, per altri 500 metri fino a villa Dante, parte che per ora resta esclusa da questo bando. Sarebbe la prima vera isola pedonale della città se si considera che Duomo e Cairoli sono solo delle piazze allargate.
Mondello: “Non solo strada chiusa al traffico”
“Il piano urbano della mobilità sostenibile e il piano generale del traffico urbano – dice l’(ex) assessore Salvatore Mondello – prevedono l’isola naturale sul viale San Martino che collega piazza Cairoli con villa Dante. In occasione della riqualificazione della linea tranviaria, abbiamo pensato di realizzare l’infrastruttura dell’isola pedonale. Non si tratta solo di chiudere una strada al traffico, è una riqualificazione completa, c’è bisogno di programmazione, tempo e denaro”.
Perché, allora, prevedere una corsia per le auto? “Per il Pgtu si attende ancora il sì definitivo della Regione, poi servirà il via libera da parte del Consiglio comunale, che dovrà approvare l’intenzione di fare l’isola pedonale sul viale principale. Considerato che i lavori non inizieranno prima di fine anno – conclude Mondello -, se prima la Regione darà il via libera al Pgtu e poi il Consiglio comunale lo approverà con tanto di isola sul viale, si potrebbe fare subito, appena finiti i lavori, trasformando la corsia carrabile in spazio pedonale”.
Un’occasione da non perdere anche perché sarebbe un peccato far passare le auto dopo la ripavimentazione. Si rischierebbe di ripetere ciò che è successo a Torre Faro, dove anni fa è stata riqualificata via Palazzo ma nel tempo il fondo è andato distrutto dal passaggio delle auto.
Piazza Cairoli
E’ un progetto simile a quello previsto sul lato monte di piazza Cairoli, il cui appalto è in fase di completamento e i lavori potrebbero iniziare tra un mese o due. Anche lì ci sarà un unico piano di calpestio e sparirà la strada intorno alla parte superiore della piazza.
I parcheggi
Basta viaggiare un po’ in giro per l’Italia, e ancor più in Europa, per notare che le isole pedonali sono ovunque. Le auto si parcheggiano nelle zone all’esterno del centro, dove ci si muove a piedi o coi mezzi pubblici. Oltre al sistema di parcheggi i cui lavori inizieranno a brevissimo, Messina già dispone di tre multipiano centrali: il Cavallotti (a 400 metri da piazza Cairoli), il La Farina (a 200 metri da viale San Martino) e Villa Dante (a 500 metri da viale Europa). Soprattutto quest’ultimo, che resta vuoto perché i messinesi preferiscono parcheggiare più vicino al centro, diventerà invece più centrale nel momento in cui sarà “incollato” all’inizio dell’isola pedonale.
Nuovo terminal bus
A 500 metri da piazza Cairoli c’è anche il parcheggio del cavalcavia, dove però presto troveranno spazio solo 38 auto, perché la gran parte verrà adibita a nuovo terminal bus, anche in vista della riqualificazione di piazza della Repubblica. Se ne occuperà l’Atm che avrà la gestione a partire dal 1 marzo e dovrà realizzare la segnaletica ma opererà per settori. Quindi il parcheggio resterà aperto, anche se parzializzato, e gratuito fino a termine lavori. Poi diventerà a pagamento.
Speriamo si faccia.
Progetti moderni non adatti alla nostra città. A livello di cultura siamo molto indietro rispetto ad altre realtà in cui da anni simili provvedimenti sono già attivi. Basta andare nelle principali città e rendersi conto come strade ben più importanti del nostro viale s. Martino sono chiuse al traffico. Già molti anni fa era stata disposta la chiusura del viale San Martino, con il solo transito dei bus, da viale Europa sino a Piazza Cairoli. E ci fu ovviamente la levata di scudi dei commercianti, come ogni anno tra l’altro avviene per istituire nel periodo natalizio una pseudo isola pedonale. Analogo discorso per la pista ciclabile. Bisogna prima combattere e poi debellare il parcheggio alla messinese ossia parcheggiare ovunque senza preoccuparsi delle conseguenze. Quella attuata dalla passata amministrazione, fatta solo per omaggiare la vittoria di Nibali al tour di Francia, è tutto fuorché una pista ciclabile. Che però é perennemente invasa dal parcheggio selvaggio come dimostrato dalla via Garibaldi. Nella pista ciclabile inoltre non può essere prevista la fermata dell’autobus. Per non parlare della pista ciclabile della litoranea che, al di là dei suoi aspetti, è spesso occupata da veicoli in sosta oltre che in vari punti è adibita al transito dei veicoli.
Io cammino con le 2 ruote 365 giorni l’anno.
Sinceramente tutti questi ciclisti per la città non li vedo, perchè spendere per fare
cose inutili?
In Estate che salgo dai colli per venire in città al massimo conto 10 ciclisti, al ritorno nessuno.
Non nominiamo sempre Nibali non abita più in Italia, vive in Svizzera, il motivo è facile da capire .
Le piste ciclabile PER ME sono una st…………………………….
Da inesperto, senza polemica, mi chiedo: per il principio dei vasi comunicanti, tutte le aree limitrofe al viale San Martino non potrebbero, con queste restrizioni al traffico, diventare invivibili sia per i residenti che per gli automobilisti? Le macchine ci sono e fanno parte di un vivere cittadino sbagliato, ma sicuramente dettato da una storica carenza di posti auto sufficienti negli edifici del centro. Non per tutti è facile raggiungere con i mezzi pubblici (devo dire sempre più efficienti) le vie del centro o trovare il fatidico parcheggio e il parcheggio villa Dante solo con un servizio navetta più che efficiente può avere quell’impatto positivo che non ha mai avuto fino ad oggi. Ribadisco è solo una considerazione senza fini polemici ma volta ad avere qualche chiarimento in merito.
La pedonalizzazione di tutto il viale sarebbe evento di eccezionale di civiltà, che innalzerebbe la qualità della vita di chi vive in città. E’ un qualcosa di “normale” in contesti evoluti e civili, invece è “straordinario” qui a Messina. Già immagino le stupide guerre dei commercianti, che piangeranno pseudo cali di vendite, dei residenti che poi dovrebbero percorrere ben 50 metri per rientrare a casa ……. purtroppo nutro seri dubi sulla fattibilità…. ma ci spero.