Accordo ieri a Roma del sindaco con Rfi e Stretto di Messina in vista di una riqualificazione urbana. Al di là del tema ponte, che divide, un'ottima notizia
“A Roma è stata un’occasione importante per aprire un tavolo di dibattito sulle aree ferroviarie dismesse a Messina. Abbiamo un patrimonio immenso da rivalutare e rigenerare. Le cosiddette ex officine Gazzi di proprietà Rfi costituiscono 51.000 mq di territorio che merita di essere restituito alla pubblica fruizione. Un protocollo di intesa serve a formalizzare l’impegno di tutti per restituire un’area del nostro territorio alla comunità”. Così ieri il sindaco Federico Basile sull’incontro con i rappresentanti del Gruppo Fs e della società Stretto di Messina. L’obiettivo? Un protocollo d’intesa diretto alla riqualificazione urbana delle aree messinesi non più funzionali all’esercizio ferroviario, anche alla luce della realizzazione del ponte sullo Stretto.
In questa prospettiva, un protocollo d’intesa tra Regione siciliana e Ferrovie dello Stato è stato siglato nel novembre 2023.
Le aree già disponibili dell’Officina Gazzi
Il primo intervento da inserire nel protocollo, indicato dal sindaco Basile, riguarda la restituzione alla città di Messina delle aree, già disponibili, dell’Officina Gazzi. Successivamente, “con la realizzazione del ponte sullo Stretto, potranno essere recuperate ampie aree di pregio del water front sud, tra Gazzi e Falcata, secondo progetti da definirsi con attenzione alle esigenze della cittadinanza e con il coinvolgimento delle massime professionalità per la piena valorizzazione architettonica dell’area”, si legge nella nota.
Se il ponte rimane un tema divisivo, la riqualificazione delle aree urbane è invece una priorità
A prescindere dal ponte, tema divisivo e ricco d’incognite, di tratta di una buona notizia se sarà seguita in tempi certi dai fatti. Se la grande opera rappresenta una spada di Damocle per Messina sia sul piano dei lavori, sia degli effetti ambientali e paesaggistrici, ora oggetto di valutazione in ambito ministeriale, di certo il recupero e la rigenerazione urbana del territorio messinese sono una priorità. Uno dei punti chiave, e viene in mente la zona falcata, da cui ripartire se Messina vuole davvero rinascere.
Il ponte ferroviario di Gazzi
“Tra le aree ferroviarie ormai dismesse che potrebbero fare gola al territorio della Terza Municipalità c’è sicuramente la massicciata ex Rfi di Gazzi” – ricorda il presidente del quartiere, Alessandro Cacciotto.
“In diverse occasioni è stato fatto presente che l’abbattimento della massicciata, oggi inutile, potrebbe attraverso una sua riconversione diventare una grande area parcheggio oltre a garantire spazi verdi ed arredi urbani. Ci auguriamo a questo punto che si possano concretamente iniziare a muovere i primi passi per restituire questo importante spazio alla cittadinanza e soprattutto al quartiere di Provinciale”.
A ottobre 2020 l’impegno da parte di Comune e Regione, sono trascorsi quattro anni ma nulla si è mosso.
Indubbiamente il recupero di ex aree ferroviarie dovrebbe e potrebbe rappresentare un ottimo passo verso la riqualificazione di zone della città. Come sempre però non viene citata o presa in considerazione l’eliminazione dei due ponti in ferro, uno in via La Farina e l’altro in via Catania che facevano parte della linea per Palermo e che ormai non hanno più ragione di esistere, tantomeno esteticamente.
…di quelle riunioni operative in cui si entra con la maglia della squadra di appartenenza e non si sa mai come si esce….che cattiveria, vero?….e chi lo può sapere?…. la mente umana vola….
e il ponte di via del Santo…. e per quello di Camaro che si fa?