L'elenco di tutte le attività e gli esercizi che possono restare aperti secondo l'ordinanza di Musumeci. Almeno fino al 15, con le chiusure annunciate da De Luca
Musumeci ha firmato l’ordinanza che prevede la zona rossa dall’11 al 31 gennaio per i Comuni di Messina, Ramacca e Castel di Iudica. Vediamo cosa prevede l’ordinanza, evidenziando che nel provvedimento Musumeci fa riferimento, anche per quanto riguarda quanto non espressamente indicato al decreto del presidente Conte del 3 dicembre 2020 ed in particolare agli allegati 23 e 24 ( art. 3 lettera H del decreto)per quanto attiene l’elenco delle aperture.
Gli spostamenti
L’ordinanza di Musumeci prevede quindi: il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati, fatta eccezione per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (da autocertificare). E’ sempre consentito il transito, in ingresso e in uscita, per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, nonchè per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza, e per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni o servizi essenziali. Inoltre, rimane consentito il transito esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali connesse al ciclo biologico di piante. A Messina dato il ruolo strategico nei collegamenti, sarà sempre consentito il transito attraverso il territorio comunale a quanti dovranno raggiungere altre località all’interno o fuori dalla Sicilia.
Divieto di circolazione
Disposto il divieto di circolare in città, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità imprevisto e non procrastinabile o per usufruire di servizi o attività non sospese.
Chiuse scuole, uffici, negozi
Sospese tutte le attività: didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado; degli uffici pubblici (fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità); commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche se esercitate nelle medie e grandi strutture di vendita (compresi i centri commerciali). Chiusi i centri commerciali e gli outlet a eccezione delle attività commerciali al dettaglio (generi alimentari e di prima necessità).
Chi resta aperto
Rimangono aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie secondo gli ordinari orari di lavoro. Nei giorni festivi è vietato l’esercizio di ogni attività commerciale, ad eccezione di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Consentita sempre la vendita, con consegna a domicilio, dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento.
Le altre aperture in deroga
Nell’ordinanza il presidente Musumeci dispone espressamente, per quanto riguarda la chiusura delle attività commerciali che si fa eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 23 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020, anche se esercitate nelle medie e grandi strutture di vendita (compresi i centri commerciali).
L’ELENCO DI CHI RESTA APERTO
L’ALLEGATO 23 QUINDI ELENCA LE ATTIVITA’ CHE POSSONO RESTARE APERTE IN ZONA ROSSA. ECCO L’ELENCO:
• Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari)
• Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
• Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
• Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2), ivi inclusi gli esercizi specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione
• Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
• Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione (incluse ceramiche e piastrelle) in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
• Commercio al dettaglio di macchine, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio
• Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione e sistemi di sicurezza in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati (librerie)
• Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
• Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio
• Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati
• Commercio al dettaglio di biancheria personale
• Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati
• Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori
• Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)
• Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti
• Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
• Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
• Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
• Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali
• Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e bevande; ortofrutticoli; ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati
• Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono
• Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
Altre aperture in deroga
Restano aperte anche le attività indicate nell’allegato 24 del decreto Conte del 3 dicembre 2020 (articolo 3 lettera H). ECCO L’ELENCO DI CHI RESTA APERTO
• Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
• Attivita` delle lavanderie industriali
• Altre lavanderie, tintorie
• Servizi di pompe funebri e attivita` connesse
• Servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere
Asporto e domicilio
Infine, per quanto riguarda bar e locali sempre il decreto Conte del 3 dicembre 2020 al quale fa riferimento Musumeci per quanto non espressamente indicato nell’ordinanza sulla zona rossa, dispone ESCLUSIVAMENTE ASPORTO fino alle 22 E DOMICILIO.
L’ordinanza di De Luca
Cateno De Luca ha firmato l’ordinanza che di fatto prevede una serie di misure restrittive ulteriori, ribaltando le deroghe dell’allegato 23 e 24 in chiusure. In teoria il provvedimento di De Luca dovrebbe entrare in vigore il 15 gennaio ma il sindaco ha annunciato alcune modifiche (sebbene abbia confermato l’intenzione generale di chiudere tutto, in un lockdown totale). La decisione ha scatenato polemiche e annunci di ricorsi e lo stesso assessore Razza ha invitato De Luca a rivedere il provvedimento. Il Consiglio comunale si riunirà oggi pomeriggio in via straordinaria per affrontare la questione.
in conclusione non si può uscire ma in definitiva resta aperto quasi tutto,tranne il commercio di cavalli da corsa e di carrettini siciliani.Ma che ordinanza è?
questa è lo schema delle aperture concesse in zona rossa dal dpcm di dicembre, praticamente resta aperto quasi qualsiasi tipo di attività. Dal 15 in poi le ordinanze di De Luca dovrebbero chiudere praticamente quasi tutto. La situazione epidemiologica della città è più che allarmante, come lo è anche quella delle attività commerciali che si vedono costrette ad abbassare le saracinesche con tutto quello che ne consegue. Purtroppo, almeno personalmente, non credo che ci sia altro da fare viste le condizioni delle nostre strutture ospedaliere. Quello che doveva essere fatto per tenere sotto controllo il virus non è stato fatto da chi di competenza e adesso si è costretti a questa stretta che sicuramente non migliorerà le condizioni degli esercenti già provati dal primo lockdown. Eppure sarebbe bastato poco per evitare tutto questo, sarebbe bastato usare le mascherine (e intendo seriamente, non sotto al naso o direttamente sotto al mento), sarebbe bastato evitare gli assembramenti, sarebbe bastato evitare le cene con parenti e amici, sarebbe bastato un pò di buonsenso da parte dei cittadini. Purtroppo non si può contare sul buonsenso dei cittadini, lo abbiamo visto durante questi lunghi mesi. Adesso non c’è altro da fare rimanere aperti vorrebbe dire uccidere decine, se non centinaia, di persone e portare al collasso le strutture ospedaliere che non sarebbero neanche in grado di curare altre patologie o prendersi cura di chi arriva in ospedale con emergenze diverse dal covid.
Mi potrebbe dire quali numeri rendono la situazione così allarmante tanto da giustificare il l’ordinanza del sindaco? E poi a che titolo crede di essere in grado i comportamenti di un’intera città?
Ordinanza made in Italy
Vorrei sapere dove sono Confcommercio e Confesercenti e’ possibile fare un ricorso al Tar?
Non ci resta che suicidarci tutti. Solo così passerà il virus. Scientificamente provato.
Ma quale consiglio? Sono tutti attaccati alle poltrone, c’e’ solo il sindaco che detta le regole e nessuno obietta. Non ha senso chiudere nel comune di Messina e lasciare il resto in libertà. I posti negli ospedali non sono dei messinesi ma di tutti. Vengono occupati dalla provincia e da tutta la Sicilia. È tutto sbagliato o chiudi tutto o niente.
Questo ci prende per il xxxx, rosso molto chiaro in pratica tutto o quasi aperto.
Quando si chiede di chiudere tutto bisogna prima aprire i portafogli e mettere in tasca i denari ai commercianti per pagare migliaia di euro che ogni fine mese si spendono per affitti, fornitori,utenze ,stipendi ,tasse e spese varie non nominando i debiti creati dalla crisi che a Messina, ormai è decennale .
È facile dire chiudiamo tutto per chi ha lo stipendio assicurato anche restando a casa a guardare la tv o magari andando in bicicletta .
Prima di parlare informatevi ,esiste una vita reale e diversa di quella vostra
Dispiace che il sindaco tutto questo non l’abbia capito.