Avevano deciso di annullare lo sciopero di oggi perché gli era stato garantito che questa volta lo stipendio sarebbe arrivato con un ritardo sopportabile, ma oggi l'amara sorpresa: se tutto va bene dovranno attendere almeno fino a mercoledì. Per i lavoratori di Messinambiente non c'è pace, a causare i ritardi stavolta dei problemi con la tesoreria comunale.
Il copione è lo stesso di un mese fa. Quello che portò alle 48 ore di protesta selvaggia dei lavoratori di Messinambiente e allo stop della raccolta rifiuti. Quello che lasciò la città in emergenza spazzatura per oltre dieci giorni. Questa volta la speranza è che l’epilogo sia diverso e che non si debba arrivare a tanto. Ma per i dipendenti di Messinambiente, ogni volta, è sempre tutto uguale. Gli impegni per un puntuale pagamento degli stipendi, poi i giorni che passano, i termini che scadono, le rassicurazioni, la proclamazione dello sciopero, ancora nuove rassicurazioni, la decisione di non scioperare e alla fine la rabbia e la frustrazione perché i fatti smentiscono le promesse. E così ad oggi i lavoratori di Messinambiente non hanno ancora ricevuto lo stipendio di febbraio. Avrebbero dovuto intascarlo entro lo scorso venerdì, avevano deciso di fidarsi delle rassicurazioni arrivate da Palazzo Zanca, avevano annullato lo sciopero fissato per oggi e hanno continuato regolarmente ad assicurare i servizi, ma sui loro conti non è arrivato niente. Sapevano che oggi la situazione doveva sbloccarsi. E invece hanno ricevuto una comunicazione dal liquidatore Giovanni Calabrò che rinvia tutto alla prossima settimana. Ovviamente nessuna responsabilità da parte di Messinambiente che da giorno attende solo di vedere sul proprio conto la fattura che mensilmente il Comune corrisponde alla società per l’espletamento dei servizi. Anzi nei giorni scorsi proprio Calabrò era andato più volte a battere i pugni negli uffici comunali per capire perché ogni volta il pagamento per Messinambiente diventa un terno al lotto, con i rischi che appena un mese fa abbiamo visto tutti e poi paga la città intera.
Calabrò scrive a tutti i lavoratori: «Pur essendoci stata data conferma da parte del Ragioniere generale Cama sulla effettuazione del mandato di 1.900.000 euro più Iva in data 16 febbraio, ad oggi non risulta accreditata alcuna somma. Avendo richiesto spiegazioni, dall’amministrazione comunale ci è stata data comunicazione che dalla tesoreria comunale il mandato è stato quietanzato oggi con valuta di accredito il 23 febbraio».
Ciò significa che Messinambiente potrà materialmente disporre dei soldi solo martedì e dunque potrà pagare gli stipendi nel giro di qualche giorno. A quanto pare questa volta il problema è stato di natura bancaria, ma ai lavoratori interessa poco perché il risultato è che ogni mese ci si ritrova sempre nelle stesse condizioni e si accumulano ritardi su ritardi.
Anche il liquidatore Calabrò non ha più intenzione di tollerare questa modalità di gestione, soprattutto quando in gioco c’è un servizio di vitale importanza per la città, oltre che tutti i problemi a cui va incontro la società. E infatti nella stessa nota scrive a chiare lettere che si farà carico di «espletare tutte le dovute indagini e verificare eventuali responsabilità sui ritardi nei pagamenti». Se ci saranno gli estremi Calabrò andrà ad allungare la denuncia che aveva già fatto il mese scorso. Per il liquidatore se ci sono dei responsabili, dentro o fuori Palazzo Zanca, devono essere individuati e devono rispondere di queste gravi inadempienze perché alla fine non si può scaricare tutto solo su Messinambiente e sui lavoratori.
Francesca Stornante
Come si fa a non capire che continuando così le “crisi”saranno cicliche.Occorre chiudere nel più breve tempo possibile Messinambiente e far transitare servizio e personale in una Multiservizi .Una società che genera 1000 euro al giorno tra sanzioni ed interessi per debiti con l’Erario è da folli tenerla ancora in piedi.L’Amam non naviga certo in acque migliori vista la passata ed in perfetta continuità attuale gestione (basta leggere i bilanci);incassano direttamente le bollette non si sa in base a quale Legge,al contrario della Tari che viene incassata dal Dip.Tributi, e si mantengono molto “allegramente”.I Servizi Finanziari del Comune dovrebbero fare la loro parte e pagare puntualmente senza aspettare ogni volta le proteste/scioperi.
Come si fa a non capire che continuando così le “crisi”saranno cicliche.Occorre chiudere nel più breve tempo possibile Messinambiente e far transitare servizio e personale in una Multiservizi .Una società che genera 1000 euro al giorno tra sanzioni ed interessi per debiti con l’Erario è da folli tenerla ancora in piedi.L’Amam non naviga certo in acque migliori vista la passata ed in perfetta continuità attuale gestione (basta leggere i bilanci);incassano direttamente le bollette non si sa in base a quale Legge,al contrario della Tari che viene incassata dal Dip.Tributi, e si mantengono molto “allegramente”.I Servizi Finanziari del Comune dovrebbero fare la loro parte e pagare puntualmente senza aspettare ogni volta le proteste/scioperi.