Via alle conciliazioni, i lavoratori devono decidere. In campo anche Signorino

Via alle conciliazioni, i lavoratori devono decidere. In campo anche Signorino

Francesca Stornante

Via alle conciliazioni, i lavoratori devono decidere. In campo anche Signorino

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lunedì 08 Gennaio 2018 - 10:31

Nell'autoparco di via Salandra sono iniziate questa mattina le attività per la firma delle conciliazioni per i lavoratori di Messinambiente. In un clima arroventato dalle polemiche adesso ogni singolo dipendente dovrà decidere se accettare la proposta della società

Per i lavoratori di Messinambiente è arrivato il momento di decidere. I giochi sono fatti, adesso tocca solo a loro scegliere. Sono iniziate questa mattina alle 9 le attività per la firma delle conciliazioni che ogni singolo dipendente dovrà decidere se firmare o meno per definire il suo rapporto con la società di via Dogali per poi transitare alla nuova MessinaServizi Bene Comune. All’autoparco di via Salandra è stata istituita la sede per le conciliazioni, già tanti i lavoratori che si sono recati per capire meglio cosa dovranno fare. Diversi hanno già firmato, altri hanno solo preso la bozza di accordo per raccogliere un parere legale o sindacale e arrivare più consapevole e preparato alla decisione. In autoparco c’è il liquidatore Giovanni Calabrò, uno dei legali della società che sta seguendo il concordato, ci sono i rappresentanti dei vari sindacati nominati come conciliatori e che assisteranno i dipendenti. Resta assoluta la posizione di Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel (VEDI ARTICOLO A PARTE) che non faranno mancare la propria assistenza ai dipendenti ma che ribadiscono di essere totalmente contrari a questa linea scelta dall’amministrazione. Favorevole invece la Fp Cgil che ha sostenuto fino alla fine che non c’è più tempo da perdere.

E’ il concordato e il rischio di fallimento di Messinambiente ad inchiodare con le spalle al muro i lavoratori. In questi giorni è stato detto chiaramente che chi non firmerà mette a rischio il proprio lavoro, mentre chi firma passerà direttamente alla MessinaServizi. Un gioco di forza che non è piaciuto a una parte sindacale e che ha messo in crisi anche tanti dipendenti che adesso prima di mettere la propria firma vogliono capire cosa perderanno. L’errore più grande è stato arrivare così a ridosso dell’appuntamento in Tribunale del 12 gennaio, giorno in cui è stata convocata l’assemblea dei creditori che decideranno se accettare la proposta dei 30 milioni con cui Messinambiente sta provando a salvarsi dalla fallimento. E in questa partita il ruolo dei lavoratori è importante: presentarsi in Tribunale con la maggioranza delle conciliazioni firmate significherà per Messiambiente avere una carta in più a proprio favore. Non si doveva però arrivare a caricare sulle spalle dei dipendenti la responsabilità di un eventuale fallimento. Perché, di fatto, è questo che è accaduto in questi giorni. Legare l’esito del responso dei creditori alle decisioni dei lavoratori, paventare rischi per il posto di lavoro e creare un alone di incertezza sul futuro di certo non ha aiutato a creare un clima sereno in vista dell’appuntamento di oggi.

A difendere la linea dell’amministrazione comunale e di Messinambiente è sceso in campo anche l’assessore Guido Signorino per “ribadire che sono sempre state attivate le massime tutele dei lavoratori, garantirne la riassunzione nella nuova società e salvaguardare il percorso deliberato dal Consiglio Comunale per l’affidamento del servizio alla società MessinaServizi Bene Comune”.

«Ai lavoratori è stato garantito l’intero TFR, con un anticipo immediato, così come il mantenimento del posto di lavoro e dei livelli retributivi nella nuova società. L’azienda ha chiarito in sede ufficiale e assumendosi ogni responsabilità di quanto affermato che non vi sono ritardi o pendenze nei confronti delle società finanziarie per esposizioni relative ai lavoratori o nei versamenti sui fondi. Il passaggio al nuovo gestore, dunque, non causa danni economici ai lavoratori e val la pena rammentare che le tutele ricevute dai lavoratori in precedenti casi di fallimenti aziendali sono state di gran lunga inferiori rispetto a quelle concordate con le attuali proposte».

Signorino riassume anche i contenuti salienti di queste conciliazioni: «Viene garantito ai lavoratori che sottoscrivono l’accordo: a) la riassunzione presso il nuovo gestore; b) il mantenimento delle posizioni e dei livelli retributivi; c) la salvaguardia del TFR a interruzione del rapporto di lavoro col nuovo gestore; d) la corresponsione di un anticipo dello stesso; e) il mantenimento del diritto a ferie e permessi non goduti; f) con riferimento al contenzioso, i giudizi in itinere potranno essere oggetto di specifiche transazioni. Nelle condizioni attuali, dunque, l’accordo tutela diritti e posizioni dei lavoratori».

L’assessore conferma che tale linea ha l’obiettivo di evitare il fallimento di Messinambiente, la cui eventualità potrebbe compromettere l’attuazione delle deliberazioni del Consiglio Comunale in merito alla gestione pubblica del servizio, con affidamento a nuova società in house providing e sottolinea che l’accordo dunque offre ai lavoratori le massime garanzie e, al tempo stesso, tutela l’attuazione del percorso deliberato dal Consiglio Comunale e la continuazione del servizio pubblico per la raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Nessuno dice però con la stessa chiarezza che chi non firma non sarà licenziato o che c’è un obbligo che vincola i lavoratori a questa procedura. Le eventuali alternative non sono neanche state prese in considerazione. E quindi questo è il quadro in cui dovranno muoversi i 488 dipendenti di Messinambiente. A disposizione avranno circa due giorni.

Francesca Stornante

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