Raccolta a rilento oggi in città a causa dell'impossibilità di scaricare i rifiuti. Chiusa da questa mattina la discarica di Mazzarrà, il forte vento crea i soliti disagi. A Palazzo Zanca sit-in dei dipendenti della società.
Il vento non sta dando tregua a Messina e la sua provincia e tra le conseguenze non può mancare la chiusura della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Come ogni volta che le raffiche si fanno intense il sito si trova costretto a chiudere i suoi cancelli e anche Messina questa mattina non ha potuto scaricare i suoi mezzi pieni dopo la raccolta serale. Lo ha comunicato il commissario di Messinambiente Armando Di Maria che oggi ha visto i mezzi della partecipata rientrare carichi di immondizia dal consueto viaggio mattutino verso Mazzarrà. La chiusura rallenterà le operazioni di raccolta previste per oggi, soprattutto i turni di stasera potrebbero risentirne, ma Di Maria assicura che questa volta non dovrebbero registrarsi particolari problemi e che la società riuscirà comunque a garantire i servizi di raccolta.
Intanto però Messinambiente non ha certo risolto i suoi problemi. Lo testimonia la protesta di questa mattina di un gruppo di dipendenti della società che si sono ritrovati a protestare mentre in contemporanea provavano a chiedere risposte anche i lavoratori dei servizi sociali. Sono loro lo specchio della drammatica situazione in cui versa il Comune. I dipendenti di Messinambiente, ormai decisi a non tollerare neanche un giorno di ritardo, oggi sono andati a reclamare gli stipendi che solitamente vengono accreditati sui loro conti il 15 del mese. Stavolta non è accaduto, il Comune non ha ancora “girato” le somme utili a pagare i lavoratori. Il risultato è che oggi, alla fine del loro turno, con le tute ancora addosso, sono andati a farsi vedere davanti Palazzo Zanca.
I problemi per i lavoratori non finiscono però con gli stipendi. Lo dice ancora il commissario Di Maria che pensa a contributi e tasse che riesce a versare a causa delle esigue somme che mensilmente riesce a ottenere. Poi si sommano le difficoltà di sempre legate a gasolio e fornitori, le stesse che circa tre settimane fa hanno fatto esplodere una delle più grosse emergenze degli ultimi tempi. Le soluzioni tampone trovate in quell’occasione non basteranno a lungo, finchè si penserà di poter andare avanti tappando i buchi qua e la non si potrà fare alcuna programmazione. Soprattutto considerando che Messinambiente vorrebbe e dovrebbe iniziare a effettuare la pulizia delle spiagge e gli interventi di scerbatura del verde.
Scusate se vado fuori argomento, ma qualcuno avrebbe vociferato di un guasto all’acquedotto, tant’è che all’Università non c’era acqua nei bagni: potete verificare la notizia, se corrisponde a verità?