Ecco le prime linee di tendenza elaborate dai principali centri di calcolo internazionali fino ad agosto
Come abbiamo spiegato lo scorso anno, in questo articolo, le previsioni stagionali (da non confondere con le normali previsioni a breve scadenza che valgono fino a 72 ore), o meglio “linee di tendenza”, sono sperimentali e presentano un’enorme incertezza, quest’anno accentuata dalle discrepanze tra i modelli di riferimento. Eppure rappresentano quello che sarà il futuro della meteorologia. Oggi conoscere il tipo di inquadramento barico che si potrebbe venire a determinare può aiutare l’uomo a pianificare le proprie attività. Per esempio, in campo agricolo, una corretta previsione su scala stagionale permetterebbe una più oculata scelta delle colture agricole in accordo al tipo di stagione in arrivo, unita ad una migliore pianificazione delle attività in campo.
L’introduzione delle previsioni stagionali all’interno di modelli di bilancio idrico permetterebbe una migliore pianificazione dell’utilizzo delle risorse idriche. Solo per fare qualche esempio. Analizzando le tendenze nel lungo termine dei due principali centri di calcolo internazionali, l’europeo ECMWF e il nuovissimo modello americano CFSv2, notiamo la persistenza di alcune divergenze di veduta.Per il modello nordamericano i mesi di giugno e luglio vedranno una maggiore stabilità, con la risalita della “cella di Hadley” che regalerà una persistenza della stabilità e del bel tempo per lunghi periodi.
Giugno, ma in modo particolare il mese di luglio, presenteranno delle temperature in linea, o di poco al di sopra delle medie, quindi con caldo tipico del periodo, senza troppi eccessi, a parte brevi periodi con temperature sopra media attesi sulle regioni meridionali e Isole, per temporanee ondate di calore (valori massimi> +35°C), di breve durata. Mentre agosto dovrebbe vedere temperature più in linea alle medie, se non addirittura poco sotto le medie stagionali, con possibili episodi di instabilità temporalesca, derivati da infiltrazioni di aria fresca dai Balcani o dal nord Europa.
Per l’europeo ECMWF, invece, l’inizio dell’estate 2021, fra giugno e luglio, sarà caratterizzato da un anticiclone più persistente sul bacino del Mediterraneo, con anomalie termiche positive in quasi tutte le regioni e prolungati periodi caldi e soleggiati. Anche sulle regioni meridionali, per la risalita dei promontori collegati agli anticicloni permanenti subtropicali, che per l’area del Mediterraneo sono il noto anticiclone delle Azzorre, e l’ormai famoso anticiclone africano, che nelle ultime estati ci ha tenuto compagnia per diverso tempo. Anche per ECMWF dei cambiamenti, anche significativi, potrebbero condizionare l’andamento climatologico del mese di agosto, con un cambio del pattern atmosferico sull’area euro-atlantica.
L’unico vero dubbio dell’estate 2021 riguarderà proprio l’anticiclone africano, in modo particolare l’area in cui potrebbe sbucare con maggiore persistenza sul Mediterraneo, in base all’evoluzione del monsone di Guinea. Perché, se la cupola del torrido anticiclone sahariano sbucherà in direzione della penisola Iberica, le regioni meridionali, e soprattutto Calabria e Sicilia, potrebbero beneficiare di correnti più fresche dai quadranti settentrionali, che oltre a mantenere la calura su valori più che accettabili, potrebbero regalarci anche degli eventi temporaleschi e brevi fasi di spiccata instabilità atmosferica.
Spero solo che non ci siano troppe ondate di calore ……..specie qui da noi.!!