Il ciclone a piccoli passi si rende autonomo e sale in direzione della Sicilia orientale
In queste ore, fra l’alto mar Libico e il basso Ionio, si sta formando un ciclone dalle caratteristiche subtropicali, ormai pienamente autonomo e che si “autoalimenta” dal solo calore latente fornito dalla superficie del Mediterraneo. Al contrario di quanto si dice, il Mediterraneo non è del tutto nuovo a simili fenomeni meteorologici. Solo per non andare troppo lontano nel tempo, nel novembre del 2014 la Sicilia fu sfiorata da un ciclone, più tropicale che subtropicale, addirittura più intenso di questo, che investì l’isola di Malta, con raffiche di vento che toccarono i 150 km/h, e onde alte più di 7 metri. Lo scorso anno un altro ciclone, dalle caratteristiche tropicali, si avvicino alla Sicilia, per poi andare a impattare sulle coste greche, fra le isole di Itaca e Corfu’.
Perché è cosi difficile prevedere la loro traiettoria?
A differenza dei tradizionali cicloni extratropicali, tipici delle nostre latitudini, questi sistemi depressionari sono molto piccoli e ristretti, spesso ampi non oltre i 200 km, e per questa loro natura per i modelli matematici globali, abituati a calcolare la traiettoria di perturbazioni distribuite su spaziature più ampie, di diverse centinaia di chilometri, diventa davvero difficile calcolare l’esatta posizione. Quindi al momento solo attraverso i mezzi di “now/casting”, in questi casi veramente indispensabili ai fini della protezione civile.
L’evoluzione per le prossime ore
I cicloni subtropicali, come questo, una volta incamerata una notevole quantità di energia termica dal mare molto caldo, tendono ad approfondirsi, producendo enormi sistemi temporaleschi che ruotano attorno al minimo di bassa pressione, ben riconoscibile dal tipico occhio centrale. La loro evoluzione purtroppo è molto lenta, e alle volte imprevedibile. Non prima della serata, quando il vortice risalirà verso nord-nord/est, la situazione meteorologica continuerà a rimanere ancora relativamente tranquilla per il messinese e lo Stretto di Messina.
Solo in nottata, e dalle prime ore del mattino di domani, le prime bande nuvolose spiraliformi del ciclone subtropicale abborderanno le coste della Sicilia orientale, portando le prime piogge sparse e i primi veloci rovesci, fra catanese e basso messinese ionico, in modo particolare sulle zone pedemontane di Etna e Peloritani meridionali.
Arriveranno piogge cospicue?
Un vero peggioramento sul messinese arriverà non prima del pomeriggio di domani, con piogge inizialmente deboli, tendenti a moderate, per il passaggio delle bande nuvolose spiraliformi più periferiche del ciclone. Ma sia la città che la costa tirrenica rimarranno ridossati, sia dalle piogge più consistenti, che dai venti (altro che uragano). Anzi sulla città la ventilazione, domani, per alcune ore risulterà debole da Nord, o a tratti persino assente.
L’unica zona del nostro territorio che potrebbe rischiare un pochino piogge più cospicue, ma non “eccezionali”, sarà il settore ionico e quello dei Peloritani meridionali e versante orientale dell’Etna, dove comunque le cumulate, più per l’effetto sbarramento orografico che per altro, saranno inferiori rispetto il peggioramento d’inizio settimana, che ha scaricato fino a 300 mm sui Peloritani meridionali.
Attenzione alle mareggiate sulla costa ionica
L’unico fenomeno da non sottovalutare riguarderà lo stato del mare, lungo l’intera riviera ionica. Il repentino sbalzo di pressione in mare aperto attiverà venti molto forti, dai quadranti orientali, che usciranno dalla circolazione depressionaria, alzando onde di “mare vivo”, alte anche più di 5-6 metri, che punteranno dritto, nel corso del pomeriggio/sera di domani, le coste della costa ionica siciliana, attivando su questa nuove spettacolari mareggiate da est, da E-SE sul messinese ionico, da Roccalumera fino a Giardini.
Queste onde più grandi, essendo più veloci di quelle residue, presenti per la scaduta di levante, si potranno accavallare su quest’ultime, generando ondate isolate, alte anche fino a 6 metri. Onde di questa portata potranno fare notevoli danni lungo i litorali esposti al fenomeno dell’erosione. Di questo i sindaci dei comuni ionici dovranno tenerne conto nella giornata di domani. Il picco della mareggiata è atteso nella notte fra venerdì e sabato, salvo un ritardo della risalita verso nord del ciclone.
Bisogna essere riconoscenti al dott. Ingemi, il quale illustra le evoluzioni del tempo che fa, ricordo del mitico Col. Bernacca, con rara perizia, spiccata competenza e sagacia, senza peraltro generare allarmismi che arrecano grave ansia specialmente in persone meteopatiche.