La risalita di un ciclone dal nord-Africa causerà, a partire da domani, una severissima ondata di maltempo che colpirà duramente la Sicilia e le coste ioniche della Calabria
Sembra di essere tornati in pieno inverno. In pieno giorno piove con una temperatura scesa sui +8°C, mentre sulle cime dei Peloritani, così come sull’Etna e sull’Aspromonte, è tornata a cadere la neve fresca, fin dai 1000-1100 metri. In queste ore la Sicilia si trova ad essere “terra di confine” fra l’aria molto fredda, d’estrazione artico continentale, che sfonda da est, e le più miti masse d’aria di origine atlantica, che dalle medie latitudini oceaniche e dal nord Africa tendono a scorrere al di sopra dello strato di aria molto fredda e pesante adagiata negli strati più bassi. Questo contrasto fra masse d’aria estremamente diverse fra loro origina una diffusa nuvolosità stratificata, all’origine delle piogge e delle pioviggini diffuse che stanno interessando l’intero territorio.
Ma nelle prossime ore la situazione meteorologica comincerà ad essere movimentata dalla risalita, dalla bassa Tunisia, di un ciclone mediterraneo, che verrà alimentato dal passaggio del ramo principale della “corrente a getto sub-tropicale” che scorre sopra il deserto del Sahara (il “getto sub-tropicale” separa la circolazione della fascia temperata da quella calda tropicale). Non si tratta di un ciclone che autoctono, bensì di una circolazione di bassa pressione che da giorni indugiava sul Marocco, e che stava per dissiparsi a ridosso delle coste marocchine. Venendo agganciata dal ramo principale della “corrente a getto sub-tropicale” che scorre sopra il Sahara la circolazione ciclonica già nel corso delle prossime ore, spostandosi verso levante, andrà ad approfondirsi sensibilmente, fino a evolvere in un profondo ciclone che domani risalirà, attraverso la bassa Tunisia, il Canale di Sicilia, apportando una severa ondata di maltempo sull’Isola.
Domani questo ciclone, dopo essersi ulteriormente approfondito, si sposterà sul Canale di Sicilia, convogliando verso la Sicilia masse d’aria molto umide e instabili da E-SE e Est, le quali addosseranno densi nuvoloni scuri che scaricheranno piogge diffuse e anche dei rovesci su tutta la costa ionica siciliana, da Capo Passero fino all’imboccatura meridionale dello Stretto di Messina. Il maltempo interesserà soprattutto il messinese ionico, a partire dal taorminese e dalle valli più interne dei Peloritani meridionali, dove le umide correnti da Est interagiranno con l’Etna e i Peloritani. Queste impattando contro il versante orientale dell’Etna e dei Peloritani, scaricheranno su questi piogge diffuse e intermittenti che risaliranno fino allo Stretto di Messina e al capoluogo peloritano nel corso della nottata successiva.
Fra il pomeriggio e la serata, la risalita del fronte freddo, annesso al ciclone mediterraneo, causerà situazioni di forte instabilità (aria fredda in quota sopra il flusso umido da est), con lo sviluppo di temporali, in risalita da sud verso nord, che causeranno fenomeni anche di forte intensità. Nelle fasi più intense di questa ondata di maltempo si potranno verificare anche dei brevi nubifragi che dato l’orientamento delle correnti prediligeranno le zone ioniche, in modo particolare il taorminese, e tutta l’area ionica compresa fra Capo Sant’Alessio e i villaggi a sud di Messina. Queste precipitazioni, a tratti anche intense, rischiano di provocare improvvise ondate di piena, soprattutto sulle grandi fiumare dell’area ionica, dove il deflusso delle acque a mare potrebbe essere ostacolato dall’intenso moto ondoso sollevato dello scirocco.
Man mano che il ciclone si avvicinerà alle coste meridionali della Sicilia il crollo della pressione barometrica richiamerà forti venti di scirocco, levante e grecale sullo Ionio (“vento Isallobarico“) che raggiungeranno l’intensità di burrasca, soffiando con forti raffiche, capaci di oltrepassare anche i 60-70 km/h lungo la costa ionica messinese e sullo Stretto di Messina. Lo scirocco, soffiando con forza sullo Ionio, creerà un ampio “Fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) esteso fino al Golfo della Sirte, capace di sollevare ondate di “mare vivo” alte più di 3-4 metri, ma con picchi fino a più di 5 metri che si estenderanno fino alla costa ionica messinese e all’imboccatura sud dello Stretto di Messina, originando rumorose mareggiate.